UNA
FINESTRA SULL' UMBRIA
Borghi
Provincia di Perugia
Bevagna
Città
in pianura alla confluenza del fiume Timia con il Topino,
già al tempo dei romani era nota come Mevania, abitata dagli
Umbri come testimoniato da importanti ritrovamenti archeologici, ha
fatto parte del Ducato di Spoleto e nel 774 a.C. dello Stato della
Chiesa. Sicuramente ha attraversato periodi di alterne vicende fino ad
arrivare al 1456 quando fu avviata la bonifica della pianura bevanate
che, proseguita nel Cinquecento, nel Settecento e Ottocento
costituì l'assetto definitivo di quest'area. L'aspetto
predominante di Bevagna oggi è quello di una
città medievale annoverata tra i Borghi più belli
d'Italia. Nel centro storico numerosi monumenti e chiese, teatri e
palazzi. Il "Mercato delle Gaite" è sicuramente una
manifestazione tradizionale da non perdere, che vede i cittadini della
città impegnati a rievocare il periodo medievale tra antichi
mestieri e gare di abilità. Si tiene l'ultima decade di
giugno.
La
città attuale ha mantenuto il suo aspetto medievale,
conservando in buono stato il reticolo urbano romano.
Porta
Foligno, una delle porte di accesso alla città, è
stata restaurata nel 1797.
Del
Teatro Romano attualmente sono visibili alcuni resti di ambulacri, che
sostenevano le gradinate della cavea.
Del
Tempio Romano, risalente al Il sec. d.C., rimangono solo alcuni resti,
in quanto l'edificio fu trasformato nella Chiesa della Madonna della
Neve.
La
Chiesa di S. Francesco, sec. XIII, sorge nel punto più alto
di Bevagna e presenta all'interno dipinti dei sec. XIV e XVI. Porta
Cannara, sec. XIII, è un'altra delle porte di accesso a
Bevagna. Il Mosaico Romano, appartenente ad un ambiente delle Terme
romane, risale al Il sec. d.C.. Realizzato con tessere bianche e nere,
rappresenta animali marini. Il Palazzo Comunale, rifatto nel 1832,
ospita la Biblioteca, l'Archivio Storico e la Pinacoteca. Nell'atrio,
lungo la scala, raccolta di iscrizioni e frammenti antichi. Piazza
Filippo Silvestri, una delle più belle piazze umbre. centro
della città medioevale, riunisce importanti monumenti. La
Chiesa dei SS. Domenico e Giacomo, sec. XIII, presenta all'interno un
ciclo di affreschi di un maestro legato ai primi giotteschi e due
sculture lignee di scuola nordica, risalenti al sec. XIII. Il Palazzo
dei Consoli, sec. XIII, che fu sede della magistratura cittadina,
ospita dal 1886 il Teatro Torti. Nella sala, a tre ordini di palchi e
loggione, è notevole il sipario realizzato da Domenico
Bruschi alla fine del sec. XIX. Rappresenta il poeta latino Properzio,
che addita al Torti la sua patria. Un nuovo sipario, realizzato dal
pittore Luigi Frappi in occasione della recente riapertura del teatro
dopo i lavori di restauro, rappresenta il Clitunno all'alba. La Chiesa
di S. Silvestro, costruita nel 1195 dal marmoraro Binello, come si
legge nell'iscrizione a lato della porta, è un prezioso
esempio di arte romanica. La Chiesa di S. Michele Arcangelo, sec. XII e
XIII, conserva all'interno, sotto il presbiterio sopraelevato. la
cripta, a quattro navate, divisa da sei colonne con capitelli romanici.
Abitanti:
5.000 (bevanati) Superficie
Kmq: 56,1 -Altezza s.l.m.: 210 m.
Distanza da Perugia: Km. 35- Prefisso
telefonico: 0742- Cap 06031
Castiglion
del Lago
E'
Posta su un promontorio presso la sponda occidentale del Lago
Trasimeno verdeggiante di ulivi al confine con le provincie toscane di
Arezzo e Siena, il territorio vanta origini antichissime. Con
l'insediamento etrusco a partire dal VI secolo che inizia la storia
vera e propria di Castiglione del Lago. Nel XVIII secolo il paese venne
definitivamente aggregato allo Stato della Chiesa. La cittadina si
presenta ancora oggi cinta dalle mura originarie dell'epoca e presenta
all'interno vari edifici e chiese che meritano di essere visitati.
Citiamo tra gli altri il duecentesco Palazzo del Capitano del Popolo e
la chiesa di San Domenico di Guzman del 1683. Il cinquecentesco Palazzo
della Corgna, attuale sede del Comune che originariamente sorse come
casa-torre dei Baglioni di Perugia. L'edificio, progettato
dall'architetto Alessi si inserisce sulle antiche case dei Baglioni e
sulla cinta muraria già esistente. La vicinanza tra il
Palazzo e la Rocca, collegate da un suggestivo camminamento, conferisce
all'insieme un carattere tipicamente feudale. Di notevole importanza
l'estesa decorazione pittorica dell'interno a cominciare dagli
interventi di Niccolò Circignani detto "Il Pomarancio"
iniziati nel 1574 nella Sala delle Gesta di Ascanio della Corgna. La
parte orientale del paese è dominato dal Castello del Leone
che fu fatto edificare da Federico II nel 1247 su progetto di Frate
Elia Coppi da Cortona. Di forma pentagonale irregolare costituisce uno
dei più interessanti esempi di architettura medievale umbra
del '500. In ottime condizioni attualmente il vasto giardino interno
è adibito a teatro all'aperto. Annoverato tra i Borghi
più belli d'Italia.
