UNA FINESTRA SULL' UMBRIA


                                                              Borghi Provincia di Perugia
                                                                                     




    Bevagna

Città in pianura alla confluenza del fiume Timia con il Topino, già al tempo dei romani era nota come Mevania, abitata dagli Umbri come testimoniato da importanti ritrovamenti archeologici, ha fatto parte del Ducato di Spoleto e nel 774 a.C. dello Stato della Chiesa. Sicuramente ha attraversato periodi di alterne vicende fino ad arrivare al 1456 quando fu avviata la bonifica della pianura bevanate che, proseguita nel Cinquecento, nel Settecento e Ottocento costituì l'assetto definitivo di quest'area. L'aspetto predominante di Bevagna oggi è quello di una città medievale annoverata tra i Borghi più belli d'Italia. Nel centro storico numerosi monumenti e chiese, teatri e palazzi. Il "Mercato delle Gaite" è sicuramente una manifestazione tradizionale da non perdere, che vede i cittadini della città impegnati a rievocare il periodo medievale tra antichi mestieri e gare di abilità. Si tiene l'ultima decade di giugno.
La città attuale ha mantenuto il suo aspetto medievale, conservando in buono stato il reticolo urbano romano.
Porta Foligno, una delle porte di accesso alla città, è stata restaurata nel 1797.
Del Teatro Romano attualmente sono visibili alcuni resti di ambulacri, che sostenevano le gradinate della cavea.
Del Tempio Romano, risalente al Il sec. d.C., rimangono solo alcuni resti, in quanto l'edificio fu trasformato nella Chiesa della Madonna della Neve.
La Chiesa di S. Francesco, sec. XIII, sorge nel punto più alto di Bevagna e presenta all'interno dipinti dei sec. XIV e XVI. Porta Cannara, sec. XIII, è un'altra delle porte di accesso a Bevagna. Il Mosaico Romano, appartenente ad un ambiente delle Terme romane, risale al Il sec. d.C.. Realizzato con tessere bianche e nere, rappresenta animali marini. Il Palazzo Comunale, rifatto nel 1832, ospita la Biblioteca, l'Archivio Storico e la Pinacoteca. Nell'atrio, lungo la scala, raccolta di iscrizioni e frammenti antichi. Piazza Filippo Silvestri, una delle più belle piazze umbre. centro della città medioevale, riunisce importanti monumenti. La Chiesa dei SS. Domenico e Giacomo, sec. XIII, presenta all'interno un ciclo di affreschi di un maestro legato ai primi giotteschi e due sculture lignee di scuola nordica, risalenti al sec. XIII. Il Palazzo dei Consoli, sec. XIII, che fu sede della magistratura cittadina, ospita dal 1886 il Teatro Torti. Nella sala, a tre ordini di palchi e loggione, è notevole il sipario realizzato da Domenico Bruschi alla fine del sec. XIX. Rappresenta il poeta latino Properzio, che addita al Torti la sua patria. Un nuovo sipario, realizzato dal pittore Luigi Frappi in occasione della recente riapertura del teatro dopo i lavori di restauro, rappresenta il Clitunno all'alba. La Chiesa di S. Silvestro, costruita nel 1195 dal marmoraro Binello, come si legge nell'iscrizione a lato della porta, è un prezioso esempio di arte romanica. La Chiesa di S. Michele Arcangelo, sec. XII e XIII, conserva all'interno, sotto il presbiterio sopraelevato. la cripta, a quattro navate, divisa da sei colonne con capitelli romanici.

Abitanti: 5.000 (bevanati) Superficie Kmq: 56,1 -Altezza s.l.m.: 210 m. Distanza da Perugia: Km. 35- Prefisso telefonico: 0742- Cap 06031

                                                                         
                                                                                  

 

            Castiglion del Lago          

 E' Posta  su un promontorio presso la sponda occidentale del Lago Trasimeno verdeggiante di ulivi al confine con le provincie toscane di Arezzo e Siena, il territorio vanta origini antichissime. Con l'insediamento etrusco a partire dal VI secolo che inizia la storia vera e propria di Castiglione del Lago. Nel XVIII secolo il paese venne definitivamente aggregato allo Stato della Chiesa. La cittadina si presenta ancora oggi cinta dalle mura originarie dell'epoca e presenta all'interno vari edifici e chiese che meritano di essere visitati. Citiamo tra gli altri il duecentesco Palazzo del Capitano del Popolo e la chiesa di San Domenico di Guzman del 1683. Il cinquecentesco Palazzo della Corgna, attuale sede del Comune che originariamente sorse come casa-torre dei Baglioni di Perugia. L'edificio, progettato dall'architetto Alessi si inserisce sulle antiche case dei Baglioni e sulla cinta muraria già esistente. La vicinanza tra il Palazzo e la Rocca, collegate da un suggestivo camminamento, conferisce all'insieme un carattere tipicamente feudale. Di notevole importanza l'estesa decorazione pittorica dell'interno a cominciare dagli interventi di Niccolò Circignani detto "Il Pomarancio" iniziati nel 1574 nella Sala delle Gesta di Ascanio della Corgna. La parte orientale del paese è dominato dal Castello del Leone che fu fatto edificare da Federico II nel 1247 su progetto di Frate Elia Coppi da Cortona. Di forma pentagonale irregolare costituisce uno dei più interessanti esempi di architettura medievale umbra del '500. In ottime condizioni attualmente il vasto giardino interno è adibito a teatro all'aperto. Annoverato tra i Borghi più belli d'Italia.

