RUROUNI
- SHINTA -
CAPITOLO 5 Dedica: Questo capitolo lo dedico tutto a Excel-sana perché mi è stata di grande incoraggiamento con le sue parole nella prosecuzione della storia. Grazie mille! ^_^ ***** Il vento serale faceva volare in una danza soave e armoniosa leggeri petali di ciliegio, che si spandevano nell'aria andando a formare un elegante scia rosa, rallegrando così il lento imbrunire del paesaggio, con il sole che, rosso e grande all'orizzonte, andava finalmente a riposarsi. Ma lui non poteva andare a riposare. Non temeva il sopraggiungere delle
tenebre, in fondo sono state il suo ambiente naturale per tanto tempo;
e quel vento fresco
in altri casi lo avrebbe accolto con piacere
sì,
lo avrebbe accolto con piacere come avrebbe sicuramente fatto la sua Kaoru
ed insieme sarebbero rimasti fuori a godere del suo soffio delicato, di
quell'alito della natura che avrebbe trasportato le loro parole d'amore,
di nuovo amore, un amore che è sempre esistito tra loro e che finalmente
erano riusciti a svelarsi
se solo Kaoru fosse qui con lui
Kenshin: Sanosuke, tu vieni con me. Non sappiamo quanto siano forti perciò
potrei aver bisogno del tuo aiuto! Yahiko rimase di sasso! Basta, non ne poteva più di essere considerato
un moccioso, un buono a nulla, uno incapace di combattere assieme agli
altri
si era reso perfettamente conto di essere migliorato tantissimo
durante il periodo di pace, i ripetuti allenamenti con Yutaro, e anche
quelli che faceva di notte da solo, che certo Kenshin non poteva non aver
notato, lo avevano fatto crescere sia nella sicurezza in sé stesso,
sia nell'abilità con la shinai; inoltre, il giovane spadaccino
si sentiva il primo responsabile del rapimento di Kaoru, non faceva che
ripetersi nella mente che avrebbe dovuto stare più attento, che
dopo la lettera di sfida di Kanryu bisognava stare con la guardia alzata,
mentre lui oramai si era troppo abituato a questo periodo di pace
Non non ci penso nemmeno a restare qui - parole che mormorò timidamente a testa bassa, come un bimbo che deve confessare una marachella alla madre; Kenshin: Cosa dici Yahiko? Ho detto HO DETTO CHE VENGO ANCHE IO CON VOI! - questa volta Yahiko esplose tutta la sua rabbia e il suo rimorso in faccia a Kenshin, che d'altro canto si aspettava una simile reazione dal ragazzo Yahiko stava crescendo, e non voleva più essere messo da parte. Ma Kenshin non poteva mettere in gioco anche la sua giovane vita, la vita di uno spadaccino che, seppur abile, non aveva mai preso parte ad una vera battaglia Yahiko - esordì Kenshin, col viso rilassato di chi parla con uomo di cui si può fidare, un uomo maturo che può capire le sue ragioni - credi forse che difendere la palestra della signorina Kaoru non sia un compito importante..? Abbiamo già visto purtroppo di cosa è capace quell'essere viscido, credi che sia assurdo ipotizzare un attacco alla nostra palestra? Senza un preciso motivo, solo per vendetta, per sfregio Yahiko restò di nuovo senza parole. Sentiva che ciò che diceva Kenshin non era sbagliato, che forse se non avesse difeso la palestra mentre i suoi amici riportavano la signorina Kaoru a casa avrebbe commesso lo stesso sbaglio di prima, cioè di aver sottovalutato la situazione quasi sicuramente Ken sarebbe riuscito a salvare la sua Sensei, ma se ciò avesse comportato la perdita della palestra, la cosa a cui Kaoru tiene da sempre non sarebbe stata soltanto una stupida dimostrazione di egoismo per lui? Kenshin aveva ragione. Aveva ragione ma Perché??? - tuonò il giovane, lasciando trasparire dalla
sua voce l'imminenza di un pianto di rabbia - perché invece non
provi TU una volta, a capire le mie ragioni?? Se Kaoru è in pericolo
è anche colpa mia, è la mia insegnante e le devo la vita,
se non mi avesse ospitato con sé sarei ancora un ladruncolo al
servizio di qualche pezzo grosso della malavita!!! E' giunto il momento
di muoversi anche per me, di mettere a frutto gli insegnamenti della sua
scuola, di lottare al vostro fianco!! Adesso basta Yahiko! - lo interruppe bruscamente Kenshin, poi si avvicinò
al ragazzo e gli si parò di fronte, fissandolo negli occhi, a cercare
la conferma che nell'animo del ragazzo non ci fosse paura o sentimento
di costrizione per essere in qualche modo la causa del rapimento. Vi lesse
solo la sicurezza di un uomo che ha preso la sua decisione irrevocabile,
di un animo puro che è disposto a sacrificare la sua vita per proteggere
chi gli è a fianco
gli sembrò di vedere i suoi occhi
negli
occhi di Yahiko. Non lo aveva mai fissato in quel modo, c'era qualcosa di nuovo nel suo sguardo, qualcosa che riempì il giovane di una gioia infinita, ancora più delle parole che Ken aveva appena pronunciato e che gli permettevano di aggregarsi a lui e Sano era lo sguardo che gli aveva visto rivolgere a Sanosuke, a Saito, ad Aoshi uno sguardo sicuro, vero e profondo. Da uomo a uomo. E poi, - continuò Kenshin - non credo che tu possa permetterti
di fare pazzie
- Yahiko, lo guardo stupito, non comprendendo appieno
il significato di queste ultime parole; Ken si chinò leggermente,
e infilando una mano nella tasca dello yukata del ragazzo estrasse un
nastro di velluto rosso, che fuoriusciva per qualche centimetro dalla
giacca
Yahiko: Andiamo alla villa di Kanryu. E una volta sistemata la faccenda
e liberata la signorina Kaoru, mi impegnerò a non aver paura dei
miei sentimenti. ********* Timidamente la luna, entrando col suo bagliore riflesso, si sforzava
di illuminare l'interno di quella piccola e scura stanzetta in cima ad
una torre altissima, composta tutt'intorno di grosse pietre scure e fredde,
mentre il pavimento era ricoperto da quasi due dita di polvere
Sasuke: Oh oh oh
tranquilla bambina
non voglio farti del male
per lo meno per adesso
ahahah!! Credo che il tuo valoroso eroe verrà
a momenti
non vedo l'ora di poter regolare alcuni conti; e poi,
dopo che lo avrò ucciso
- puntò la punta della spada
sotto il mento di Kaoru e fece sì che sollevasse il volto per poterla
guardare negli occhi -
avremo tempo per divertirci un po' anche
noi due vero? POSTFAZIONE AL CAPITOLO Continua... |