Abitanti:
13.800 (castiglionesi)
Superficie Kmq: 205,54Altezza
s.l.m.: 304 m.
Distanza da Perugia: Km. 45- Prefisso
telefonico: 075
Cap. 06061
Corciano
Corciano
è posta su un colle, di origini antichissime, secondo
un'antica leggenda è sorta per opera di Coragino, mitico
compagno dell'eroe greco Ulisse. Conquista un posto nella storia quando
nel XIII secolo si allea con Perugia di cui segue fedelmente le sorti,
divenendo libero Comune. Oggi offre ai visitatori un apprezzabile
patrimonio architettonico, storico e artistico, significative le
raccolte archeologiche, ed etnologiche, bellissimo il centro storico.
Tra i monumenti da visitare, tra gli altri, il Palazzo del Comune,
edificio cinquecentesco che fu un tempo residenza dei duchi della
Corgna, nobile famiglia perugina. La chiesa Santa Maria dell'Assunta
del XIII secolo custodisce all'interno una tavola ad olio dell'inizio
del XVI del Perugino, l'Assunta. Altri edifici spirituali e palazzi
all'interno del borgo annoverato tra i Borghi più belli
d'Italia.
Abitanti:
14.000(corcianesi)Superficie
Kmq: 63,7Altezza
s.l.m.: 408 m.Distanza
da Perugia: Km. 12
Prefisso
telefonico: 075
-Cap. 06073
Montefalco
Montefalco
viene denominata "ringhiera dell'Umbria" per la sua splendida posizione
panoramica dominante le pianure del Topino e del Clitunno. Fu centro
prospero e rurale già in epoca romana. Numerosi resti
epigrafici, scultorei (museo comunale, chiostro di San Fortunato, ecc),
testimoniano ancor oggi le sue origini. Nel 1185 l'Imperatore Federico
Barbarossa vi sostò a lungo, nel 1446 passò sotto
il controllo della Chiesa, nel 1848 ottenne il titolo di
Città. Percorrendo le mura, intorno al centro storico,
s'incontrano le quattro porte: Porta S. Agostino, la più
maestosa coi suoi merli ghibellini. Porta della Rocca, demolita agli
inizi del secolo. Porta Camiano, dal nome della frazione verso cui
è rivolta, e Porta Federico Il, dedicata all'Imperatore, o
di San Bartolomeo perché costruita a fianco dell'abside
romanica della chiesa omonima.
La
Chiesa di S. Agostino, sec. XIII - XIV, conserva affreschi di pittori
di scuola umbro-senese (sec. XIV - XVI); Nelli, Lorenzetti, Mezzastris,
Alunno, Melanzio, Caporali.
Curiosa
la leggenda del Beato Pellegrino, il cui corpo è conservato
all'interno della chiesa. Costruiti sulla piazza e lungo Corso Mameli
nei secoli XV - XVII, costituiscono notevoli esempi di architettura
civile i palazzi signorili: Moriconi - Calvi, Tempestivi poi Langeli,
Senili, Ciardelli poi Tempestivi, Santi - Gentili, De Cuppis.
Il
Palazzo Comunale, sec. XIII, conserva della costruzione originaria una
bifora; il portico risale al sec. XV; dalla Torre si gode una vista
panoramica. Il Museo Pinacoteca di S. Francesco custodisce opere
pittoriche che vanno dal XlIl al XVII secolo; di particolare interesse
gli affreschi di Benozzo Gozzoli nell'abside centrale (1450 - 1452) con
scene della vita di S. Francesco, la sua glorificazione fra i Santi
dell'Ordine, i suoi primi compagni, i grandi francescani; inoltre,
opere di Nicolò Alunno, Mezzastris, Melanzio, Tiberio
d'Assisi e il Presepe del Perugino. La struttura ospita anche un
Lapidario.
La
Chiesa di S. Lucia, sec. XII, si trova nel nucleo più antico
del borgo medioevale. La Chiesa di S. Bartolomeo, sec. XVIII, mantiene
della prima costruzione (sec. XI) una monofora lunettata e una bifora
sulla parete absidale esterna. La Chiesetta di S. Maria Maddalena, sec.
XIII, rinnovata nel sec. XVIII, presenta affreschi di pittori locali
dei sec. XV e XVI; l'annesso monastero risale al sec. XV. La Chiesa di
S. Chiara, sec. XVII, contiene la Cappella di S. Croce affrescata nel
1333 da pittori di scuola umbra; il convento con chiostro risale al
sec. XV. La Chiesa di S. Illuminata, sec. XVI, ha la facciata in
laterizio preceduta da un portico, e un fastigio lunettato che rammenta
l'architettura lombarda; all'interno ospita tra I'altro cappelline
affrescate da Francesco Melanzio. La Chiesa di S. Leonardo ha una
facciata ornata con due semplici portali rinascimentali; accoglie una
tela del Melanzio (1515), rappresentante la Madonna in trono col
Bambino.
E'
annoverato tra i Borghi più belli d'italia.
Abitanti:
6.000 (montefalchesi) Superficie Kmq: 69,34-Altezza s.l.m.: 472 m.
Distanza
da Perugia: Km. 48-Prefisso telefonico: 0742-Cap 06036
Assisi
STORIA
Assisi, come
d’altro canto il resto della regione, era abitata in origine,
dagli Umbri.
