RUROUNI
- SHINTA -
CAPITOLO 4 E' Permesso?? Tsubame, impegnata a riordinare ed apparecchiare i tavoli, fu quasi presa di soprassalto dalla voce squillante della ragazza; Tsubame: Oh, Kaoru, sei tu!! Mi hai fatto prendere uno spavento!!! Era
un po' che non ci si vedeva!!! Così il giovane spadaccino, ormai completamente rosso, si diresse
verso l' ingresso della cucina, lasciando la sua insegnate a spettegolare
con l'amica; Yahiko: E-eccola! Caspita come è carina quando si impegna nelle cose poi lo è ancora di più! Però mi vergogno troppo per parlarle!! Cosa le dico? E sarà contenta di vedermi? Magari nemmeno si ricorderà di me, è passato tanto di quel tempo!! No, io me ne vado Yahiko fece per voltarsi e tornarsene indietro quando YAHIKO!!!! O_o! Ti pareva Capì subito di essere stato scoperto, e così, malgrado le sue intenzioni fu costretto ad entrare nella cucina! Yahiko: Ciao Tae. Nonostante i suoi sforzi interiori la giovane ragazza non riuscì ad evitare che gli occhi diventassero lucidi, cosicché al primo batter di ciglia una lacrima le corse lungo la guancia; Tae: Ecco sniff lo sapevo! - disse asciugandosi la lacrima sforzandosi di sorridere al ragazzo, per nascondere l'imbarazzo - perdonami ci siamo appena rivisti è già ti assillo Yahiko: Sei capace di fare il tuo lavoro? Il ragazzo la interruppe con voce ferma, guardandola fissa negli occhi. Tae: Sì
certo
Tae rimase come sorpresa dalla loquacità e dalle belle parole che Yahiko era riuscito a dire davanti a lei; la cosa che la sorprendeva di più inoltre era che egli era riuscito ad infonderle quel coraggio e quella voglia di continuare che poco prima era sembrata vacillare con quelle parole Yahiko la aveva fatta sentire veramente importante per qualcuno ,nonostante il suo umile lavoro Tae: E tu per chi vuoi essere importante Con un sorriso si rivolse verso il ragazzo, che d'un tratto perse quella
sicurezza e quella saggezza che avevano accompagnato il suo discorso;
Se ne rese conto, difatti arrossì, ma per non darne a vedere alla
ragazza chinò il capo e cominciò a parlare, alzando il tono
della voce per continuare ad ostentare una falsa sicurezza
Yahiko: Io io voglio diventare un combattente; voglio far rispettare il nome del mio povero padre e proteggere le persone che mi sono intorno, a cui tengo molto è_ é beh non a tutti! [ Yutaro (mentre si allena da solo in palestra): Eee..tchum !!! ] Tae: Prendi! Tae infilò la mano nella tasca del logoro grembiule che indossava, estraendone uno nastrino di velluto rosso, e lo porse a Yahiko, il quale lo prese, osservandolo un po' stupito; Yahiko: Cos'è? Le tue parole mi hanno confortato. Ti dono questo nastrino in modo che ogni volta che lo guardi penserai a me e ti impegnerai a dare il massimo per tuo padre e per le persone che ti sono care Yahiko poggiò le sue mani sulle spalle dell'altra, ed il suo sguardo tornò d'un tratto deciso, sicuro, tanto da far spaventare Tae, che non aspettava questa reazione da lui, che riguardo a certi argomenti s'era dimostrato non proprio un leone; Yahiko: Non permetterò a nessuno di fari del male Tae. La mano si staccò dall'altrui spalla, per alzarsi ad asciugare la nuova lacrima che percorreva il volto della giovane; poi entrambe scesero lungo il corpo e si fermarono a stringerne l'esile vita, come se lui avesse paura che la ragazza potesse scappare; ma Tae non aveva questa intenzione, era come paralizzata dalle emozioni che le percorrevano la schiena, il cuore le batteva fortissimo per queste forti sensazioni che non aveva mai provato, che nessuno dei due aveva mai provato Un innocente e delicato bacio sulle labbra portò i due giovani
in paradiso e una nuova lacrima, di gioia, sgorgò dall'occhio di
Tae, senza però arrivare a morire sulle sue labbra, perché
fermata a metà guancia da un altro bacio di Yahiko
Yahiko: Cavolo, si sta facendo tardi
devo accompagnare Kaoru! Fece per andarsene, ma la ragazza richiamò per l'ultima volta la sua attenzione Yahiko
Con un ultimo, dolce sorriso, si salutarono. Tsubame, Kaoru dov'è? - disse il ragazzo non vedendo la sua insegnante
nel locale - Sano era fuori dalla palestra, e visibilmente spazientito scrutava l'orizzonte frastagliata in direzione del paese, in attesa di scorgere i due amici ritornare; finalmente in lontananza riconobbe la sagoma di Yahiko Sano: Diamine Yahiko!!! Ce ne avete messo di tempo!!! Sto morendo di
fame!! E quella lumaca di Kaoru dov'è?? D'un tratto alle spalle di Sano arrivò Kenshin, che aveva notato l'agitazione della conversazione tra Sano e Yahiko; Ken: Cosa sta succedendo? Kenshin venne attraversato da un atroce dubbio, le ultime parole della lettera di sfida gli ritornarono immediatamente alla mente, e si fecero sempre più pesanti da sopportare, ma sempre più vere e possibili strinse forte il pugno il samurai, mentre il sangue gli stava arrivando alla testa in gran quantità, e la rabbia gli pervadeva il corpo.. Sano: Non sarà per caso opera di Ken guardò in faccia l'amico, che provò addirittura spavento per l'espressione del ragazzo, sembrava impazzito per la rabbia, lo sguardo era il tipico sguardo che sfodera durante le battaglie Ken: ANDIAMO A RIPRENDERCI LA SIGNORINA KAORU. POSTFAZIONE AL CAPITOLO Capitolo 5 >>> |