7 Dicembre 2002: ... due litri bastano per arrivare al Paradiso?
Tranquilli, non si
tratta di qualche bevanda locale allucinogena o afrodisiaca...
E' solo la
domanda che ho posto al benzinaio, con la bottiglia di Coca Cola vuota in mano,
per sapere se, da dove si era fermata la moto, ci sarebbero bastati 2 litri di
benzina per arrivare al successivo distributore, in località "Paradiso",
appunto.
Eh sì, perché né io né il mio collega abbiamo pensato di controllare
la benzina prima di uscire da Jacobina, due fessi....
E' stata una giornata
tutta di moto, la nuova moto che abbiamo comprato da 2 settimane, una Yamaha
tipo enduro.
Siccome il mio collega Valdivino non ha ancora la patente, ha
dovuto subire l'umiliazione di farsi portare da una donna, perlomeno nelle
strade principali dove ci può essere la polizia. E in Jacobina il poverino ha
dovuto subire un'umiliazione ancora peggiore quando un barbone mezzo ubriaco
vedendolo portato da una donna, ha cominciato a prenderlo in giro!
Per
fortuna che Valdivino è un bravo ragazzo, poco "machista" (termine utilizzato
per indicare l'atteggiamento di superiorità che gli uomini brasiliani quasi
sempre hanno..) e non si arrabbia...
Il pomeriggio è trascorso correndo per
vari uffici e negozi, sotto un sole torrido, con una bella lista di cose da fare
e uno zainone immenso sulle spalle che pian piano si riempiva.
Alle 18
finalmente ci avviamo verso casa, a 70 km circa. Ma dopo 15 km, in uno stradone
deserto, puf! finisce la benzina. Ops...era già in riserva!.. Sconforto,
incredulità. Che fare? Io non ho voglia di prendere un passaggio da un
camionista per andare a cercare benzina, né di mandarci Valdivino e restare lì
da sola in mezzo alla strada... Il buon Dio ci vuole bene e dopo 10 minuti di
attesa perplessa ci manda un autobus di linea, che mi raccoglie e posso andare a
cercare una bottiglia di benzina. Poi prendo un mototaxi non autorizzato che non
sa guidare che mi riporta alla moto e finalmente possiamo ripartire. Sono quasi
le 7 ma Valdivino deve fare una deviazione per passare a Serrolandia per vedere
sua sorella.
E' buio e la strada ora è piena di buche (e quindi guida lui...
alla faccia del femminismo..), le mie vertebre gemono tra i buchi e il peso
dello zaino. Cerchiamo sua sorella in vari luoghi ma è andata a casa sua a
Maracuja.
Ripartiamo per Maracuja e finalmente la troviamo. Sono le 8
passate, ma quando si arriva in casa di qualcuno è obbligatorio accettare
l'ospitalità. Aprofitto così per fare una frugale cena (ho saltato pranzo oggi e
sto morendo di fame) e giocare con Gustavo e Camilla, i figli di Ivonete, la
sorella di Valdivino.
La famiglia di Valdivino è una delle "famiglie modello"
del progetto Conviver. I genitori e i vari fratelli cercano di seguire le
indicazioni dei tecnici nella produzione e i risultati si vedono! Il fratello
maggiore, Robenol, è il migliore apicoltore della regione, ora vuole ampliare il
suo apiario e arrivare a 2500 kg/anno di miele. Valdivino invece ha studiato la
scuola superiore agropecuaria e ora lavora nella equipe del progetto; come
interesse personale si occupa di fare seminari e coscientizzare sulle
problematiche ambientali, un altro fratello alleva mucche e pecore, mentre
Ivonete sta facendo l'Università.
Ivonete e Valdivino ora stanno comprandosi
un computer in società. Sarà l'unico computer di Maracuja, per loro deve essere
una grande soddisfazione. E anche per i loro genitori, poter vedere i loro figli
crescere e farsi strada senza lasciare la loro terra nativa. Questa famiglia è
la prova che anche in una regione così difficile è possibile vivere con dignità,
basta solo fare le cose giuste, seguire le indicazioni e le tecniche
appropriate.
RIstorata dal pane e burro e dal caffè di semi di girasole
(ottimo, non avrei immaginato), finalmente alle 9,30 ripartiamo per casa. Guida
Valdivino perché in questo labirinto di strade sterrate io mi perderei. E così
ho tempo di guardarmi intorno, la strada sempre uguale e sempre diversa, coi
recinti infiniti di filo spinato e le palme di ouricuri. Un piccolo gruppo di
mucche che dorme e un asino che guarda chi passa, le civette bianchissime coi
loro occhioni, sulla strada aspettano l'ultimo minuto per svolazzare via e non
essere investite. L'aria adesso è fresca e il vento andando in moto è puro
piacere dopo il calore del giorno. Alzo gli occhi e un cielo stellato
incredibile mi saluta. Riconosco Orione, è una delle pochissime costellazioni
dell'emisfero Nord che si vede anche qui. E' come ritrovare un amico in mezzo ad
un mare di sconosciuti!
Sono stanchissima, ma felice (frase banale!!). Sono
queste cose semplici che mi hanno reso felice stasera, le stelle, l'aria fresca,
giocare col piccolo Gustavo, il pane col burro. Per un minuto ho pensato a
quanto mi mancherà tutto questo quando tornerò a casa. Saprò ritrovare le
piccole cose che danno la felicità anche nella vita frenetica e complicata di
Genova?
Sarà una bella sfida... ma per ora c'è
tempo...
Silvia
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