Successivamente, la città, risentì
dell’influenza etrusca e romana documentata,
quest’ultima, dalle numerose testimonianze romane come la
facciata del Tempio di Minerva, i resti del Forum, le mura romane e
l’anfiteatro.
Dopo la caduta dell' Impero Romano la citta', intorno al 545, venne
insediata dai Goti e successivamente dai Longobardi.
Fu solo con l'anno 1000 che divenne un comune indipendente e, proprio
durante questo periodo, conobbe uno sviluppo straordinario soprattutto
grazie ai movimenti monastici (in special modo quello dei Benedettini).
Nel 1180 circa, nacque San Francesco, il cittadino più
famoso di Assisi e fu nel 1202 che, durante una guerra con la vicina
Perugia, Francesco fu fatto prigioniero e tenuto in carcere per oltre
un anno.
Dal 1206, Francesco si dedicò a Cristo attraverso il
servizio e l’aiuto ai poveri, vivendo come povero egli stesso.
Famosa è la sua rinuncia pubblica, nella piazza di Assisi, a
tutti i beni del ricco genitore.
Nel 1228, a due soli anni dalla sua morte, Francesco venne proclamato
santo da Papa Gregorio IX.
Da quel momento la città divenne dominio imperiale e poi
papale per essere, in seguito, legata a signorie come quella di Gian
Galeazzo Visconti, della famiglia dei Montefeltro, di Braccio
Fortebraccio e di Francesco Sforza.
Questo durò sino alla meta' del XVI secolo, quando l'Umbria
fu conquistata da Papa Paolo III che costrui' la famosa "Rocca Paolina"
a Perugia ristabilendo il controllo papale sulla città e su
tutti gli altri insediamenti.
Secoli dopo, nel diciannovesimo secolo, la citta' divenne parte del
nascente Stato Italiano, insieme alle altre citta' dell'Umbria.
ARTE
E’
ovvio che il monumento più importante presente ad Assisi
è il complesso della Basilica di San Francesco composto da
due chiese sovrapposte - la parte inferiore del 1228/1230 e la parte
superiore del 1230/1253- e una cripta scavata nel 1818 con racchiusa la
tomba del Santo.
La basilica venne decorata dai maggiori pittori del 1200 e del 1300, da
Cimabue a Giotto, dai Lorenzetti a Simone Martini.
Nel convento è notevole il Tesoro costituito da rari codici
miniati, dipinti e varie reliquie. Sulla Piazza del Comune si
affacciano il Tempio romano di Minerva del I secolo a. C. e il
sottostante Foro Romano del Museo che presenta il basamento del tempio
e la pavimentazione romana.
Da visitare è anche la Basilica di Santa Chiara in stile
gotico italiano del 1257-1275 che contiene preziosa opere pittoriche
che vanno dal XII al XIV secolo.
Da ammirare anche la suggestiva Cattedrale di San Rufino con la sua
facciata romanica adornata da tre rosoni. Altri importanti monumenti
sono la Rocca Maggiore che è un tipico esempio di
architettura militare medioevale, la Chiesa di Santa Maria Maggiore
prima cattedrale di Assisi in stile romanico e la Fonte Marcella del
XVI secolo.
Da visitare la Pinacoteca Comunale e la Galleria d'Arte Sacra
Contemporanea della Cittadella Cristiana.
Altitudine
424m s,.l.m Superficie 186,84 kmq-Abitanti 26.946 (Assisiani)Prefisso 075-Cap 06081
Spello
STORIA
I
primi insediamenti nella zona furono molto probabilmente umbri,
tuttavia si hanno notizie certe della città con il nome di
Hispellum. Dopo la guerra di Perugia, nel 41 a.C., Ottaviano
occupò e distrusse la città perchè era
stata fedele ad Antonio. Negli anni seguenti fu rifondata con il nome
di Colonia Julia Hispellum e divenne uno dei centri più
importanti dell'Umbria. Ne sono testimonianze le mura romane, di epoca
augustea, una delle poche fortificazioni antiche rimaste in Italia, su
cui si aprono cinque porte: la Porta Consolare, a tre fornici, Porta
Venere, affiancata dalle torri di Properzio, dodecagone, Porta di San
Sisto, Porta Chiusa, che venne tamponata nel Medioevo e Porta Urbica.
Con òl'avvento del Cristianesimo, la città
divenne uno dei pricipali luoghi di culto della regione, e Costantino
vi fece costruire un tempio dedicato alla gens Flavia. La
città divenne molto importante anche grazie alla vicinanza
con la via Flamia, importante arteria di comnicazione tra Roma e il
nord dell'Italia. Con la caduta dell'impero romano la città
subì saccheggi e devastazioni: venne invasa forse da Attila,
dai Got di Totila e dai Longobardi. Nel basso medioevo la
città si ridusse rispetto alla cinta muraria romana,
concentrandosi sulla cima del colle, e solo negli anni tornò
a occupare tutta l'antica cinta muraria. Le mura erano ancora quelle di
epoca romana, ricostruite solo in alcni punti. Nel XII secolo si
fornò un comune, che venne tuttavia flagellato da lotte
intestine, probabilmente fomentate dalle vicine città di Perugia
e Foligno.
Fu fedele all'imperatore, ma poi se ne staccò, tanto che
Federico II la devastò e distrusse. Nei secoli successivi
fece parte della signoria dei Baglioni
di Perugia, poi dei Visconti e dei Montefeltro fino ad essere
assoggettate definitivamente allo stato delle Chiesa nel 1583.