  Abitanti: 13.800 (castiglionesi) Superficie Kmq: 205,54Altezza s.l.m.: 304 m. Distanza da Perugia: Km. 45- Prefisso telefonico: 075 Cap. 06061

         

          

             Corciano      

Corciano è posta su un colle, di origini antichissime, secondo un'antica leggenda è sorta per opera di Coragino, mitico compagno dell'eroe greco Ulisse. Conquista un posto nella storia quando nel XIII secolo si allea con Perugia di cui segue fedelmente le sorti, divenendo libero Comune. Oggi offre ai visitatori un apprezzabile patrimonio architettonico, storico e artistico, significative le raccolte archeologiche, ed etnologiche, bellissimo il centro storico. Tra i monumenti da visitare, tra gli altri, il Palazzo del Comune, edificio cinquecentesco che fu un tempo residenza dei duchi della Corgna, nobile famiglia perugina. La chiesa Santa Maria dell'Assunta del XIII secolo custodisce all'interno una tavola ad olio dell'inizio del XVI del Perugino, l'Assunta. Altri edifici spirituali e palazzi all'interno del borgo annoverato tra i Borghi più belli d'Italia.

Abitanti: 14.000(corcianesi)Superficie Kmq: 63,7Altezza s.l.m.: 408 m.Distanza da Perugia: Km. 12
Prefisso telefonico: 075 -Cap. 06073





Montefalco

Montefalco viene denominata "ringhiera dell'Umbria" per la sua splendida posizione panoramica dominante le pianure del Topino e del Clitunno. Fu centro prospero e rurale già in epoca romana. Numerosi resti epigrafici, scultorei (museo comunale, chiostro di San Fortunato, ecc), testimoniano ancor oggi le sue origini. Nel 1185 l'Imperatore Federico Barbarossa vi sostò a lungo, nel 1446 passò sotto il controllo della Chiesa, nel 1848 ottenne il titolo di Città. Percorrendo le mura, intorno al centro storico, s'incontrano le quattro porte: Porta S. Agostino, la più maestosa coi suoi merli ghibellini. Porta della Rocca, demolita agli inizi del secolo. Porta Camiano, dal nome della frazione verso cui è rivolta, e Porta Federico Il, dedicata all'Imperatore, o di San Bartolomeo perché costruita a fianco dell'abside romanica della chiesa omonima.
La Chiesa di S. Agostino, sec. XIII - XIV, conserva affreschi di pittori di scuola umbro-senese (sec. XIV - XVI); Nelli, Lorenzetti, Mezzastris, Alunno, Melanzio, Caporali.
Curiosa la leggenda del Beato Pellegrino, il cui corpo è conservato all'interno della chiesa. Costruiti sulla piazza e lungo Corso Mameli nei secoli XV - XVII, costituiscono notevoli esempi di architettura civile i palazzi signorili: Moriconi - Calvi, Tempestivi poi Langeli, Senili, Ciardelli poi Tempestivi, Santi - Gentili, De Cuppis.
Il Palazzo Comunale, sec. XIII, conserva della costruzione originaria una bifora; il portico risale al sec. XV; dalla Torre si gode una vista panoramica. Il Museo Pinacoteca di S. Francesco custodisce opere pittoriche che vanno dal XlIl al XVII secolo; di particolare interesse gli affreschi di Benozzo Gozzoli nell'abside centrale (1450 - 1452) con scene della vita di S. Francesco, la sua glorificazione fra i Santi dell'Ordine, i suoi primi compagni, i grandi francescani; inoltre, opere di Nicolò Alunno, Mezzastris, Melanzio, Tiberio d'Assisi e il Presepe del Perugino. La struttura ospita anche un Lapidario.
La Chiesa di S. Lucia, sec. XII, si trova nel nucleo più antico del borgo medioevale. La Chiesa di S. Bartolomeo, sec. XVIII, mantiene della prima costruzione (sec. XI) una monofora lunettata e una bifora sulla parete absidale esterna. La Chiesetta di S. Maria Maddalena, sec. XIII, rinnovata nel sec. XVIII, presenta affreschi di pittori locali dei sec. XV e XVI; l'annesso monastero risale al sec. XV. La Chiesa di S. Chiara, sec. XVII, contiene la Cappella di S. Croce affrescata nel 1333 da pittori di scuola umbra; il convento con chiostro risale al sec. XV. La Chiesa di S. Illuminata, sec. XVI, ha la facciata in laterizio preceduta da un portico, e un fastigio lunettato che rammenta l'architettura lombarda; all'interno ospita tra I'altro cappelline affrescate da Francesco Melanzio. La Chiesa di S. Leonardo ha una facciata ornata con due semplici portali rinascimentali; accoglie una tela del Melanzio (1515), rappresentante la Madonna in trono col Bambino.
E' annoverato tra i Borghi più belli d'italia.

