budesonide

Composizione :   budesonide 40 mg
Indicazioni Terapeutiche :  
trattamento dell'asma bronchiale
Controindicazioni :  
ipersensibilita' alla budesonide o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Tubercolosi polmonare ed altre infezioni batteriche, virali e micotiche a carico delle vie aeree
Interazioni :  
nei pazienti in terapia con corticosteroidi per via orale il passaggio all'impiego del solo Aircort per via inalatoria deve avvenire in modo graduale. Dopo stabilizzazione del paziente, si associa Aircort e si riduce progressivamente la dose del corticosteroide orale, controllando lo stato generale del paziente ad intervalli regolari. Cio' e' necessario a causa del lento ripristino della funzionalita' surrenalica compromessa dall'impiego prolungato del corticosteroide orale (vedere paragrafo Dose, modo e tempo di somministrazione). Non sono state osservate interazioni di budesonide con nessun altro farmaco utilizzato nel trattamento dell'asma. Il metabolismo di budesonide e' principalmente mediato dal CYP3A4 isoenzima del citocromo P450. Gli inibitori di tale enzima, quale il ketoconazolo, possono quindi aumentare l'esposizione sistemica a budesonide (vedere nel Riassunto delle Caratteristiche del prodotto il paragrafo "Speciale avvertenze e precauzioni per l'uso"). Alle dosi raccomandate cimetidina ha un leggero effetto sulla farmacocinetica di budesonide somministrata per via orale, non rilevante clinicamente.
Posologia :  
la posologia di Aircort va adattata al singolo paziente in relazione alla gravita' dell'asma ed alla fase della terapia. Adulti: nei casi di asma severo all'inizio della terapia con corticosteroidi per via inalatoria o in corso di riduzione o sospensione della terapia corticosteroidea per via orale, la posologia consigliata e' di 200 microgrammi (1 erogazione) 2-4 volte al di'. La dose di mantenimento e' individuale e dovrebbe essere la dose minima che permetta l'assenza di sintomatologia: usualmente e' sufficiente una erogazione ( 200 microgrammi) al di'. Bambini: in genere 200 microgrammi (una erogazione) al di'. In caso di necessita', la posologia puo' essere raddoppiata. In caso di riacutizzazioni si raccomanda un incremento posologico di Aircort, secondo prescrizione medica. Insorgenza dell'effetto: il miglioramento del controllo dell'asma a seguito della somministrazione di Aircort per via inalatoria puo' verificarsi entro 24 ore dall'inizio del trattamento, sebbene il massimo beneficio si ottenga dopo 1-2 settimane o piu' di trattamento. Pazienti non trattati con corticosteroidi: l'effetto terapeutico di Aircort si manifesta di solito entro 10 giorni dall'inizio del trattamento, tuttavia in quei pazienti in cui e' presente abbondante secrezione bronchiale, tale da ostacolare la penetrazione del principio attivo nella mucosa, si consiglia di associare per un breve periodo (circa 2 settimane) un trattamento corticosteroideo orale. Inizialmente si comincia con dosaggio pieno e si riduce gradualmente fino ad effettuare il mantenimento solo con Aircort. Le riacutizzazioni dell'asma a seguito di infezioni batteriche dovranno essere trattate con antibiotici incrementando la posologia di Aircort. Pazienti trattati con corticosteroidi: particolare attenzione deve essere posta nel trasferire un paziente dalla terapia corticosteroidea orale a quella con Aircort, a causa del lento ripristino delle funzioni ipotalamiche alterate da un trattamento prolungato con corticosteroidi orali. L'introduzione di Aircort nella terapia dovra' avvenire in una fase relativamente stabile del paziente. Aircort dovra' essere associato per circa 10 giorni alla terapia orale e quindi si dovra' iniziare la riduzione della dose del corticosteroide orale fino alla dose minima che in associazione con Aircort da' una risposta stabile; in molti casi e' possibile sospendere del tutto la somministrazione per via orale, mentre in altri casi si dovra' mantenere il trattamento con una dose minima di corticosteroidi orali. Tuttavia, nel passare dalla terapia orale ad Aircort, in qualche caso, potra' verificarsi una diminuzione dell'effetto steroideo sistemico con comparsa di sintomi quali rinite, eczema, cefalea, dolori muscolari ed articolari e, raramente, nausea e vomito. In questi casi sara' il medico a giudicare l'opportunita' o meno di mantenere il paziente in terapia per via inalatoria. Il tempo necessario per recuperare la produzione fisiologica di corticosteroidi naturali puo' essere lungo ed in alcune condizioni, quali stress fisico per infezioni gravi, traumi e interventi chirurgici, puo' essere necessario associare ad Aircort un trattamento di corticosteroidi per via orale; anche nei casi di riacutizzazioni, specialmente se associate ad un aumento di viscosita' e formazione di tappi di muco, puo' essere necessario un trattamento complementare di breve durata con steroidi orali. E' essenziale che il paziente esegua correttamente le istruzioni indicate per l'uso dell'inalatore.