ARTE
Le
Porte erette nel periodo augusteo come la Porta Consolare, Porta
Urbica, Porta Venere, Porta dell’Arce chiamata anche Arco dei
Cappuccini, e quelle di periodo medioevale come Portonaccio, Porta
S.Angelo, Porta Fontevecchia, Porta Montanara, Porta Chiusa.La
splendidissima
colonia Julia,
come la denominò l’imperatore Augusto,
è ricca di testimonianze di epoca romana e medievale. Nella
Sala Grande del Municipio si conserva l’Editto
di Costantino,
datato tra il 326 e il 333 D.C., che regalò alla
città una posizione privilegiata facendone uno dei siti
deputati alla celebrazioni in onore degli dei e ai giochi dei
gladiatori.La
sua chiesa più importante è quella maestosa di Santa
Maria Maggiore,
che la tradizione vuole costruita nel XII secolo sulle rovine dei
templi dedicati a Giunone e Vesta. Più volte rimaneggiata,
la facciata è chiaramente seicentesca, conserva nella cappella
Baglioni
detta del Pinturicchio e conosciuta anche come Cappella
Bella,
uno degli esempi più incantevoli di pittura del
Rinascimento.La piccola Spello infatti è custode della
sapienza e genialità del pittore Bernardino Di Betto detto Pinturicchio
(Perugia 1454- Siena 1513), secondo soltanto al suo maestro, il
Perugino. Su commissione del Priore della Canonica di Santa Maria
Maggiore, Troilo Baglioni, Pinturicchio affresca nella parete di
sinistra l’Annunciazione,
in quella centrale la Natività,
in quella di destra la Disputa
di Gesù fra i Dottori
più quattro Sibille nelle vele della volta donando al mondo
intero un’opera unica nel suo genere e vibrante di emozione.
Una
visita molto piacevole e interessante è quella di Villa
Fidelia
(o Costanzi), costruita nel XVI secolo là dove sorgevano il
Tempio di Venere, il Teatro e le Terme e ora di proprietà
dell’Amministrazione Provinciale. Suggestiva la passeggiata
nel grande parco con i giardini in stile barocco e
all’italiana, mentre l’edificio ospita in modo
permanente la Collezione Straka Coppa che raccoglie documenti e opere
di arte classica, moderna e anche contemporanea (Manzù,
Gattuso, Turcato) distribuiti su tre piani.
Abitanti: 8.500 (spellani)Superficie
Kmq: 61,3 Altezza
s.l.m.: 280 m.Distanza
da Perugia: Km. 32-Prefisso
telefonico: 0742-Cap.
06038
Trevi
STORIA
Il
borgo di Trevi è un piccolo gioiello…
Posta su un contrafforte del Monte Serano, a 425 m s.l.m, e chiusa
dalle intatte mura romane e medioevali, Trevi è circondata
da un mare argenteo di oltre trecentomila ulivi. Ben visibili nel
territorio le tracce della sua antichissima origine preromana. Plinio
elenca i Trebiates tra le più antiche popolazioni Umbre.
Primo Vescovo fu l’armeno Miliano, poi Emiliano, martirizzato
nel 304, sotto l’imperatore Diocleziano. Trevi fece parte del
Ducato di Spoleto. Divenne comune indipendente e guelfo nel XII secolo
e, successivamente passò sotto il dominio di Perugia. Nel
1214 fu distrutta dal Duca Teopoldo di Spoleto. Nel 1469 vi fu fondato
uno dei primissimi Monti di Pietà. Nel 1470 nacque a Trevi
la prima tipografia umbra, la quarta in Italia e la prima
società tipografica al mondo. Nel 1784 fu reintegrata da
Papa Pio VI al titolo di città per la nobiltà
delle sue famiglie più illustri e gli splendidi palazzi
gentilizi edificati all’interno delle sue mura.
ARTE
Piazza
Garibaldi si chiamava anticamente Piazza del Lago perché vi
si raccoglievano a scopo difensivo le acque di scolo della montagna
(fino al sec. XVIII).
Il
Teatro Clitunno, costruito dall'architetto Domenico Mollaioli nel 1874,
conserva all'interno un sipario dipinto nel 1877 da Domenico Bruschi
rappresentante la visita dell'imperatore Caligola al tempio del
Clitunno. Orna la facciata di un palazzo un graffito monocromo
raffigurante la favola di Diana ed Atteone.
In
Piazza Mazzini si trova il Palazzo Comunale che risale al sec. XIII; si
notino il portico (sec. XV), il balcone (sec. XVII) e le finestre
rinascimentali. La Torre comunale, è del sec. XIII, la
campana più grossa (1522) reca il distico "Convoco, siguo,
noto, debello, concino, ploro/Arma, dies, horas, nubila, laeta, rogos"
(raduno le truppe. conto i giorni, suono le ore, allontano i temporali,
celebro le feste, piango i morti). Palazzo Valenti, oggi Natalini,
abitazione rinascimentale, presenta una facciata con portale arcuato e
architravato con volti virili e muliebri: le finestre sono decorate con
stemmi di famiglie nobili. Altri palazzi gentilizi di antiche e nobili
famiglie trevane sono i Palazzi Manenti, Salvi, Ciccaglia, Ubaldi,
Natalucci, Approvati, della Prepositura Valenti, Urighi.