Abitanti: 6.000 (montefalchesi) Superficie Kmq: 69,34-Altezza s.l.m.: 472 m.
Distanza da Perugia: Km. 48-Prefisso telefonico: 0742-Cap 06036





Assisi

STORIA

Assisi, come d’altro canto il resto della regione, era abitata in origine, dagli Umbri.
Successivamente, la città, risentì dell’influenza etrusca e romana documentata, quest’ultima, dalle numerose testimonianze romane come la facciata del Tempio di Minerva, i resti del Forum, le mura romane e l’anfiteatro.
Dopo la caduta dell' Impero Romano la citta', intorno al 545, venne insediata dai Goti e successivamente dai Longobardi.
Fu solo con l'anno 1000 che divenne un comune indipendente e, proprio durante questo periodo, conobbe uno sviluppo straordinario soprattutto grazie ai movimenti monastici (in special modo quello dei Benedettini).
Nel 1180 circa, nacque San Francesco, il cittadino più famoso di Assisi e fu nel 1202 che, durante una guerra con la vicina Perugia, Francesco fu fatto prigioniero e tenuto in carcere per oltre un anno.
Dal 1206, Francesco si dedicò a Cristo attraverso il servizio e l’aiuto ai poveri, vivendo come povero egli stesso.
Famosa è la sua rinuncia pubblica, nella piazza di Assisi, a tutti i beni del ricco genitore.
Nel 1228, a due soli anni dalla sua morte, Francesco venne proclamato santo da Papa Gregorio IX.
Da quel momento la città divenne dominio imperiale e poi papale per essere, in seguito, legata a signorie come quella di Gian Galeazzo Visconti, della famiglia dei Montefeltro, di Braccio Fortebraccio e di Francesco Sforza.
Questo durò sino alla meta' del XVI secolo, quando l'Umbria fu conquistata da Papa Paolo III che costrui' la famosa "Rocca Paolina" a Perugia ristabilendo il controllo papale sulla città e su tutti gli altri insediamenti.
Secoli dopo, nel diciannovesimo secolo, la citta' divenne parte del nascente Stato Italiano, insieme alle altre citta' dell'Umbria.

ARTE

E’ ovvio che il monumento più importante presente ad Assisi è il complesso della Basilica di San Francesco composto da due chiese sovrapposte - la parte inferiore del 1228/1230 e la parte superiore del 1230/1253- e una cripta scavata nel 1818 con racchiusa la tomba del Santo.
La basilica venne decorata dai maggiori pittori del 1200 e del 1300, da Cimabue a Giotto, dai Lorenzetti a Simone Martini.
Nel convento è notevole il Tesoro costituito da rari codici miniati, dipinti e varie reliquie. Sulla Piazza del Comune si affacciano il Tempio romano di Minerva del I secolo a. C. e il sottostante Foro Romano del Museo che presenta il basamento del tempio e la pavimentazione romana.
Da visitare è anche la Basilica di Santa Chiara in stile gotico italiano del 1257-1275 che contiene preziosa opere pittoriche che vanno dal XII al XIV secolo.
Da ammirare anche la suggestiva Cattedrale di San Rufino con la sua facciata romanica adornata da tre rosoni. Altri importanti monumenti sono la Rocca Maggiore che è un tipico esempio di architettura militare medioevale, la Chiesa di Santa Maria Maggiore prima cattedrale di Assisi in stile romanico e la Fonte Marcella del XVI secolo.
Da visitare la Pinacoteca Comunale e la Galleria d'Arte Sacra Contemporanea della Cittadella Cristiana.

Altitudine    424m s,.l.m Superficie 186,84 kmq-Abitanti 26.946 (Assisiani)Prefisso 075-Cap 06081





Spello

 STORIA

I primi insediamenti nella zona furono molto probabilmente umbri, tuttavia si hanno notizie certe della città con il nome di Hispellum. Dopo la guerra di Perugia, nel 41 a.C., Ottaviano occupò e distrusse la città perchè era stata fedele ad Antonio. Negli anni seguenti fu rifondata con il nome di Colonia Julia Hispellum e divenne uno dei centri più importanti dell'Umbria. Ne sono testimonianze le mura romane, di epoca augustea, una delle poche fortificazioni antiche rimaste in Italia, su cui si aprono cinque porte: la Porta Consolare, a tre fornici, Porta Venere, affiancata dalle torri di Properzio, dodecagone, Porta di San Sisto, Porta Chiusa, che venne tamponata nel Medioevo e Porta Urbica. Con òl'avvento del Cristianesimo, la città divenne uno dei pricipali luoghi di culto della regione, e Costantino vi fece costruire un tempio dedicato alla gens Flavia. La città divenne molto importante anche grazie alla vicinanza con la via Flamia, importante arteria di comnicazione tra Roma e il nord dell'Italia. Con la caduta dell'impero romano la città subì saccheggi e devastazioni: venne invasa forse da Attila, dai Got di Totila e dai Longobardi. Nel basso medioevo la città si ridusse rispetto alla cinta muraria romana, concentrandosi sulla cima del colle, e solo negli anni tornò a occupare tutta l'antica cinta muraria. Le mura erano ancora quelle di epoca romana, ricostruite solo in alcni punti. Nel XII secolo si fornò un comune, che venne tuttavia flagellato da lotte intestine, probabilmente fomentate dalle vicine città di Perugia e Foligno. Fu fedele all'imperatore, ma poi se ne staccò, tanto che Federico II la devastò e distrusse. Nei secoli successivi fece parte della signoria dei Baglioni di Perugia, poi dei Visconti e dei Montefeltro fino ad essere assoggettate definitivamente allo stato delle Chiesa nel 1583.

