Sono processi infiammatori che interessano la mucosa
laringea e possono presentarsi in forma acuta o cronica. La sintomatologia
delle forme acute è caratterizzata da voce rauca, talora tosse secca e
stizzosa, più di rado catarrale e, nelle forme particolarmente gravi, da
dispnea. Le laringiti catarrali, spesso conseguenti ad un processo
rinofaringitico, si accompagnano a secrezioni dense. Può essere sia di
origine virale che batterica. Una forma potenzialmente pericolosa è la
“laringite acuta ipoglottica infantile”. Essa si manifesta nei primi
anni di vita, prevalentemente nel sesso maschile e, nella maggior
parte dei casi, rappresenta una complicanza di un episodio
flogistico da raffreddamento (più frequente, quindi, nel periodo
invernale). L’agente eziologico in causa è in genere il virus influenzale.
Nelle forme particolarmente gravi (forma soffocante) la sintomatologia è
caratterizzata dalla difficoltà respiratoria (dispnea laringea), dalla
tosse che assume le caratteristiche della pertosse, dalla febbre elevata e
da segni di asfissia visibili particolarmente a livello delle labbra e
delle unghie. La terapia medica va intrapresa immediatamente e si basa
sull’utilizzo di adrenalina, cortisone, antibiotici e sull’umidificazione
dell’ambiente. Per il resto, in genere, la terapia delle laringiti acute è
prevalentemente basata sull’utilizzo di cortisonici da assumersi per bocca
e per via aerosolica. In casi di necessità si possono associare anche
antibiotici. Le laringiti croniche si instaurano in genere quale
conseguenza dell’interazione sia di cause predisponesti che determinanti:
tra le prime sono compresi fattori quali alcune patologie sistemiche
(diabete, gotta, malattie del fegato, ecc.), patologie che portano a
insufficienza del filtro nasale (ostruzioni nasali da riniti croniche,
poliposi, adenoidi, deviazioni del setto, ecc.), da fattori ambientali
soprattutto legati all’ambito lavorativo (inalazioni di polveri o vapori)
e da fattori dipendenti dal soggetto quale principalmente il fumo di
sigaretta e l’abuso di alcool. Fattori determinanti sono invece il
succedersi di numerosi episodi acuti laringei e le affezioni croniche di
organi posti a monte della laringe quali principalmente le rinosinusiti
che determinano una continua e abbondante discesa di secrezioni infette.
La sintomatologia delle laringiti croniche è in genere caratterizzata da
voce rauca e talora da tosse produttiva per la continua produzione di
muco. La terapia delle laringiti croniche consiste, oltre che nel riposo
vocale, anche nel rimuovere quando possibile eventuali fattori
determinanti. Talora è utile l’impiego di inalazioni caldo-umide. È
importante ricordare che nelle forme infiammatorie croniche l’abuso o il
cattivo uso della voce possono determinare l’insorgenza di noduli o
polipi. I primi possono interessare entrambe le corde vocali,
mentre i polipi interessano più spesso una sola corda. La terapia del
polipo è solitamente chirurgica, quella dei noduli è prevalentemente
rieducativa (logopedica). Quando però l’insorgenza dura da parecchio
tempo, anche per i noduli può risultare indicata la terapia chirurgica.
Laringite acuta catarrale
E'
causata da virus associati a batteri (pneumococco, haemophilus
Influenthiae).
In
genere segue un analogo processo a carico delle prime vie aeree e causa
disfonia, tosse secca, senso di "secchezza" in gola.Le
corde vocali vengono colpite dal processo infiammatorio che danneggia
prevalentemente i muscoli vocali (miosite) con conseguente grave ipostenia responsabile del calo di voce.
Durante
l'emissione della voce le corde vocali non si avvicinano bene sulla linea
mediana ed avviene una perdita d'aria.
La terapia è medica e si basa sull'utilizzo di
farmaci antibiotici, antiinfiammatori e mucolitici per via aerosolica
e per via orale e/o, in alternativa, di
rimedi omeopatici. Il
paziente dovrebbe inoltre osservare un periodo di qualche giorno di riposo
vocale.
Laringite
ipoglottica
Colpisce i bambini, prevalentemente di sesso maschile, entro i primi 4
anni di età. E' causata da virus associati a batteri.
Può esordire in modo apparentemente isolato, magari in seguito ad un
banale "colpo d'aria" o rappresentare la complicazione di altre patologie
anche insignificanti delle prime vie aeree (riniti,adenoiditi, tonsilliti,
influenza).
Ha un
decorso acuto o iperacuto e può essere gravissima. Il processo
infiammatorio si localizza nella regione sottoglottica (situata al di
sotto delle corde vocali, tra laringe e trachea). Il tessuto di questa
regione, molto "fragile" nella prima infanzia, si gonfia sensibilmente
determinando l'aspetto più grave della malattia e cioè la grave, talvolta
gravissima, dispnea (difficoltà respiratoria).
Nella laringite ipoglottica è sempre presente febbre anche molto elevata e
tosse secca. Le crisi di dispnea si aggravano durante le crisi di tosse e
di pianto. La reazione infiammatoria tende a diffondersi rapidamente a
tutto l'albero respiratorio e a coinvolgere l'intero organismo.
La
terapia, da instaurare con la massima urgenza, si basa sull'uso di
antibiotici associati a cortisone, ad analettici, a cardiotonici e ad
antistaminici.
Nelle
forme più gravi può essere necessaria l'intubazione oro o naso-tracheale o
la tracheotomia d'urgenza.
Laringite e Faringite in reflusso gastro - esofageo
Possono essere ricontrate in esofagiti, gastriti, ernia iatale o ulcera
gastrica.
La laringite e la faringite sono determinate dalla variazione del PH
ipofaringo-esofageo.
La
presenza in esofago anche di minime quantità di succo gastrico o di gas,
che refluiscono salturiamente dallo stomaco, danneggia chimicamente la
mucosa dell'esofago, della faringe e della laringe.
In un'ampia casistica (circa il 70%) di pazienti affetti da faringite e
alringite cronica, non altrimenti spiegabile, risulta presente un reflusso
gastro-esofageo del tutto asintomatico, ma dimostrabile con test specifici
(Ph-metria esofagea, Rx, esofagogastroscopia).
Particolare attenzione deve essere rivolta in questi casi alla presenza
nella mucosa gastrica di un germe (Helicobacter) che pare essere
responsabile dell'ulcera e forse anche delle neoplasie.
La
presenza del germe può essere svelata da alcuni esami (anticopri
antihelicobacter, Urea C13 breath test e soprattutto esofagogastroscopia
con biopsie multiple).
Nelle
Laringiti e nelle Faringiti da reflusso è presente una cospicua serie di
sintomi (talvolta confusi con sintomi "nervosi"): Disfonia, senso di corpo
estraneo in gola, secchezza, tosse secca, necessità di raschiare la
faringe, difficoltà nella deglutizione, laringospasmo, ecc..)
La
terapia delle faringiti da reflusso si avvale di farmaci in grado di
inibire la secrezione acida dello stomaco (pantoprazolo e altri) e di
farmaci (a Ph basico) in grado di "tamponare" l'acidità esofagea e
gastrica. Nel caso di infezione da Helicobacter è necessario l'uso di
antibiotici associati (claritromicina e amoxicillina) e l'intervento del
Gastroenterologo
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