La
Chiesa di S Francesco, sec. XIV. in stile gotico, presenta un portale
riccamente decorato; l'interno, ad una sola navata, fu affrescato nel
sec. XV; vi si conserva un organo a mantice del 1509. Nell'attiguo ex
convento di S. Francesco (ingresso in largo don Bosco) si trova
(apertura anno 1995) uno spazio museale con Pinacoteca (opere del
Corraduccio, dell'Alunno, dello Spagna, di Giusto da Gand e altri) e
Raccolta Archeologica. Nello stesso stabile troverà posto il
Museo dell'Olio. Sulla seconda cerchia di mura (sec. XIII), da un
torrione circolare, si gode un ampio panorama; segue un altro torrione
di forma triangolare, tutto esposto a Nord, detto Torrione della Neve.
La
Chiesa di S. Emiliano fu costruita nel sec. XII; di quell'epoca restano
solo le tre absidi. Il portale risale al sec. XV. L'altare fu
realizzato da Rocco da Vicenza nel 1522. Di fronte alla chiesa di S.
Emiliano si trova Palazzo Lucarini, sede del Trevi Flash Art Museum,
museo privato di arte contemporanea regionale, nazionale ed
internazionale.
Il
Portico del Mostaccio è una delle antiche porte della
primitiva cerchia di mura romane.
Abitanti: 7.800 (trevani)
Superficie Kmq: 71,16-Altezza
s.l.m.: 425 m.
Distanza
da Perugia: Km. 35-Prefisso
telefonico: 0742-Cap.
06039
Cascia
STORIA
Posta nella zona più
montuosa dell'Umbria, di probabile origine Umbra, fu abitata dai
Romani. L'antico municipio Romano "Carsula", distrutto da un terremoto,
fu ricostruito col nome attuale. Nel 553 venne assediata e conquistata
dal bizantino Narsete. Compresa nel ducato Longobardo di Spoleto,
divenne nel sec. X una repubblica indipendente con propria moneta. Di
tendenze Ghibelline, fu favorevole all'imperatore e per questo
costretta a lunghe guerre con Spoleto e con la Chiesa. Fu sotto la
signoria dei Trinci di Foligno e nel 1228 fu occupata da Federico II.
Devastata da un terremoto nel 1300, fu ricostruita e fortificata. Nel
1516 fu nuovamente assediata e la rocca venne distrutta, segno della
definitiva sottomisisione. Centro di turismo religioso, Cascia lega il
suo nome a Santa Rita. Rita nacque nel 1381 nella vicina Roccaporena.
Suo marito fu ucciso dai Casciani. Ma Rita volle evitare la vendetta da
parte dei suoi due figli e perdonò i compaesani,
interrompendo così la catena di faide e delitti tipica
dell'epoca. Come gesto di riconciliazione Rita, ancora giovane,
entrò nel Monastero delle Suore Agostiniane di Santa Maria
Maddalena, dove morì il 22 maggio 1447.
ARTE
Palazzo Carli, dove vengono
conservati gli archivi e la biblioteca, è l'ideale punto di
informazione e di partenza di questo circuito. Il primo approdo è
Palazzo Santi, sede del Museo, dove l'informazione si arricchisce delle
suggestioni che possono offrire i reperti archeologici o le raffinate
forme della scultura lignea dei secoli XIV e XV di cui il museo
conserva straordinarie testimonianze.
La Chiesa di S. Antonio, con le
"Storie di S. Antonio", attribuite ad un pittore umbro, e le "Scene
della passione di Cristo", mirabile summa di Nicola da Siena,
può dare il senso della qualità e della
quantità di affreschi che si possono ritrovare in tutto il
territorio.
La Chiesa di S. Francesco e la
Collegiata di S. Maria completano il tour cittadino.
Premessa per muoversi sul
territorio e per conoscerne natura e cultura è comunque una
visita al complesso di S. Margherita ove è collocata una
suggestiva e ricca raccolta etnografica.
Abitanti: 3.500 (casciani)
Superficie Kmq: 181,10
Altezza s.l.m.: 653 m.
Distanza da Perugia: Km. 106
Prefisso telefonico: 0743-Cap.
06043
Norcia
STORIA
Tracce salvatesi dallo scorrere del tempo,lasciano presupporre che l'altopiano
nursino vide
nascere i primi insediamenti umani sin dall'età
Neolitica.Per secoli fu punto d'intersezione per popoli ed etnie.
Con lo svilupparsi della cultura etrusca anche questa valle conobbe gli
usi ed i culti di questo popolo,difatti alcuni storici fanno risalire
l'origine del nome "Norcia"
alla dea Nortia (la dea etrusca della fortuna) molto venerata in queste
zone.
L'espansione
del regno dei Sabini, fece di Norcia
il villaggio più a settentrione da loro controllato,e si
formò il primo centro urbano,collocato nella zona oggi
chiamata "capo la terra".Come ogni agglomerato sabino,era privo di
cinta muraria, dediti i Sabini alla difesa in campo aperto delle loro
città.
Virgilio
identifica Nursia come patria di Ufente, condottiero delle milizie
contro Enea, si può leggere nel libro VII:
"Et
te montosae misere in proelia Nursae, Ufens,insignem fama et felicibus
armis".
Roma
conquista la cittadina presumibilmente nel 290 a.c.,concede la
cittadinanza romana ai suoi abitanti (268 a.c.),e li ingloba nella
tribù Quirina (241 a.c.).
Tito
Livio ci lascia la prima traccia di Nursia nella storia scritta, in
riferimento ai volontari che la città offrì a
Scipione durante la II guerra Punica (205 a.c.).
Per
l'appoggio ad Antonio,contro Ottaviano, nella guerra perugina, i
nursini vennero gravemente puniti, proscrizioni e confische di beni
colpirono pesantemente l'economia di Norcia.