ARTE

Le Porte erette nel periodo augusteo come la Porta Consolare, Porta Urbica, Porta Venere, Porta dell’Arce chiamata anche Arco dei Cappuccini, e quelle di periodo medioevale come Portonaccio, Porta S.Angelo, Porta Fontevecchia, Porta Montanara, Porta Chiusa.La splendidissima colonia Julia, come la denominò l’imperatore Augusto, è ricca di testimonianze di epoca romana e medievale. Nella Sala Grande del Municipio si conserva l’Editto di Costantino, datato tra il 326 e il 333 D.C., che regalò alla città una posizione privilegiata facendone uno dei siti deputati alla celebrazioni in onore degli dei e ai giochi dei gladiatori.La sua chiesa più importante è quella maestosa di Santa Maria Maggiore, che la tradizione vuole costruita nel XII secolo sulle rovine dei templi dedicati a Giunone e Vesta. Più volte rimaneggiata, la facciata è chiaramente seicentesca, conserva nella cappella Baglioni detta del Pinturicchio e conosciuta anche come Cappella Bella, uno degli esempi più incantevoli di pittura del Rinascimento.La piccola Spello infatti è custode della sapienza e genialità del pittore Bernardino Di Betto detto Pinturicchio (Perugia 1454- Siena 1513), secondo soltanto al suo maestro, il Perugino. Su commissione del Priore della Canonica di Santa Maria Maggiore, Troilo Baglioni, Pinturicchio affresca nella parete di sinistra l’Annunciazione, in quella centrale la Natività, in quella di destra la Disputa di Gesù fra i Dottori più quattro Sibille nelle vele della volta donando al mondo intero un’opera unica nel suo genere e vibrante di emozione.

Una visita molto piacevole e interessante è quella di Villa Fidelia (o Costanzi), costruita nel XVI secolo là dove sorgevano il Tempio di Venere, il Teatro e le Terme e ora di proprietà dell’Amministrazione Provinciale. Suggestiva la passeggiata nel grande parco con i giardini in stile barocco e all’italiana, mentre l’edificio ospita in modo permanente la Collezione Straka Coppa che raccoglie documenti e opere di arte classica, moderna e anche contemporanea (Manzù, Gattuso, Turcato) distribuiti su tre piani.

Abitanti: 8.500 (spellani)Superficie Kmq: 61,3 Altezza s.l.m.: 280 m.Distanza da Perugia: Km. 32-Prefisso telefonico: 0742-Cap. 06038






Trevi

STORIA

Il borgo di Trevi  è un piccolo gioiello…
Posta su un contrafforte del Monte Serano, a 425 m s.l.m, e chiusa dalle intatte mura romane e medioevali, Trevi è circondata da un mare argenteo di oltre trecentomila ulivi. Ben visibili nel territorio le tracce della sua antichissima origine preromana. Plinio elenca i Trebiates tra le più antiche popolazioni Umbre. Primo Vescovo fu l’armeno Miliano, poi Emiliano, martirizzato nel 304, sotto l’imperatore Diocleziano. Trevi fece parte del Ducato di Spoleto. Divenne comune indipendente e guelfo nel XII secolo e, successivamente passò sotto il dominio di Perugia. Nel 1214 fu distrutta dal Duca Teopoldo di Spoleto. Nel 1469 vi fu fondato uno dei primissimi Monti di Pietà. Nel 1470 nacque a Trevi la prima tipografia umbra, la quarta in Italia e la prima società tipografica al mondo. Nel 1784 fu reintegrata da Papa Pio VI al titolo di città per la nobiltà delle sue famiglie più illustri e gli splendidi palazzi gentilizi edificati all’interno delle sue mura.

ARTE

Piazza Garibaldi si chiamava anticamente Piazza del Lago perché vi si raccoglievano a scopo difensivo le acque di scolo della montagna (fino al sec. XVIII).
Il Teatro Clitunno, costruito dall'architetto Domenico Mollaioli nel 1874, conserva all'interno un sipario dipinto nel 1877 da Domenico Bruschi rappresentante la visita dell'imperatore Caligola al tempio del Clitunno. Orna la facciata di un palazzo un graffito monocromo raffigurante la favola di Diana ed Atteone.
In Piazza Mazzini si trova il Palazzo Comunale che risale al sec. XIII; si notino il portico (sec. XV), il balcone (sec. XVII) e le finestre rinascimentali. La Torre comunale, è del sec. XIII, la campana più grossa (1522) reca il distico "Convoco, siguo, noto, debello, concino, ploro/Arma, dies, horas, nubila, laeta, rogos" (raduno le truppe. conto i giorni, suono le ore, allontano i temporali, celebro le feste, piango i morti). Palazzo Valenti, oggi Natalini, abitazione rinascimentale, presenta una facciata con portale arcuato e architravato con volti virili e muliebri: le finestre sono decorate con stemmi di famiglie nobili. Altri palazzi gentilizi di antiche e nobili famiglie trevane sono i Palazzi Manenti, Salvi, Ciccaglia, Ubaldi, Natalucci, Approvati, della Prepositura Valenti, Urighi.
La Chiesa di S Francesco, sec. XIV. in stile gotico, presenta un portale riccamente decorato; l'interno, ad una sola navata, fu affrescato nel sec. XV; vi si conserva un organo a mantice del 1509. Nell'attiguo ex convento di S. Francesco (ingresso in largo don Bosco) si trova (apertura anno 1995) uno spazio museale con Pinacoteca (opere del Corraduccio, dell'Alunno, dello Spagna, di Giusto da Gand e altri) e Raccolta Archeologica. Nello stesso stabile troverà posto il Museo dell'Olio. Sulla seconda cerchia di mura (sec. XIII), da un torrione circolare, si gode un ampio panorama; segue un altro torrione di forma triangolare, tutto esposto a Nord, detto Torrione della Neve.
La Chiesa di S. Emiliano fu costruita nel sec. XII; di quell'epoca restano solo le tre absidi. Il portale risale al sec. XV. L'altare fu realizzato da Rocco da Vicenza nel 1522. Di fronte alla chiesa di S. Emiliano si trova Palazzo Lucarini, sede del Trevi Flash Art Museum, museo privato di arte contemporanea regionale, nazionale ed internazionale.
Il Portico del Mostaccio è una delle antiche porte della primitiva cerchia di mura romane.

