Apparato Respiratorio

Patologia

BroncoPneumopatia cronica ostruttiva

BPCO è l'acronimo di broncopneumopatia (cioè malattia che colpisce sia i bronchi,  bronchite,  sia i polmoni, enfisema) cronica (si contraddistingue per una evoluzione lenta progressiva e irreversibile) ostruttiva (causa una ostruzione delle vie aeree). La BPCO comprende un gruppo di patologie dell'apparato respiratorio caratterizzate da un esordio subdolo e da un decorso lento e progressivo che condizionano la respirazione a causa del minor afflusso d'aria ai polmoni, associato a lieve, moderato o severo danno agli alveoli e a distruzione del tessuto polmonare.
Le patologie croniche ostruttive più comuni sono l'enfisema polmonare e la bronchite cronica. Soltanto quando un soggetto soffre di BPCO in uno stadio avanzato compaiono i sintomi caratteristici della malattia come dispnea (difficoltà respiratoria, mancanza di fiato anche durante piccoli sforzi), tosse e presenza di espettorato (catarro). i  vecchi termini bronchite cronica ed enfisema vengono oggi inglobati all'interno della sigla BPCO.

Nella BPCO l’ostruzione al flusso delle vie aeree è causata da due fattori principali:

  1. Bronchiolite ostruttiva: il processo infiammatorio che colpisce i bronchi a causa della prolungata esposizione ad agenti irritanti (fumo, inquinamento, ecc) riduce il calibro delle vie aeree ostacolando i flussi espiratori. All'infiammazione e al conseguente ispessimento della parete bronchiale si associa spesso una iperproduzione di catarro che si accumula nelle vie aeree contribuendo ad ostruire ulteriormente i flussi espiratori

  2. Enfisema: processo che attraverso il danno anatomico comporta riduzione della forza di retrazione elastica del parenchima polmonare.

L'ostruzione al flusso delle vie aeree causa a sua volta:

IPERINFLAZIONE: in presenza di BPCO la resistenza delle vie aeree aumenta, i flussi espiratori diminuiscono e cresce di conseguenza la durata dell'espirazione. Tale difficoltà ad espellere l'aria contenuta nei polmoni, fa sì che questi non si svuotino completamente durante l'espirazione. Il conseguente intrappolamento di aria causa un rigonfiamento di aria e una limitazione del flusso aereo complessivo. Nelle fasi avanzate della malattia i flussi espiratori a volume corrente (durante una espirazione tranquilla) sono dello stesso ordine di grandezza di quelli massimali durante espirazione forzata.

In risposta all'accumulo cronico di aria all'interno dei polmoni (iperinsufflazione) il diaframma si appiattisce e la gabbia toracica si dilata. Tali modificazioni obbligano i muscoli della respirazione ad un superlavoro, che a lungo andare compromette la loro funzionalità.

Cause

La causa più comune di BPCO è sicuramente il fumo.
Un uso di tabacco che si protrae negli anni, infatti, provoca infiammazione ai polmoni e distruzione dei tessuti alveolari, causando o una restrizione delle vie respiratorie, che conduce alla bronchite cronica, o la riduzione di elasticità e l'allargamento permanente degli alveoli polmonari, condizioni che conducono all'enfisema.
Solo in rari casi la BPCO può essere provocata da una patologia genetica, la deficienza di alfa1-antitripsina.
Fattori di rischio ulteriori, insieme al fumo, sono il fumo passivo, un lavoro in ambienti inquinati e l'appartenenza al sesso maschile. L'evoluzione della BPCO è dunque lenta, progressiva e soprattutto irreversibile. La perdita di efficacia dei muscoli respiratori associata all'ostruzione delle vie aeree diminuisce la tolleranza all'esercizio causando la comparsa di dispnea anche per sforzi di modesta entità.

Negli stadi avanzati, una BPCO non trattata, conduce all'insufficienza respiratoria. Per salvare la vita stessa del paziente in questi casi disperati, si rende necessaria l'ossigenoterapia che obbliga il soggetto a convivere per parecchie ore al giorno con una bombola di ossigeno

Sintomi

Come abbiamo più volte ripetuto la BPCO è caratterizzata da un esordio il più delle volte asintomatico: tosse e catarro cronici spesso precedono di molti anni lo sviluppo della broncopneumopatia cronica ostruttiva; alcuni pazienti sviluppano invece significative limitazioni dei flussi espiratori in assenza di sintomi respiratori cronici.

Tipici sintomi della BPCO sono la dispnea, la tosse, la mancanza di respiro ed una minore tolleranza durante l'attività fisica. Tra le complicanze di questa patologia si annoverano l'aritmia, una insufficienza cardiaca destra, il pneumotorace, la polmonite e la dipendenza da ventilazione meccanica o ossigenoterapia.