Dopo
essere stata messa sotto il controllo di un Prefetto di Roma, Norcia
mantenne la sua organizzazione locale e le sue Magistrature ,
sperimentate da anni nella cittadina.
Fu
patria di Quinto Sertorio, generale repubblicano, il quale si distinse
per le sue conquiste in occidente, Spagna e Gallia.
L'
origine nursina di Vespasia Polla, madre di
Vespasiano, fece si che sotto l'impero di quest'ultimo,Norcia conobbe
un fiorente periodo, ed ebbe una forte influenza sul territorio
circostante,tanto che alla zona,fatta Provincia romana,venne dato il
nome di " NursiaValeria".
La
tradizione fa risalire l'avvento del Cristianesimo,in queste terre,al
III sec. ad opera di San Feliciano,vescovo di Foligno.Comunque, da non
dimenticare, è l'azione di evangelizzazione degli eremiti
Siriaci stabilitisi in tutta la Valnerina nel V sec.: è
proprio in questo periodo che appare il primo vescovo nursino.
Intorno
al 480 d.c. nascono a Norcia i suoi più illustri figli
S.Benedetto e sua sorella S.Scolastica.
Il
periodo tra il VII e IX secolo fu particolarmente infausto per la
cittadina, conquiste Longobarde, Gote, Franche,incursioni Saracene,
portarono Norcia ad un tale disfacimento che verso l' 815,sotto il duca
spoletino Guinigiso,si arrivò addirittura a ripopolare il
paese con una colonia di Franchi.
Trascorsero
secoli prima che una politica di autonomia, riportasse Norcia ad essere
un centro vitale della zona. Difatti, solo nel XII secolo,col nascere
del nuovo Comune la cittadina si liberò dell' influenza di
Spoleto,ed i forti contrasti con l'autorità ecclesiastica
vennero alla luce.
Il
libero Comune accentrò ogni sua forza nella conquista di
nuovi territori: cosi' forti erano le mire espansionistiche che,in
varie ondate,si impadronì di una vasta area,ritrovandosi a
controllare un territorio compreso tra il Nera,il Vigi,il Corno e la
Salaria.
Il
terremoto del 1328 sembrò placare "l'intemperanza"
nursina,ma il desiderio di dominio,solo dopo un anno dalla
catastrofe,portò la cittadina a capitolare contro Cascia per
il controllo del paese di Usigni.
La
Chiesa,recuperando in parte la sua autorità con l'Albornoz,
riorganizzò la politica interna,vennero approvati nuovi
Statuti comunali.
Importante
è il fatto che, i ceti aristocratici non esercitarono mai un
potere politico nel paese,retto da un Governo del Popolo,
rappresentativo degli artigiani dei mercanti e del contado.
La
ricerca di libertà ed autonomia caratterizzò
decenni e decenni di storia nursina.
Le
lotte contro Spoleto per il controllo di Cerreto costarono molti morti
a Norcia, e una penale di 10.000 fiorini,imposta da Francesco Sforza
(1438).
Nel
1454 nuovi violenti scontri con Spoleto,diffusero non poco allarme, fra
le corti italiane del tempo. Il futuro Papa Paolo II definì
i nursini " i più cattivi Homini del Mondo".
Nel
1484 Norcia venne inserita nella Legislazione di Perugia.
Il
potere papale riaffiorò intorno al 1500,riuscendo a mutare
addirittura la forma di governo (1506), si ristaurò la
figura del commissario papale.
Il
castello di Preci, per aver dato asilo a Rodolfo Varano e Beatrice
Colonna, e per essere divenuto rifugio di ex-banditi nursini,nel 1528
venne completamente distrutto dalle armi di Norcia,e i più
facinorosi vennero confinati a Castelluccio.
La
peste si abbatté nell'intera zona nel 1524.
Il
degrado di quegli anni,spinse la popolazione a chierdere aiuto
direttamente al Papa.
"Sorse
in Norcia la Castellina...",fu costituita la Prefettura della Montagna
(1569)che trasformò Norcia nel centro di un "Dominio"
incuneato tra Umbria e Marche.
Il
XVII secolo portò una forte stagnazione dell'
attività politica,voluta dal potere centrale,ma d'altro
canto, fece scoprire alla cittadina quelle forme culturali da troppo
tempo non alimentate Sorsero scuole pubbliche,un'accademia
letteraria,un teatro e si
stabilirono contatti con gli ambienti artistici di Roma,Firenze e
Napoli.
I
catastrofici terremoti del 1703 e del 1730,gettarono il paese in una
grave crisi economica ed impegnarono la popolazione in una monumentale
opera di ricostruzione che cambiò totalmente l'aspetto
urbano. La Rivoluzione Francese esplode nel 1789.
I
Giacobini entrarono in Norcia(1798),ma truppe filoaustriache unitesi a
reazionari del posto,in nome del Trono e del Papa,li respinsero nel
1799.
Nel
quinquennio dal 1809 al 1814,sotto l'impero francese,nacque una sede
del Tribunale e una direzione delle Poste,ma il potere papale riprese
il sopravvento e solo nel 1860 unendosi al futuro regno d'Italia, i
nursini, si libereranno dal giogo della Chiesa.
L'inizio
del nostro secolo fu caratterizzato da miseria e fame e, per molti, la
soluzione fu una sola: emigrare negli Stati Uniti.
I
due conflitti mondiali costarono molte vite umane alla cittadina che fu
scenario di aspre lotte durante la ritirata tedesca nel secondo
conflitto mondiale.