Abitanti: 7.800 (trevani) Superficie Kmq: 71,16-Altezza s.l.m.: 425 m.
Distanza da Perugia: Km. 35-Prefisso telefonico: 0742-Cap. 06039







Cascia


  STORIA

Posta nella zona più montuosa dell'Umbria, di probabile origine Umbra, fu abitata dai Romani. L'antico municipio Romano "Carsula", distrutto da un terremoto, fu ricostruito col nome attuale. Nel 553 venne assediata e conquistata dal bizantino Narsete. Compresa nel ducato Longobardo di Spoleto, divenne nel sec. X una repubblica indipendente con propria moneta. Di tendenze Ghibelline, fu favorevole all'imperatore e per questo costretta a lunghe guerre con Spoleto e con la Chiesa. Fu sotto la signoria dei Trinci di Foligno e nel 1228 fu occupata da Federico II. Devastata da un terremoto nel 1300, fu ricostruita e fortificata. Nel 1516 fu nuovamente assediata e la rocca venne distrutta, segno della definitiva sottomisisione. Centro di turismo religioso, Cascia lega il suo nome a Santa Rita. Rita nacque nel 1381 nella vicina Roccaporena. Suo marito fu ucciso dai Casciani. Ma Rita volle evitare la vendetta da parte dei suoi due figli e perdonò i compaesani, interrompendo così la catena di faide e delitti tipica dell'epoca. Come gesto di riconciliazione Rita, ancora giovane, entrò nel Monastero delle Suore Agostiniane di Santa Maria Maddalena, dove morì il 22 maggio 1447.

ARTE

Palazzo Carli, dove vengono conservati gli archivi e la biblioteca, è l'ideale punto di informazione e di partenza di questo circuito. Il primo approdo è Palazzo Santi, sede del Museo, dove l'informazione si arricchisce delle suggestioni che possono offrire i reperti archeologici o le raffinate forme della scultura lignea dei secoli XIV e XV di cui il museo conserva straordinarie testimonianze.

La Chiesa di S. Antonio, con le "Storie di S. Antonio", attribuite ad un pittore umbro, e le "Scene della passione di Cristo", mirabile summa di Nicola da Siena, può dare il senso della qualità e della quantità di affreschi che si possono ritrovare in tutto il territorio.
La Chiesa di S. Francesco e la Collegiata di S. Maria completano il tour cittadino.
Premessa per muoversi sul territorio e per conoscerne natura e cultura è comunque una visita al complesso di S. Margherita ove è collocata una suggestiva e ricca raccolta etnografica.

Abitanti: 3.500 (casciani) Superficie Kmq: 181,10 Altezza s.l.m.: 653 m. Distanza da Perugia: Km. 106 Prefisso telefonico: 0743-Cap. 06043

                       




