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I ponti e i week-end primaverili sono un'ottima occasione per visitare le coste croate e scegliersi un'isola per le vacanze estive, da Trieste a Zara ci sono circa 310 Km, una distanza percorribile in poche ore. Passato il confine, la strada scorre veloce nell'entroterra e s'affaccia sul mare pochi chilometri a Sud di Opatija, famosa per le antiche ville in parte anche disabitate che caratterizzano il suo lungomare, poi si attraversa Rijeka e dopo Rijeka la strada scende tortuosa sino a Zara. I paesi e le città che s'incontrano sono molto piccoli e non ci sono molti posti in cui fermarsi ma il panorama è mozzafiato, si offrono alla nostra vista, isole di roccia carsica, completamente prive di vegetazione che al tramonto assumono colorazioni straordinarie, qualche piccola insenatura, ed eccoci finalmente a Zara. Nell'entroterra sono ancora visibili i segni della guerra, ma il centro storico, costruito su un isolotto e protetto dalle mura, è splendido, con il suo mercatino e le viuzze lastricate in marmo reso lucidi da anni e anni d'uso. Si entra in Zara dalla porta di Terraferma (come in tutte le cittadine Dalmate) per arrivare sino alla via principale Siroka Ulica. Nelle piazzette lastricate in marmo potete ammirare la torre dell'orologio, il palazzo del comune e la Loggia. Nelle vie di Zara i grandi negozi in stile europeo vanno piano piano sostituendo i negozi locali e così trovate Benetton, Nike ecc.ra vicino a piccoli negozi che vendono scarpe per i Croati a prezzi completamente diversi. All'interno delle mura, tutti i giorni si svolge il mercato, dove vicino a negozianti di professione espongono la mercanzia, contadini e isolani. Verdure, olio e formaggi e pizzi si mescolano e con il passare delle ore il mercato si svuota e rimangono solo i commercianti di professione. Nella piazzetta lastricata in marmo, proprio dietro al mercato un grill all'aperto, cucina calamari e carne alla griglia e nelle piazzette vicine i bar hanno tavoli all'aperto e artisti improvvisati fanno le loro esibizioni. Per dormire posso consigliarvi un albergo, una decina di chilometri a  sud di Zara, vicino al Marina di Sukosan (Hotel Domagoij). Le Agenzie di Zara, sono in grado di aiutarvi a trovare l'alloggio che preferite. Ad esempio la Marlin Tours con cui noi ci siamo trovati sempre bene,  ha i suoi uffici in Via Jeretova, una piccola traversa sulla riva subito a sinistra dopo il ponte pedonale e la sua titolare parla quasi perfettamente in Italiano. Da Zara scendendo a Sud sino a Vodice, incontrerete  grandi Marina che sono stati ristrutturati dopo la guerra dove si possono noleggiare imbarcazioni per visitare le isole Zaratine, le Incoronate e l'arcipelago di Sibenik. Si arriva così a Biograd (Zaravecchia) che è una città turistica con negozi, bar e caffè e locali notturni. Molti fanno base qui per navigare verso le  isole. In questo tratto di costa vi sono alcune spiagge a Sv.Filip per esempio e a Cervena Luka. Subito alle spalle della costa c'è il lago di Vrana,  che io non ho mai visto, coperto di canneti dove nidificano gli uccelli palustri, famoso come luogo di ritrovo gastronomico per gli amanti delle anguille e rabe (rane fritte). Si giunge così a Vodice che è una delle località più turistiche di questo tratto di costa. Tra i vicoli del suo centro storico ci sono numerose chiese e una bella torre medievale. E' molto animata, la sera il suo molo è un lungo di ritrovo. A Vodice ci sono anche mega- complessi alberghieri che sembrano offrire servizi di lusso ma in realtà non sono di gran livello, molti hanno ospitato profughi e richiedono grosse  spese di ristrutturazione. Vi consiglio i piccoli alberghi privati. Continuando verso sud, lungo la costa si arriva a Sibenik, Sebenico che non sorge  direttamente sul mare, ma un paio di miglia all'interno in un ampio golfo formato dal fiume Krka. Andrebbe visitata dal mare entrando in barca, proprio perché la città si sviluppa intorno alla baia.Ha un centro storico molto bello anche se purtroppo in periferia sono sorti quartieri e industrie  che deturpano il paesaggio. La cattedrale di Sibenik costruita esclusivamente in pietra e ultimata nel 1500 ha fama mondiale. Da Sibenik si può risalire lungo la sponda sinistra sino a Skradin per visitare il parco del fiume Krka, Skradin si trova già all'interno del Parco e ospita un Marina Aci  molto attrezzato, che è anche il punto d'arrivo per le imbarcazioni private. Il paese di