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Quanti di voi che state leggendo quest'articolo non sanno cosa succede a Montedoro la notte tra il 7 e l' 8 Dicembre a Montedoro?

Mi rivolgo principalmente a voi amici lontani, che non avete avuto l'occasione di prendere parte ai festeggiamenti che per tradizione si svolgono ogni anno in questa occasione. Bene cercheremo di riassumere e raccontarvi ora, in queste poche righe l'origine, le motivazioni e lo svolgimento di questa ricorrenza attesa da tutti, grandi e piccini.

La parte che più suscita euforia è sicuramente quella ludico-gastronomica, visto che è quella più visibile. In ratica ogni comitiva del paese, dai più piccini ai più grandi, sono già da tempo impegnati all'organizzazione della serata. Si inizia con la ricerca di una casa dove passare la serata e la nottata, che sarà la base operativa e per molti un rifugio che accoglie i reduci della baldoria nel corso della nottata. Non è importante che "la casa" offra confort particolari, in molti casi si tratta di case disabitate per la gran parte dell'anno, alle volte non' ha nemmeno l'allaccio della corrente elettrica, ma non serve, per una notte ci si può arrangiare con mezzi di fortuna, lumi a gas, candele o magari ci si fa prestare la corrente da un vicino. Il secondo passo è quello della spesa, infatti la mattinata è destinata all'acquisto di tutto ciò che servirà per passare la serata in compagnia, carne pasta e l'immancabile vino che scorrerà a fiumi per tutta la nottata. Girando di comitiva in comitiva per scambiarsi brindisi e inviti, il tutto condito con canti e giochi in compagnia. Immancabile alla mezzanotte la processione per le vie del paese, che ci riporta al vero senso di questa ricorrenza, ovvero a quello religioso, che da molti è ormai stato messo in secondo piano.

Ma quando ha inizio tutto ciò?

Ebbene amici, tutto ha origine con l'arrivo a Montedoro di Padre Piccillo Calogero (tra gli anni venti trenta del secolo scorso), Tra le numerose attività dell'oratorio allora molto fervente. Padre Piccillo pensò allora di organizzare in occasione della vigilia dell' Immacolata, una sorta di veglia per le vie del paese, durante la quale i fedeli giravano per le vie intonando canti in onore alla Vergine Maria. Tutto ciò aveva inizio verso le tre di notte e terminava alle prime luci dell'alba. Negli anni a seguire, i fedeli pensarono bene di ingannare il tempo nell'attesa della veglia, organizzando in questa o in quella casa dei banchetti (in pieno rispetto della natura siciliana, festaiola e di compagnia), all'ora stabilita si riunivano tutti e iniziava la veglia per le strade. Con il passare degli anni però si capì che il banchetto (la manciata) pre-preghiera, non era molto salutare per un pacifico proseguo della serata, inquanto molti dei partecipanti alla processione, dopo aver mangiato e ben bevuto, arrivavano all'appuntamento già belli che ubriachi. A causa di tale troppa euforia, in seguito Padre Amedeo Duminuco, l'attuale parroco di Montedoro, di anticipare l'incontro alla mezzanotte. Purtroppo questo provvedimento non ha avuto gli esiti sperati, vista l'ondata di atti vandalici che per un certo periodo hanno attraversato queste nottate di festa in passato. Fortunatamente da qualche anno a questa parte, sembra che il buonsenso abbia preso il sopravvento e la notti di la 'mmaculata, pur avendo perso per molti il suo vero motivo di esistere, prettamente religioso e di preghiera, trascorre ormai senza grossi fatti vandalici. Una tradizione questa della notte dell'immacolata che è ancora viva e piena di vita e che anima le vie del nostro paesino, che si rianima di armonia e divertimento, forse più che a capodanno.

Un grazie particolare per il suo sempre pronto e prezioso aiuto a Padre Duminuco Amedeo, Parroco di Montedoro.

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