Norcia

STORIA

Tracce salvatesi dallo scorrere del tempo,lasciano presupporre che
l'altopiano nursino vide nascere i primi insediamenti umani sin dall'età Neolitica.Per secoli fu punto d'intersezione per popoli ed etnie.  Con lo svilupparsi della cultura etrusca anche questa valle conobbe gli usi ed i culti di questo popolo,difatti alcuni storici fanno risalire l'origine del nome "Norcia" alla dea Nortia (la dea etrusca della fortuna) molto venerata in queste zone.
L'espansione del regno dei Sabini, fece di Norcia il villaggio più a settentrione da loro controllato,e si formò il primo centro urbano,collocato nella zona oggi chiamata "capo la terra".Come ogni agglomerato sabino,era privo di cinta muraria, dediti i Sabini alla difesa in campo aperto delle loro città.
Virgilio identifica Nursia come patria di Ufente, condottiero delle milizie contro Enea, si può leggere nel libro VII:
"Et te montosae misere in proelia Nursae, Ufens,insignem fama et felicibus armis".
Roma conquista la cittadina presumibilmente nel 290 a.c.,concede la cittadinanza romana ai suoi abitanti (268 a.c.),e li ingloba nella tribù Quirina (241 a.c.).
Tito Livio ci lascia la prima traccia di Nursia nella storia scritta, in riferimento ai volontari che la città offrì a Scipione durante la II guerra Punica (205 a.c.).
Per l'appoggio ad Antonio,contro Ottaviano, nella guerra perugina, i nursini vennero gravemente puniti, proscrizioni e confische di beni colpirono pesantemente l'economia di Norcia. 
Dopo essere stata messa sotto il controllo di un Prefetto di Roma, Norcia mantenne la sua organizzazione locale e le sue Magistrature , sperimentate da anni nella cittadina.
Fu patria di Quinto Sertorio, generale repubblicano, il quale si distinse per le sue conquiste in occidente, Spagna e Gallia.
L' origine nursina di Vespasia Polla, madre di Vespasiano, fece si che sotto l'impero di quest'ultimo,Norcia conobbe un fiorente periodo, ed ebbe una forte influenza sul territorio circostante,tanto che alla zona,fatta Provincia romana,venne dato il nome di " NursiaValeria".
La tradizione fa risalire l'avvento del Cristianesimo,in queste terre,al III sec. ad opera di San Feliciano,vescovo di Foligno.Comunque, da non dimenticare, è l'azione di evangelizzazione degli eremiti Siriaci stabilitisi in tutta la Valnerina nel V sec.: è proprio in questo periodo che appare il primo vescovo nursino.
Intorno al 480 d.c. nascono a Norcia i suoi più illustri figli S.Benedetto e sua sorella S.Scolastica.
Il periodo tra il VII e IX secolo fu particolarmente infausto per la cittadina, conquiste Longobarde, Gote, Franche,incursioni Saracene, portarono Norcia ad un tale disfacimento che verso l' 815,sotto il duca spoletino Guinigiso,si arrivò addirittura a ripopolare il paese con una colonia di Franchi.
Trascorsero secoli prima che una politica di autonomia, riportasse Norcia ad essere un centro vitale della zona. Difatti, solo nel XII secolo,col nascere del nuovo Comune la cittadina si liberò dell' influenza di Spoleto,ed i forti contrasti con l'autorità ecclesiastica vennero alla luce.
Il libero Comune accentrò ogni sua forza nella conquista di nuovi territori: cosi' forti erano le mire espansionistiche che,in varie ondate,si impadronì di una vasta area,ritrovandosi a controllare un territorio compreso tra il Nera,il Vigi,il Corno e la Salaria.
Il terremoto del 1328 sembrò placare "l'intemperanza" nursina,ma il desiderio di dominio,solo dopo un anno dalla catastrofe,portò la cittadina a capitolare contro Cascia per il controllo del paese di Usigni.
La Chiesa,recuperando in parte la sua autorità con l'Albornoz, riorganizzò la politica interna,vennero approvati nuovi Statuti comunali.
Importante è il fatto che, i ceti aristocratici non esercitarono mai un potere politico nel paese,retto da un Governo del Popolo, rappresentativo degli artigiani dei mercanti e del contado.
La ricerca di libertà ed autonomia caratterizzò decenni e decenni di storia nursina.
Le lotte contro Spoleto per il controllo di Cerreto costarono molti morti a Norcia, e una penale di 10.000 fiorini,imposta da Francesco Sforza (1438).
Nel 1454 nuovi violenti scontri con Spoleto,diffusero non poco allarme, fra le corti italiane del tempo. Il futuro Papa Paolo II definì i nursini " i più cattivi Homini del Mondo".
Nel 1484 Norcia venne inserita nella Legislazione di Perugia.
Il potere papale riaffiorò intorno al 1500,riuscendo a mutare addirittura la forma di governo (1506), si ristaurò la figura del commissario papale.
Il castello di Preci, per aver dato asilo a Rodolfo Varano e Beatrice Colonna, e per essere divenuto rifugio di ex-banditi nursini,nel 1528 venne completamente distrutto dalle armi di Norcia,e i più facinorosi vennero confinati a Castelluccio.
La peste si abbatté nell'intera zona nel 1524.
Il degrado di quegli anni,spinse la popolazione a chierdere aiuto direttamente al Papa.
"Sorse in Norcia la Castellina...",fu costituita la Prefettura della Montagna (1569)che trasformò Norcia nel centro di un "Dominio" incuneato tra Umbria e Marche.
Il XVII secolo portò una forte stagnazione dell' attività politica,voluta dal potere centrale,ma d'altro canto, fece scoprire alla cittadina quelle forme culturali da troppo tempo non alimentate Sorsero scuole pubbliche,un'accademia letteraria,un teatro e si stabilirono contatti con gli ambienti artistici di Roma,Firenze e Napoli.
I catastrofici terremoti del 1703 e del 1730,gettarono il paese in una grave crisi economica ed impegnarono la popolazione in una monumentale opera di ricostruzione che cambiò totalmente l'aspetto urbano. La Rivoluzione Francese esplode nel 1789.
I Giacobini entrarono in Norcia(1798),ma truppe filoaustriache unitesi a reazionari del posto,in nome del Trono e del Papa,li respinsero nel 1799.
Nel quinquennio dal 1809 al 1814,sotto l'impero francese,nacque una sede del Tribunale e una direzione delle Poste,ma il potere papale riprese il sopravvento e solo nel 1860 unendosi al futuro regno d'Italia, i nursini, si libereranno dal giogo della Chiesa.
L'inizio del nostro secolo fu caratterizzato da miseria e fame e, per molti, la soluzione fu una sola: emigrare negli Stati Uniti.
I due conflitti mondiali costarono molte vite umane alla cittadina che fu scenario di aspre lotte durante la ritirata tedesca nel secondo conflitto mondiale.

