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Fattori che influenzano la deposizione dell'aerosol nei polmoni A. Fiocchi (Milano) (Consensus Conference “Current best practice for neluliser treatment” – Verona, 12-13 luglio 2002) Lo scopo della terapia aerosolica è quello di somministrare sufficienti quantità di farmaco velocemente, ripetutamente, a basso costo, con una minima dispersione dello stesso. Normalmente questo scopo può essere ottenuto con pressoché tutti i tipi di apparecchi. Tuttavia, bisogna ricordare che per alcuni farmaci (morfina, antibiotici, etc), la tecnica più efficace è rappresentata dalla nebulizzazione. Un aspetto molto importante da considerare quando si effettua una terapia aerosolica, è quello di quanto farmaco sarà disponibile a livello polmonare. Per stabilire questo è necessario considerare che ci sono tre tipologie di fattori che influenzano la deposizione polmonare del farmaco: 1) Fattori relativi al paziente. 2) Fattori di cinetica degli aerosol. 3) Modalità di produzione dell'aerosol. 1) Per quanto riguarda i fattori relativi al paziente, la velocità del flusso aereo ha una notevole importanza in quanto essa influisce sulla deposizione del farmaco ai vari livelli dell'albero respiratorio e soprattutto nelle piccole vie aeree. La deposizione del farmaco, a livello delle piccole vie aeree, avviene attraverso tre meccanismi fondamentali: 1. Intercezione 2. Sedimentazione 3. Diffusione. Il primo meccanismo si concretizza col contatto casuale delle particelle nebulizzate con le pareti delle vie aeree; il secondo è quello che avviene per effetto delle forze gravitazionali, il terzo si verifica grazie alla forza cinetica interna dell'aerosol. È ovvio che tali meccanismi sono maggiormente validi quando è presente una buona velocità di flusso. Di conseguenza è molto importante anche la capacità di collaborare del paziente, l'età e la capacità di respirare sia per via nasale che orale. Un altro aspetto importante da tener presente, è quello del collegamento del paziente al nebulizzatore. Infatti questo può avvenire con boccaglio e tappanaso negli adulti e nei bambini collaboranti; nei bambini non collaboranti, invece, si può utilizzare la maschera aderente al viso. Bisogna precisare che l'aderenza della maschera al viso deve essere il massimo possibile in quanto, se viene posizionata solo ad un centimetro di distanza dalla faccia, la quantità di farmaco depositata a livello polmonare si riduce di circa un terzo. 2) Per quanto riguarda l'aspetto "cinetica degli aerosol", questo è correlato alle dimensioni delle particelle di aerosol inalate. Infatti, affinché la terapia aerosolica sia efficace, è necessario che vengano prodotte particelle di dimensioni idonee ad arrivare a livello polmonare. Il diametro delle particelle viene misurato come diametro mediano aerodinamico di massa (MMAD). E stato notato che il diametro medio di massa è importante nel determinare la deposizione delle particelle. Inoltre, è stato dimostrato che maggiore è il diametro delle particelle, maggiore è la quantità di farmaco assunta. Questo accade perché più piccole sono le particelle, maggiore è la parte riesalata. Bisogna comunque precisare che le particelle più grandi si depositano a livello orofaringeo, quelle meno grandi si depositano a livello delle vie aeree centrali e la deposizione aumenta fino ai 2 micron di diametro (Figura 1).Al di sotto di 0.5 um, la percentuale di deposizione del farmaco è pressoché nulla. Questo si spiega anche col fatto che le particelle con diametro al di sottodi 0.5 um contengono ridottissime quantità di farmaco. Pertanto, per ottenere il massimo di deposizione di un farmaco, si può affermare che il volume ideale di una particella di aerosol deve essere compresa tra 1 e5 um. 3) In conclusione, per arrivare ad una corretta gestione della terapia aerosolica e scegliere il dispositivo erogatore migliore (terzo fattore di influenza), bisogna avere nella giusta considerazione l'età del paziente, la patologia ed il tipo di farmaco.
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