Il Crocifisso di San Damiano
Il Cristo Contemplando l'icona, la
nostra attenzione è attirata subito dalla figura del Cristo crocifisso,
che domina l'intera superficie del dipinto non solo per la grandezza
dell'immagine, ma anche per il colore brillante, in contrasto con il
fondo nero. Gesù appare non tanto come colui che ha subito la morte
ignominiosa della croce, ma piuttosto come colui che proprio dalla
croce regna e nella croce è glorificato. Qui, il mistero doloroso del
Cristo non è dimenticato o nascosto (vedi le ferite, il sangue che
scorre), ma trova il suo senso e il suo compimento nella gloria.
Proprio per questo, le spine sono sostituite dalla corona di gloria,
all'interno della quale troviamo le linee della croce, immerse nella
luce. Questa corona, con la croce all'interno, riassume tutta la vita di
Gesù, il suo abbassamento e la sua esaltazione (cf. Fil 2,5-11). La figura del Salvatore non
è appesa sui chiodi, ma quasi appoggiata al legno della croce. Le
braccia, anche se segnate dalle piaghe, sono distese in segno di
accoglienza. Le gambe, forti, sostengono il corpo in posizione
verticale. Questa posizione indica che Gesù non ha subito la morte,
ma l'ha vinta. Gesù è ritto, in piedi, in una parola, vivo! |
|
La
veste di Gesù Si tratta di un "efod", termine
ebraico che indica la veste di lino orlato d'oro, tipica dei sacerdoti
del Tempio (cf. Es 28,42; 1Sam 2,18). Gesù è però un sacerdote del tutto particolare (è
la Lettera agli Ebrei che approfondisce in modo straordinario
la figura sacerdotale propria di Gesù; cf. Eb 2,14-18): egli, infatti,
sostituendosi agli animali che venivano sacrificati, diventa lui stesso
l'Agnello, la vittima sacrificale (cf. Eb 10,5-7). |
|
particolare del Crocifisso dei francescani di frate Nathanel Theuma OMFCap. |