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1. DELAY AND SUM BEAMFORMING.Il delay and sum beamformiong è il più semplice e vecchio algoritmo dell’array signal processing. L’algoritmo è descritto dal circuito di figura 1.
Figura
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Delay and sum beamforming. I segnali da ciascuno degli M sensori vengono ritardati di un tempo Di, moltiplicati per una costante wi (peso) e sommati tra loro. I ritardi Di sono calcolati in base alla posizione dei microfoni e in base alla direzione in cui si vuole puntare l’array. La geometria dell’array può essere arbitraria, ma deve comunque rispettare un vincolo: la distanza tra i microfoni non deve essere inferiore a l/2, dove l è una lunghezza d’onda. Consideriamo un’onda piana che si propaga attraverso l’array: f( x, t )=s( t - ) r Versore che indica la direzione di propagazione dell’onda. x Vettore che indica una posizione. c Velocità dell’onda. s(.) Segnale trasportato dall’onda. Per semplicità sia il segnale una cosinusoide, cioè s(t)=cos(wt), così che possiamo lavorare con i fasori. f( x, t )=s( t - ) = Re f( x, t ) Þ fasore dove è il vettore d’onda. Calcoliamo il fasore dell’uscita
è funzione di k, che dipende dalla direzione dell’onda. Se k0 è il vettore d’onda del segnale verso il quale vogliamo puntare l’array, basta imporre k0×xi+wDi=0 i=1,2,..,M. Imponendo i ritardi , otteniamo:
generalmente si scelgono i wi in modo che la loro somma sia 1. L’uscita per k diverso da k0 risulta:
Tutte le onde che non hanno vettore d’onda k0 vengono attenuate. Vediamo un semplice esempio. Consideriamo un array di tre microfoni disposti secondo i vertici di un triangolo equilatero di lato . Calcoliamo i rittardi da imporre in modo che l’array punti verso onde con vettore d’onda k0, disposto come in figura 1.2.
Figura 1 . 2 Array triangolare di tre microfoni. k0= i=1,2,3. , D2 = 0, D3 = 0. E’ comodo definire il vettore di steering, d, che ha per componenti dei fasori i cui esponenti sono le fasi, su ciascun sensore, che un’onda piana ha attraversando l’array. d è funzione del vettore d’onda k.
Possiamo pensare al vettore d come funzione dell’angolo q di arrivo dell’onda:
Figura 1 . 3
Definito il vettore dei pesi w : , possiamo scrivere il fasore (q) attraverso una notazione molto semplice: = wH × d(q) Dove l’apice H sta per Hessiano (complesso coniugato e trasposto del vettore). Graficando il modulo quadro di per diversi valori dell’angolo q si ottiene la figura 1.4.
Figura 1 . 4 Risposta spaziale dell’array triangolare alla frequenza di 1000 Hz. I problemi legati a questo algoritmo sono i seguenti: · l’attenuazione del segnale al di fuori della direzione di puntamento è modesta per cui il filtro spaziale che l’algoritmo realizza è alquanto blando, · il segnale che esce dai microfoni è numerico, quindi, il ritardo deve essere intero. Questo porta a delle incertezze che potrobbero risultare significative. 1.1. Il guadagno dell’array.Si definisce guadagno dell’array e lo si indica con G il rapporto: . Dove SNRarray e SNRsensore sono il rapporto segnale rumore rispettivamente all’uscita dell’array e su di un singolo sensore. G non tiene conto del rumore introdotto dal sensore, ma vuole essere una misura della capacità dell’algoritmo di rinforzare il segnale. G può essere scritto in funzione dei vettori d e w prima introdotti, infatti:
dove e’ il fasore dell’onda di segnale sull’i-esimo sensore, e’ il fasore del rumore ancora sullo stesso sensore, mentre e indica il valore atteso. Nota, mentre il senale ha fasore non dipendente dal tempo, il rumore e’ tempovariante.
Nel fasore dell’uscita si riconoscono due termini: uno legato solo al segnale, mentre l’altro legato al solo rumore. La potenza di segnale utile vale:
dove abbiamo indicato con S il vettore dei fasori di segnale sui sensori: , (nota, nel caso il segnale e’ un’onda piana S = d vettore di steering) R = SSH e’ la matrice di correlazione del segnale. Nota R è una matrice hessiana (R = RH). La potenza di rumore vale:
Abbiamo indicato con N il vettore dei fasori di rumore sui sensori: , Q = e(NNH) e’ la matrice di correlazione del rumore e e indica il valore atteso. Risulta:
Se i sensori sono tutti uguali sulla diagonale principale delle matrici R e Q gli elementi sono tutti uguali e coincidenti con il numeratore e denominatore dell’equazione di SNRsensore. Sostituendo nell’equazione che definisce G si ottiene: G(f) = In questa equazione si e’ messo in evidenza che tutte le matrici che vi compaiono, essendo matrici di fasori, sono funzioni della frequenza. Le matroci R(f) e Q(f) sono le matrici di correlazione del segnale e del rumore entrambe divise per la loro traccia. La formula del guadagno ricavata sopra e’ molto importante, perche’ molti algoritmi dell’array signal processing si costruiscono andando a travare dei vettori w che rendano massimo il guadagno G. Ad esempio, attraverso il metodo dei moltiplicatori di Lagrange, il massimo di G rispetto al vettore dei pesi w e’ dato:
valida nell’ipotesi che il segnale sia un’onda piana. |