ARTE

 Il nucleo più antico di Norcia è raccolto entro una cinta muraria (XIII sec.), dalla singolare forma a cuore. Sono altresì visibili,lungo il perimetro,le otto antiche porte della cittadina,che hanno conservato il nome e le caratteristiche di un tempo, ed i torrioni medioevali.
Porta Massari o Ascolana in passato era l'ingresso principale, perchè conduceva nelle zone della Sabina e del Piceno,aree con le quali Norcia aveva stretti legami commerciali.
Nella parte  più a settentrione , nei pressi di Porta Palatina, su un torrione, vi è lo stemma più antico del comune " un leone rampante del 1291.
Entrando da Porta Romana, percorrendo l'ottocentesco " corso Sertorio", si arriva alla piazza principale : Piazza San Benedetto.. Qui si prospettano i monumenti più eleganti della cittadina, Al Centro di essa naturlamente non poteva mancare la statua  del figlio più illustre di Norcia appunto S.Benedetto, la statua è del 1880 ed è opera di Giuseppe Prinzi.
Abitanti: 6.800 (nursini) Superficie Kmq: 274,34 Altezza s.l.m.: 604 m- Distanza da Perugia: Km. 98- Prefisso telefonico: 0743- Cap. 06046






Gubbio

   STORIA

Gubbio – Iguvium – fu antichissimo insediamento umbro, testimoniato dalle famose Tavole Eugubine: trattasi di 7 lastre in bronzo – attualmente visibili presso il Museo Civico - rinvenute nel XV secolo, scritte in lingua umbra, utilizzando sia l'alfabeto etrusco che quello latino, fondamentale documento epigrafico della civiltà umbra; risalenti probabilmente alla fine del II secolo a.C., riportano notizie di carattere religioso, indicazioni di luoghi e riferimenti all'ordinamento della città nel suo periodo più antico.
Alleatosi con Roma all'inizio del III secolo a.C., Gubbio divenne nel 90 a.C. Municipio facente parte della tribù Crustumina.
Centro assai sviluppato durante l'Impero, venne in seguito distrutto da Totila.
La città tornò a fiorire dopo il 1000 e dal XI secolo fu libero Comune, inizialmente ghibellino, quindi guelfo.
Nel 1350 Gubbio divenne Signoria governata dai Gabrielli e dopo alterne vicende – ribellioni, interventi da parte dello Stato Pontificio, governo popolare – la città si pose sotto il dominio dei Montefeltro di Urbino, vivendo un lungo periodo di pace e prosperità.
Nel 1508 ai Montefeltro successero i Della Rovere e l'ultimo membro di questa famiglia cedette la città al Papa nel 1624; nel1860 entrò a far parte del Regno d'Italia.

  ARTE

La struttura degli edifici è prevalentemente romanica, con inserimenti di archi ogivali; tipica della città è la cosiddetta "porta del morto", un'apertura più stretta e posta più in alto della porta principale, attraverso la quale, secondo la tradizione, si facevano passare le bare dei defunti. Molto più attendibile l'interpretazione secondo la quale queste aperture conducevano semplicemente all'interno delle abitazioni, poste al di sopra di fondi e botteghe: togliendo via, di notte, le scale di accesso, le case diventavano più sicure, persino nel fosco Medioevo.
Gubbio è una delle più belle città medievale, ricchissima di testimonianze del passato. Le Tavole Eugubine ad esempio scoperte nel 1444 costituiscono un'importante chiave di lettura della civiltà, della lingua umbra e dell'assetto di questa città-stato quale era Gubbio. Sono custodite nel Palazzo dei Consoli costruito nel XIV secolo ed è uno dei più begli edifici civili del Medioevo conosciuto anche come Palazzo del Popolo. Nel Palazzo è ubicata la Pinacoteca che contiene opere del Signorelli, Guido Palmerucci, Nelli, Barocci, e altri. Di fronte al Palazzo dei Consoli si trova il Palazzo Pretorio o del Podestà del 1349 oggi sede del Municipio. Citiamo anche il Palazzo Ranghiasci-Brancaleoni, unica costruzione neoclassica presente a Gubbio e il Palazzo del Bargello del XIII secolo. Suggestivo è lo scenario per il periodo di natale per l'albero più grande del mondo, o per la rinomata Corsa dei Ceri che si svolge ogni anno il 15 maggio.

Abitanti: 33.000 (eugubini) Superficie Kmq: 525,08 Altezza s.l.m.: 500 m. Distanza da Perugia: Km. 41-Prefisso telefonico: 075-Cap. 06024






Spoleto

                                                                             STORIA

Spoleto è una delle città più antiche dell'Umbria vantando oltre 2500 anni di storia. Suoi fondatori furono gli Unni ma la fortuna per la città arrivò soltanto con l'impero romano. Divenne infatti una colonia dell'impero nel 241 a.C., conosciuta con il nome di Spoletium. Il volto della città iniziò a mutare nel IV sec. quando divenne sede episcopale (S. Brizio fu il primo vescovo di Spoleto). Sorsero chiese e monasteri non soltanto nel centro abitato ma anche nelle campagne e lungo le pendici di Monteluco noto come monte sacro. Divenne Ducato sotto la dominazione longobarda e si trovò a vivere un periodo turbolento sotto il Sacro Romano Impero. Fu contesa per molto tempo dai Franchi e dallo Stato della Chiesa nell'orbita del quale entrò nel 1240.