Pulmaxan Turbohaler 200 - 400
Astra Farmaceutici
polvere per inalazione
100 dosi 200 mg L. 43.900
50 dosi 400 mg L. 43.900
Classe A del PTN

INDICAZIONI Trattamento dell'asma bronchiale.
AZIONE La budesonide ha un'elevata attività antinfiammatoria, comune agli altri farmaci steroidei, il cui meccanismo non è noto con precisione, ma che comprende l'interazione con la sintesi di prostaglandine e leucotrieni, l'inibizione delle citochine, la riduzione della migrazione e dell'attività delle cellule dell'infiammazione. La somministrazione in polvere per via inalatoria tramite uno speciale insufflatore consente di ottenere il massimo effetto sulle vie respiratorie, riducendo contemporaneamente l'assorbimento sistemico e l'entità dei possibili effetti indesiderati. La budesonide può essere utilizzata in singola dose giornaliera da 200 mg nei casi più lievi, ma nella maggior parte dei pazienti richiede da 2 a 4 somministrazioni al giorno; nei casi più gravi può essere somministrata in dosaggi di 1.200-1.600 mg die.
EFFICACIA La budesonide viene proposta per la profilassi delle crisi asmatiche e, secondo le più recenti linee guida internazionali, dovrebbe essere prescritta al secondo livello della terapia "a gradini" (1). A questo livello si situano i pazienti che hanno sintomi tutte le settimane, o hanno esacerbazioni notturne più spesso di 2 volte al mese, o presentano un picco di flusso espiratorio (PEF) pari al 70-80 per cento del valore atteso(2). Insieme alla budesonide, sono considerati farmaci indicati nell'asma moderata tutti gli altri steroidi per via inalatoria (beclometasone, flunisolide, fluticasone, triamcinolone), oltre al cromoglicato sodico e al nedocromile. In alcuni studi clinici di adeguato livello qualitativo, la budesonide si è dimostrata altrettanto efficace del beclometasone, steroide inalatorio di riferimento (3).
Uno studio di lungo termine ha comparato l'efficacia di 1.200 mg die di budesonide con 750 mg die di terbutalina, dimostrando dopo due anni un miglior PEF, meno sintomi e meno uso di beta2 agonisti al bisogno nel gruppo trattato con lo steroide.
EFFETTI INDESIDERATI Le perplessità di chi contesta l'uso molto precoce degli steroidi proposto dalle più recenti linee guida si accentrano sugli effetti collaterali di questi farmaci(4). Se infatti sembra dimostrato che ai dosaggi più bassi gli steroidi per via inalatoria non deprimono i livelli di cortisolo plasmatico, ciò potrebbe non essere vero per tutti i pazienti, a causa di una diversa sensibilità individuale. Alle dosi più elevate, l'uso prolungato di steroidi, anche per via inalatoria, può indurre una soppressione adrenocorticale, con effetti sulla crescita ossea e sul peso dei bambini e sulla massa ossea degli adulti. Per questa ragione, nei bambini viene spesso consigliato di fare un tentativo con cromoglicato sodico prima di iniziare la terapia steroidea. Inoltre, sia nei bambini sia negli adulti, la terapia di mantenimento deve essere effettuata alle dosi più basse efficaci. Tra gli effetti indesiderati meno importanti, ma più comuni, vanno annoverati disfonia, irritazione del faringe, tosse e, ai dosaggi più elevati, sviluppo di candidosi orale. L'uso di un distanziatore(5) e l'abitudine di sciacquare la bocca dopo la somministrazione possono ridurre questi disturbi.
CONCLUSIONI La budesonide è presente sul mercato in molti paesi fin dai primi anni ottanta, ed è quindi un farmaco ben conosciuto e di efficacia documentata. Il suo arrivo in Italia coincide con la diffusione degli steroidi inalatori, raccomandati da organismi scientifici internazionali per un buon controllo dell'asma nel tempo. Tuttavia non vi è accordo unanime sulla loro indicazione nei pazienti con le forme di asma più lievi, sul loro dosaggio ottimale e sui possibili effetti collaterali per terapie di lunga durata. Gli effetti indesiderati di maggiore rilievo si hanno comunque ai dosaggi più alti, utilizzati generalmente in pazienti per i quali l'indicazione alla terapia steroidea è in ogni caso assoluta. Fino a oggi nessun preparato (compresi la budesonide e il più recente fluticasone) ha dimostrato di avere un rapporto beneficio/rischio sostanzialmente diverso da quello del più classico beclometasone.

Prendere le distanze dall'inalatore

Uno studio americano effettuato su bambini giunti in pronto soccorso a causa di un attacco di asma acuto, dimostra che l'uso di un distanziatore, applicato all'inalatore di albuterolo, ne migliora l'efficacia rispetto a una somministrazione mediante nebulizzatore.
I bambini che hanno usato un semplice distanziatore in plastica hanno infatti passato meno tempo dei loro coetanei nel pronto soccorso (66 minuti contro 103), hanno avuto meno attacchi di tachicardia (5 per cento contro il 15 per cento) e di vomito (8 per cento contro il 20 per cento), a parità di effetto terapeutico. Il distanziatore sarebbe in grado di ridurre la dose totale di beta2-agonisti senza una riduzione concomitante del deposito del farmaco nelle vie aeree. In Italia i distanziatori sono in vendita presso i negozi di presidi medico-chirurgici e presso le farmacie più grandi. Il modello a mascherina, secondo lo studio americano, è più adatto ai bambini piccoli, che non sono in grado di afferrare tra i denti il boccaglio. Il nebulizzatore resterebbe comunque preferibile in caso di attacco molto grave nel bambino e nell'adulto perché permette di somministrare ossigeno insieme al farmaco.

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