ARTE
Il nucleo più antico di
Norcia è raccolto entro una cinta
muraria (XIII sec.), dalla singolare forma a cuore. Sono
altresì visibili,lungo il perimetro,le otto antiche porte
della cittadina,che hanno conservato il nome e le caratteristiche di un
tempo, ed i torrioni medioevali.
Porta Massari o Ascolana in passato era
l'ingresso principale, perchè conduceva nelle zone della
Sabina e del Piceno,aree con le quali Norcia aveva stretti legami
commerciali.
Nella parte più a settentrione , nei pressi di
Porta
Palatina, su un torrione, vi è lo stemma più
antico del
comune " un leone rampante del 1291.
Entrando da Porta Romana, percorrendo l'ottocentesco " corso Sertorio",
si arriva alla piazza principale : Piazza San Benedetto.. Qui si
prospettano i monumenti più eleganti della cittadina, Al
Centro
di essa naturlamente non poteva mancare la statua del figlio
più illustre di Norcia appunto S.Benedetto, la statua
è
del 1880 ed è opera di Giuseppe Prinzi.
Abitanti: 6.800 (nursini)
Superficie Kmq: 274,34 Altezza s.l.m.: 604 m- Distanza da Perugia: Km.
98- Prefisso telefonico: 0743- Cap. 06046
Gubbio
STORIA
Gubbio
– Iguvium – fu antichissimo insediamento umbro,
testimoniato dalle famose Tavole Eugubine: trattasi di 7 lastre in
bronzo – attualmente visibili presso il Museo Civico -
rinvenute nel XV secolo, scritte in lingua umbra, utilizzando sia
l'alfabeto etrusco che quello latino, fondamentale documento epigrafico
della civiltà umbra; risalenti probabilmente alla fine del
II secolo a.C., riportano notizie di carattere religioso, indicazioni
di luoghi e riferimenti all'ordinamento della città nel suo
periodo più antico.
Alleatosi
con Roma all'inizio del III secolo a.C., Gubbio divenne nel 90 a.C.
Municipio facente parte della tribù Crustumina.
Centro
assai sviluppato durante l'Impero, venne in seguito distrutto da Totila.
La
città tornò a fiorire dopo il 1000 e dal XI
secolo fu libero Comune, inizialmente ghibellino, quindi guelfo.
Nel
1350 Gubbio divenne Signoria governata dai Gabrielli e dopo alterne
vicende – ribellioni, interventi da parte dello Stato
Pontificio, governo popolare – la città si pose
sotto il dominio dei Montefeltro di Urbino, vivendo un lungo periodo di
pace e prosperità.
Nel
1508 ai Montefeltro successero i Della Rovere e l'ultimo membro di
questa famiglia cedette la città al Papa nel 1624; nel1860
entrò a far parte del Regno d'Italia.
ARTE
La
struttura degli edifici è prevalentemente romanica, con
inserimenti di archi ogivali; tipica della città
è la cosiddetta "porta del morto", un'apertura
più stretta e posta più in alto della porta
principale, attraverso la quale, secondo la tradizione, si facevano
passare le bare dei defunti. Molto più attendibile
l'interpretazione secondo la quale queste aperture conducevano
semplicemente all'interno delle abitazioni, poste al di sopra di fondi
e botteghe: togliendo via, di notte, le scale di accesso, le case
diventavano più sicure, persino nel fosco Medioevo.
Gubbio
è una delle più belle città medievale,
ricchissima di testimonianze del passato. Le Tavole Eugubine ad esempio
scoperte nel 1444 costituiscono un'importante chiave di lettura della
civiltà, della lingua umbra e dell'assetto di questa
città-stato quale era Gubbio. Sono custodite nel Palazzo dei
Consoli costruito nel XIV secolo ed è uno dei più
begli edifici civili del Medioevo conosciuto anche come Palazzo del
Popolo. Nel Palazzo è ubicata la Pinacoteca che contiene
opere del Signorelli, Guido Palmerucci, Nelli, Barocci, e altri. Di
fronte al Palazzo dei Consoli si trova il Palazzo Pretorio o del
Podestà del 1349 oggi sede del Municipio. Citiamo anche il
Palazzo Ranghiasci-Brancaleoni, unica costruzione neoclassica presente
a Gubbio e il Palazzo del Bargello del XIII secolo. Suggestivo
è lo scenario per il periodo di natale per l'albero
più grande del mondo, o per la rinomata Corsa dei Ceri che
si svolge ogni anno il 15 maggio.
Abitanti: 33.000 (eugubini)
Superficie Kmq: 525,08
Altezza s.l.m.: 500 m.
Distanza da Perugia: Km. 41-Prefisso
telefonico: 075-Cap.
06024
Spoleto
STORIA
Spoleto è una delle
città più antiche dell'Umbria vantando oltre 2500
anni di storia. Suoi fondatori furono gli Unni ma la fortuna per la
città arrivò soltanto con l'impero romano.
Divenne infatti una colonia dell'impero nel 241 a.C., conosciuta con il
nome di Spoletium. Il volto della città
iniziò a mutare nel IV sec. quando divenne sede episcopale
(S. Brizio fu il primo vescovo di Spoleto). Sorsero chiese e monasteri
non soltanto nel centro abitato ma anche nelle campagne e lungo le
pendici di Monteluco noto come monte sacro. Divenne Ducato sotto la
dominazione longobarda e si trovò a vivere un periodo
turbolento sotto il Sacro Romano Impero. Fu contesa per molto tempo dai
Franchi e dallo Stato della Chiesa nell'orbita del quale
entrò nel 1240.
