Lattosio

 

Il lattosio, composto dall'unione di una molecola di glucosio e una di galattosio, è il carboidrato presente nel latte. Per i neonati il lattosio contenuto nel latte materno rappresenta la principale fonte di carboidrati ed è facilmente digeribile grazie all'enzima lattasi (galattosidasi) che provoca la scissione del lattosio nei due monosaccaridi glucosio e galattosio. Alcuni adulti (in Europa occidentale molti) mantengono la capacità di produrre l'enzima lattasi e possono quindi continuare ad assumere latte. Per molti individui (la maggior parte se si considera la popolazione mondiale) la produzione di lattasi diminuisce notevolmente con l'avanzare dell'età o addirittura cessa completamente. La carenza di lattasi rende impossibile la digestione del lattosio che, fermentando nell'intestino, causa problemi come dolori addominali e diarrea.

 

La galattosidasi(1) è un enzima prodotto nel primo tratto dell'intestino, capace di digerire  il lattosio, un disaccaride presente nel latte e in alcuni suoi derivati. In presenza della galattosidasi, il lattosio si divide in due zuccheri semplici, il glucosio e il galattosio, che vengono così assorbiti dall'intestino. Un'insufficienza o un'assenza della galattosidasi non permette la digestione del lattosio, che quindi giunge al colon dove la flora microbica lo trasforma in acido lattico che irritando e nel tempo infiammando le cellule intestinali, provoca uno stress ossidativo, vale a dire la comparsa di radicali dell'ossigeno molto corrosivi per il DNA e quindi suscettibili di provocare ogni sorta di alterazione nella scrittura dei geni fino a determinare talvolta, almeno teoricamente, la comparsa di una cellula tumorale.

Questo enzima, praticamente sempre presente nei bambini fino alla pubertà, successivamente ha la tendenza a scomparire nella maggior parte degli adulti. In realtà, l'interesse fondamentale a digerire il latte è costituito dal fatto che contiene calcio e vitamina D, due sostanze indispensabili alla crescita, la cui assenza può provocare una malattia grave, il rachitismo. Abbiamo tuttavia un'alternativa per procurarci la vitamina D, responsabile della nostra capacità di conservare il calcio nell' organismo e particolarmente il suo livello nelle ossa. È la pelle. In effetti, quando viene esposta al sole, anche la pelle produce la vitamina D. In questo modo si spiega il fatto che, nel corso dell'evoluzione dell'umanità, più le popolazioni erano naturalmente esposte al sole per via della loro collocazione geografica, più la loro pelle produceva la vitamina D di cui avevano bisogno, rendendole meno dipendenti dal latte. E così, a poco a poco, queste popolazioni hanno smesso di produrre la galattosidasi e hanno consumato sempre meno latte perché lo digerivano male. Si tratta ovviamente delle popolazioni meridionali. Viceversa le popolazioni settentrionali, disponendo di possibilità minori di esposizione al sole, hanno conservato molto attiva, di generazione in generazione, la loro galattosidasi senza la quale sarebbero perite tutte di rachitismo.

Questo giustifica la situazione attuale: la galattosidasi è ,attiva nell'80 per cento dei belgi, dal 25 al 50 per cento degli abitanti del bacino del Mediterraneo e solo nel 20 per cento degli africani. fonte: David Khayat - La vera dieta anticancro - 2011 Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. Milano 1^ Ediz. Aprile 2011 pag. 93-95


(1).La lattasi è un enzima della classe delle idrolasi. Il termine lattasi identifica una serie di enzimi,  prodotti soprattutto da Lactobacillus, Escherichia, Bacillus, Saccharomyces, Candida, Aspergillus, Penicillium, Mucor, capaci di promuovere l'idrolisi; la lattosio galattoidrolasi umana (galattosidasi) è il più noto di questi.