Illustre testimonianza della presenza dei papi e dei governatori a Spoleto è la Rocca Albornoziana. Fu costruita fra il 1359 ed il 1370, su volere del cardinale Egidio Albornoz, dall'architetto Matteo Gattaponi per rafforzare il potere papale. Tra i governatori della città ricordiamo la leggendaria Lucrezia Borgia (1499).Spoleto visse poi nell'ombra per tutto il XVII e XVIII sec., sino alla nomina a capoluogo del Dipartimento del Trasimeno fra il 1808 ed il 1815, carica che rivestì fino all'ingresso nel Regno d'Italia nel 1860.Nel corso del XX sec. ha vissuto momenti di alterna fortuna. Alla fine degli anni Quaranta le diverse amministrazioni e i vari ceti sociali investirono tutte le loro capacità nella valorizzazione dell'arte e nella realizzazione di nuovi eventi culturali.
Fù così che nel 1947 venne fondato il Teatro Lirico Sperimentale, nel 1951 il Centro Italiano di Studi sull'Alto Medioevo, nel 1958 il maestro Giancarlo Menotti mise in scena la prima edizione del Festival dei Due Mondi e negli anni Sessanta venne il Premio Spoleto per la pittura.

ARTE

Passeggiando per il centro storico ci si può immergere nell'atmosfera dell'impero romano visitando il Teatro Romano (I sec. d.C.) oppure attraversando l'Arco di Druso e Germanico (23 d.C.) o ancora, sempre rimanendo nel centro, visitando la Casa Romana attribuita alla madre dell'imperatore Vespasiano (Vespasia Polla)
Abitanti: 39.100 (spoletini) Superficie Kmq: 349,63 Altezza s.l.m.:396 m.-Distanza daPerugia: Km. 63--Prefisso telefonico: 0743-Cap. 06049








Todi

STORIA

I suoi primi abitanti furono gli Umbri, ma verso il 500 a.C. la città venne conquistata dagli Etruschi che la tennero come baluardo orientale della loro confederazione. Intorno al 300 a.C. Todi cadde sotto il dominio dei Romani. Mura etrusche e ruderi romani sono tuttora visibili. Alla fine dell'impero romano (476 d.C.), Todi entrò a far parte del regno barbarico dei Goti che, originari delle isole del Mar Baltico, erano migrati durante cinque secoli attraverso l'Europa orientale e i Balcani.
I Goti vennero poi scacciati, intorno al 530, dagli imperatori bizantini di Costantinopoli, ma nel 565 i barbari Longobardi calarono in Italia. Anche i Longobardi venivano dalla Scandinavia, ma il loro livello di civiltà era molto più basso di quello dei Goti e non riuscirono ad avere definitivamente la meglio sui Bizantini. Di conseguenza, l'Italia venne spartita tra il regno barbarico e l'impero romano d'Oriente (che in realtà era di lingua greca).Il confine tra i domini longobardi e quelli bizantini passava proprio tra Todi e Spoleto. Todi rimase bizantina mentre Spoleto divenne la capitale di un ducato longobardo. Un po' prima dell'anno 800, ai Bizantini e ai Longobardi subentrò il dominio dei Papi. Un dominio formale che non riuscì a impedire, dopo l'anno 1000, la formazione di libere città indipendenti sempre in lotta tra loro. Dal 1100 al 1450 Todi e Orvieto combatterono a lungo per il controllo della valle del Tevere.
E' di questo periodo il massimo splendore della città. I suoi edifici più importanti sono infatti il Palazzo del Popolo e il Duomo (prima metà del 1200), il Palazzo del Capitano e la chiesa di San Fortunato (seconda metà del 1200), il Palazzo dei Priori (1300). Di questo periodo è anche Jacopone, un monaco santificato dalla Chiesa cattolica, tra i primi poeti che abbandonarono il latino per la lingua italiana.Anche nel Rinascimento Todi conobbe momenti di splendore. Furono costruiti il tempio della Consolazione e molti palazzi tra i quali il Palazzo Astancolle (intorno al 1580). Ristabilito il dominio dei Papi, Todi decadde e rimase una zona economicamente depressa fino a pochi decenni or sono.

ARTE

Todi é una città ricca di chiese, palazzi, resti etruschi e quartieri medioevali ancora intatti immersi nella tranquillità del paesaggio umbro.

Inoltre, la città é cinta da tre cerchi di mura concentriche di epoca umbro-romana, romana e medioevale e, il terzo cerchio, é rimasto pressochè intatto sino ai nostri giorni.
Quando si arriva in città si rimane colpiti dal Tempio di Santa Maria della Consolazione, capolavoro in stile bramantesco di grande effetto.
Continuando a salire verso il centro della città si incontra il Tempio di San Fortunato, patrono della città, un bellissimo esempio di stile gotico.
Il punto più alto della città é Piazza IV Novembre dove si trovano i ruderi della Rocca distrutta nel 1503 e da dove si può ammirare un magnifico panorama sulla vallata del Tevere.
Centro della città e luogo di incontro per tutti i cittadini é la bellissima Piazza del Popolo di impianto medioevale coronata dalla cattedrale e da bei palazzi.

Abitanti  17,207 -( Tuderti - Todini o Tudertini) Superficie km 223,01- Altezza 400 m.s.l.m- Distanza da Perugia
km.46 - Prefisso telefonico 075- Cap 06059