Skradin, molto vicino a Knin, è stato teatro di gravi scontri e ha subito gravi danni durante la guerra, ma i suoi abitanti hanno fatto il possibile per tornare alla normalità e d'anno in anno si presenta sempre più vivibile. Da lì con le barche del parco si sale lungo il fiume, in questo tratto le barche private non possono entrare e  in un quarto d'ora si arriva alla prima delle cascate. Scesi dal battello un sentiero breve porta sotto Skradinsky Buk, la prima cascata, dove sino ad un paio d'anni fa si poteva salire per fare i tuffi, o  ancora fare il bagno sotto la cascata e infilarsi dietro il getto d'acqua. Ultimamente l'afflusso di turisti ha obbligato la direzione a porre il divieto di fare tuffi e nuotate vicino alla cascata, quindi si può fare il  bagno ma bisogna stare ad una certa distanza. Un ponte pedonale e alcuni sentieri ci permettono di salire sopra la cascata e qui con le barche del Parco (costano quanto quelle offerte da privati, ma sono  molto..più sicure) navigando lungo canali e canyon si arriva a Visovac, dove su un minuscolo isolotto sorge un Monastero in cui sono conservati importanti manoscritti, la nostra guida però non ci ha parlato dei manoscritti e ci ha assicurato che sull'isolotto vivono in completo isolamento  quattro frati e quattro suore (!!!) poi la barca del parco procede ancora sino alla cascata di Roski Slap vicino alla quale ci sono alcune "lavatrici" in cui si può fare una specie di idromassaggio con l'acqua della cascata e un mulino che offre ai visitatori prosciutto formaggio e qualche bibita. Le lavatrici ricavate nel cemento del mulino o realizzate con tronchi di legno convogliando le acque della cascata hanno una forza che quasi solleva. Se  potete programmate questa gita in un giorno feriale, nel parco la natura è splendida, è un luogo particolare ma ultimamente un po’ troppo affollato. Da Sibenik sempre lungo la costa si arriva a Primosten, una cittadina costruita su di un isolotto a poche decine di metri dalla terra, che conserva  ancora oggi il suo aspetto medievale, oltrepassata la porta di terra, si sbuca in Piazza Rudina Biskupa dove ci sono alcuni ristoranti con i tavolini  all'aperto, le case sono tutte in sassi e pietra e salendo nella parte più alta dell'isolotto da cui si gode un magnifico panorama si arriva ad una chiesa  e ad un grande e panoramicissimo…..cimitero, che ci ha ricordato le usanze liguri di costruire cimiteri nel punto più panoramico della costa. In  Agosto sulla riva davanti a Primosten c'è molta vita e si organizzano anche numerose feste, e si cucina la carne allo spiedo sulla spiaggia. Da Vodice  ci spostiamo verso Trogir l'antica Trau che è un autentico gioiello, dove termina anche la riviera di Kostela. Trogir è una piccola cittadina veneziana del XV secolo e sorge su di un isolotto, e anche qui come a Zara e Primosten si entra in città attraverso la porta di Terraferma, con un immancabile  leone di San Marco. Arrivando la sera ci è sembrato di entrare in un luogo magico, incantato, una piccola venezia e non finivamo di stupirci per la magia di queste piazzette lastricate in marmo. Subito troviamo Palazzo Garagnin, il museo civico e palazzo Cippico in cui è conservata una polena  di nave trofeo della battaglia di Lepanto e in un attimo si arriva al cuore della città nella piazza centrale Pavla con la torre dell'orologio, il Palazzo del Comune e la bellissima  cattedrale di San Lorenzo il cui portale realizzato nel 1240 dal Maestro Radovan è una delle opere più significative della Dalmazia. In Piazza Radovan c'è un caffè frequentato da  giovani, ma tutte le piazze di Trogir e soprattutto la Piaceta sono strapiene di giovani seduti nei caffè. Trogir è collegata all'isola del Ciovo da un ponte girevole (ma ultimamente il ponte  non funziona più) e da alcuni piccoli ponti alla sponda occidentale. Sulla sponda occidentale al mattino lungo il canale navigabile che separa Trogir dalla terraferma si tiene il mercato della frutta e verdura, tra chioschi con tavoli all'aperto. A questo punto termina il nostro giro, si potrebbe ancora scendere sino a Split e poi ancora Hvar e Dubrovnik ma occorre molto tempo e potrebbero essere la meta di un nuovo viaggio. Al ritorno invece di ripercorrere la strada costiera si può arrivare sino a Zara e proseguire sull'isola di Pag, attraversare lo splendido ponte che la collega e percorrerla tutta sino a Novalja, dove con un servizio di ferry-boat si può tornare sulla terraferma e proseguire verso il confine.