Illustre testimonianza della presenza dei papi e
dei governatori a Spoleto è la Rocca Albornoziana. Fu
costruita fra il 1359 ed il 1370, su volere del cardinale Egidio
Albornoz, dall'architetto Matteo Gattaponi per rafforzare il potere
papale. Tra i governatori della città ricordiamo la
leggendaria Lucrezia Borgia (1499).Spoleto
visse poi nell'ombra per tutto il XVII e XVIII sec., sino alla nomina a
capoluogo del Dipartimento del Trasimeno fra il 1808 ed il 1815, carica
che rivestì fino all'ingresso nel Regno d'Italia nel 1860.Nel
corso del XX sec. ha vissuto momenti di alterna fortuna. Alla fine
degli anni Quaranta le diverse amministrazioni e i vari ceti sociali
investirono tutte le loro capacità nella valorizzazione
dell'arte e nella realizzazione di nuovi eventi culturali.
Fù
così che nel 1947 venne fondato il Teatro Lirico
Sperimentale, nel 1951 il Centro Italiano di Studi sull'Alto Medioevo,
nel 1958 il maestro Giancarlo Menotti mise in scena la prima edizione
del Festival dei Due Mondi e negli anni Sessanta venne il Premio
Spoleto per la pittura.
ARTE
Passeggiando
per il centro storico ci si può immergere nell'atmosfera
dell'impero romano visitando il Teatro Romano (I sec. d.C.) oppure
attraversando l'Arco di Druso e Germanico (23 d.C.) o ancora, sempre
rimanendo nel centro, visitando la Casa Romana attribuita alla madre
dell'imperatore Vespasiano (Vespasia Polla)
Abitanti:
39.100 (spoletini) Superficie Kmq: 349,63
Altezza s.l.m.:396 m.-Distanza
daPerugia: Km. 63--Prefisso
telefonico: 0743-Cap.
06049
Todi
STORIA
I suoi primi abitanti furono gli Umbri, ma
verso il 500 a.C. la città venne conquistata dagli Etruschi
che la tennero come baluardo orientale della loro confederazione.
Intorno al 300 a.C. Todi cadde sotto il dominio dei Romani. Mura
etrusche e ruderi romani sono tuttora visibili. Alla fine dell'impero
romano (476 d.C.), Todi entrò a far parte del regno
barbarico dei Goti che, originari delle isole del Mar Baltico, erano
migrati durante cinque secoli attraverso l'Europa orientale e i
Balcani.
I
Goti vennero poi scacciati, intorno al 530, dagli imperatori bizantini
di Costantinopoli, ma nel 565 i barbari Longobardi calarono in Italia.
Anche i Longobardi venivano dalla Scandinavia, ma il loro livello di
civiltà era molto più basso di quello dei Goti e
non
riuscirono ad avere definitivamente la meglio sui Bizantini. Di
conseguenza, l'Italia venne spartita tra il regno barbarico e l'impero
romano d'Oriente (che in realtà era di lingua greca).Il
confine
tra i domini longobardi e quelli bizantini passava proprio tra Todi e
Spoleto. Todi rimase bizantina mentre Spoleto divenne la capitale di un
ducato longobardo. Un po' prima dell'anno 800, ai Bizantini e ai
Longobardi subentrò il dominio dei Papi. Un dominio formale
che
non riuscì a impedire, dopo l'anno 1000, la formazione di
libere
città indipendenti sempre in lotta tra loro. Dal 1100 al
1450
Todi e Orvieto combatterono a lungo per il controllo della valle del
Tevere.
E' di
questo periodo il massimo splendore della città. I suoi
edifici più importanti sono infatti il Palazzo del Popolo e
il Duomo (prima metà del 1200), il Palazzo del Capitano e la
chiesa di San Fortunato (seconda metà del 1200), il Palazzo
dei Priori (1300). Di questo periodo è anche Jacopone, un
monaco santificato dalla Chiesa cattolica, tra i primi poeti che
abbandonarono il latino per la lingua italiana.Anche
nel Rinascimento Todi conobbe momenti di splendore. Furono costruiti il
tempio della Consolazione e molti palazzi tra i quali il Palazzo
Astancolle (intorno al 1580). Ristabilito il dominio dei Papi, Todi
decadde e rimase una zona economicamente depressa fino a pochi decenni
or sono.
ARTE
Todi é una
città ricca di chiese, palazzi, resti etruschi e quartieri
medioevali ancora intatti immersi nella tranquillità del
paesaggio umbro.
Inoltre,
la città é cinta da tre cerchi di mura
concentriche di epoca umbro-romana, romana e medioevale e, il terzo
cerchio, é rimasto pressochè intatto sino ai
nostri giorni.
Quando si arriva in città si rimane colpiti dal Tempio di
Santa Maria della Consolazione, capolavoro in stile bramantesco di
grande effetto.
Continuando a salire verso il centro della città si incontra
il Tempio di San Fortunato, patrono della città, un
bellissimo esempio di stile gotico.
Il punto più alto della città é Piazza
IV Novembre dove si trovano i ruderi della Rocca distrutta nel 1503 e
da dove si può ammirare un magnifico panorama sulla vallata
del Tevere.
Centro della città e luogo di incontro per tutti i cittadini
é la bellissima Piazza del Popolo di impianto medioevale
coronata dalla cattedrale e da bei palazzi.
Abitanti 17,207 -(
Tuderti - Todini o Tudertini) Superficie km 223,01- Altezza
400 m.s.l.m- Distanza da Perugia
km.46
- Prefisso telefonico 075- Cap 06059
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