Se trascurati i sintomi della BPCO sono ingravescenti nel tempo. Spesso agli esordi tali sintomi vengono interpretati come semplice reazione al fumo o all'invecchiamento. Si tratta in realtà di un comportamento altamente deleterio in quanto se non trattata, la BPCO causa la progressiva comparsa di sintomi come:

Tosse con espettorazione (catarro) cronica

Difficoltà respiratorie a riposo, sia di giorno che di notte

Mancanza di fiato (dispnea) durante sforzi fisici importanti

Mancanza di fiato (dispnea) anche durante sforzi fisici moderati

Impossibilità di svolgere le normali attività lavorative

Senso di spossatezza

Frequenti riacutizzazioni che richiedono il ricovero ospedaliero

Necessità di utilizzare ossigeno terapia anche a domicilio

Classificazione della gravità della BPCO

RISCHIO BPCO BPCO LIEVE BPCO MODERATA BPCO GRAVE

Tosse frequente con o senza espettorazione

Tosse cronica con o senza catarro

Mancanza di fiato durante o dopo uno sforzo moderatamente severo (ad esempio camminare veloce-mente)

Tosse cronica quasi sempre accompagnata ad espettorazione del muco; il senso di affanno e di dispnea insorge anche per sforzi fisici blandi come camminare a passo spedito; i tempi di guarigione dopo un raffreddore o infezione delle vie respiratorie spesso si allungano notevolmente

Tosse cronica con presenza di espettorato; difficoltà respiratorie anche a riposo, sia di giorno che di notte che rendono impossibile lo svolgimento delle normali attività quotidiane, come cucinare, fare la spesa o le scale

 

Esami

Il medico procede ad un esame fisico, che può mettere in evidenza un superlavoro nella respirazione, caratterizzato da ingrossamento delle narici durante l'inspirazione e forma della bocca come se si volesse fischiare durante l'espirazione. Il passo successivo è costituito dall'ispezione al petto, che solitamente, in presenza di BPCO, mostra contrazioni muscolari tra le costole e l'uso di fasce muscolari accessorie della respirazione, mentre il numero di respiri per ogni minuto risulta maggiore rispetto al normale e la dispnea può essere auscultata attraverso lo stetoscopio.
Gli esami strumentali completano il quadro. La radiografia mette in evidenza la dilatazione dei polmoni, mentre la TAC può rivelare la presenza di un enfisema. Infine un esame del sangue arterioso rivela ipossiemia (bassi tassi di ossigeno) e acidosi respiratoria (forte presenza di anidride carbonica).

Il ruolo del paziente nella cura della BPCO? Innanzitutto abolire il fumo. Per chi soffre di BPCO smettere di fumare è la cosa più importante e allo stesso tempo più difficile da fare: l'astensione dal fumo permette di rallentare la progressione della malattia sino ad arrestarla.

. Quando si utilizza un inalatore è bene ricordare di agitare la bomboletta prima dell'uso. Il foglietto illustrativo suggerirà comunque la procedura migliore per utilizzarlo:

mantenere il busto eretto ed espirare profondamente. Portare l'inalatore in bocca o di fronte ad essa, inspirare e premere contemporaneamente la bomboletta. A questo punto trattenere il respiro una decina di secondi, al termine dei quali espirare profondamente. Ripetere l’operazione se la terapia prevede una seconda inalazione. Si raccomanda l’uso del distanziatore.

 

TRATTAMENTO FARMACOLOGICO

La terapia per la cura della BPCO consiste nell'uso di broncodilatatori e talvolta teofillina. I farmaci prescritti dal medico possono essere presi per via inalatoria o per via orale (compresse o sciroppi). In ogni caso il primo passo che il paziente affetto da BPCO deve compiere è quello di smettere di fumare. In alcune situazioni anche la somministrazione di steroidi può rivelarsi efficace nella cura dell'infiammazione, mentre gli antibiotici vengono prescritti se alla BPCO si associano delle infezioni alle vie respiratorie. Nei casi più gravi può essere necessario ricorrere ad altri mezzi di ventilazione, quali la ventilazione non invasiva, l'ossigenoterapia o l'intubazione, o perfino il trapianto.
La malattia è cronica, cioè durerà a vita, ma può rimanere stabile se il trattamento è adeguato e viene seguito con scrupolo e, soprattutto, se il paziente rinuncia definitivamente al fumo.


La terapia farmacologica per la BPCO si basa sull'utilizzo delle seguenti classi di medicinali:

BRONCODILATATORI: utilissimi nella fase acuta, quando cioè insorge una dispnea (difficoltà respiratoria) importante. In caso di BPCO lieve vengono utilizzati solo al momento del bisogno e rappresentano l'unico trattamento farmacologico necessario. Esistono anche broncodilatatori a lunga durata d'azione per l'utilizzo quotidiano in caso di BPCO moderata e severa

ANTIBIOTICI: utilizzati per prevenire e per curare le infezioni batteriche; si rendono spesso necessari in caso di peggioramento della tosse e della quantità di espettorato (catarro)

CORTISONICI: assunti esclusivamente sotto controllo medico (possono causare alcuni importanti effetti collaterali, soprattutto se assunti per via orale) vengono associati ai broncodilatatori nei casi più gravi di BPCO

TEOFILLINICI, ANTICOLINERGICI, BETA-2 AGONISTI

VACCINO ANTINFLUENZALE: particolarmente utile nell'evitare possibili aggravamenti della condizione

Tra i trattamenti non farmacologici necessari nelle fasi avanzate di BPCO ricordiamo l'ossigenoterapia e la ventilazione meccanica.

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