IL NUMERO PERFETTO
- SEIMEI -

Capitolo 20
Tre gorilla per amici

****************

Akagi, Uozumi e Aota ascoltavano il racconto concitato di Kyota con estrema attenzione.
Anche a loro era capitata la stessa situazione.
Ritrovarsi ad amare due persone contemporaneamente è una cosa difficilissima da accettare.
E' un terrore sottile, che ti si insinua nel cervello, fino a farlo scoppiare.
Hai paura di tutto.

Paura di essere scoperto.
E paura di non esserlo.
Paura di non venire ricambiato.
E paura di essere ricambiato.

E' una specie di amore che dà alla testa, e che occupa la tua giornata in maniera totale.

Hai una voglia pazzesca di vedere le persone che ami, ma allo stesso tempo sai che non avresti il coraggo di guardarle negli occhi.

Poi, all'improvviso, come un fulmine a ciel sereno, la svolta.

E allora ti senti sprofondare in una favola d'altri tempi, dove la felicità viene prima di qualsiasi altra cosa.
Ed è così che ti senti.
Felice.
E completato, appagato, pieno.
E' una gioia incommensurabile, che ti fa capire che mai al mondo potrai più amare a quel modo.


Kyota finì il suo discorso, asciugando le ultime lacrime che avevano appena solcato le sue gote arrossate.

I suoi tre interlocutori rimasero in silenzio, meditabondi.

"Senti Kyota..." esordì Akagi "Tu sei proprio sicuro di amarli?"

"Sì" rispose il ragazzo, la voce ancora rotta dal pianto.

"Allora c'è un solo modo per uscirne. Confessare i tuoi sentimenti."
"Ma come posso sapere se loro mi ricambiano?"
"Vedi... vedendo la cosa da fuori, credo proprio che la reazione di Jin alla tua comparsa sia inequivocabile... ora non ci resta che vedere come reagiranno alla tua scomparsa" sentenziò il capitano dello Shohoku, mentre gli altri lo guardavano con dei punti di domanda enormi che aleggiavano sulle loro teste.

"Cioè?" chiesero in coro i tre, che non avevano capito nulla.

"Mi spiego meglio. Penso che sia Jin che Maki abbiano un debole per te, Nobunaga. Questo l'ho colto osservandovi anche nei giorni passati. Sono sempre preoccupati per te, che tu non ti faccia male, che non ti stanchi troppo... Una volta ho pensato che sembravate una famigliola felice..."

Kyota arrossì.
Un'immagine di Maki-papà in giacca e cravatta e Jin-mamma con i boccoli biondi e un vestito a fiori gli attraversò per un attimo la testa.
Erano seduti in giardino, e lo stavano chiamando.
Lui arrivava con una palla da basket in mano, pantaloncini azzurri al ginocchio e una canottiera bianca.
Si vide sorridere felice.
E lo fece anche nella realtà.
Sorrise.
Non si era mai reso conto di quanto si sentisse protetto quando era con loro.
La sua mente corse a quella sera in cui li aveva sentiti baciarsi.
Ma non ripensò al rumore del bacio.
Ripensò alla dolcezza con cui l'avevano spogliato, alla delicatezza con cui Jin gli aveva posato la sua mano fresca sulla fronte.

E quei due baci docissimi, le loro labbra fresche sulla sua fronte bollente.
solo adesso capiva che quello non era affetto,
Molto probabilmente quella era preoccupazione data da un altro sentimento.
Amore.
Almeno ci sperava.

"Che posso fare?" chiese ad Akagi, speranzoso.

"Bhe, ecco... io avrei un piano..."

Takenori prese un bel respiro ed iniziò a spiegare ciò che la sua mente aveva appena elaborato.

"Dunque... Ti ho detto che io sono arciconvinto che Maki e Jin provino per te qualcosa di molto più profondo del semplice affetto. Posto questo come certo, ho pensato a come reagirei io se le circostanze mi portassero a pensare che Jun o Aochan (Non mi ricordo come si chiama Aota... Anzi... non sono neppure sicura che ce l'abbia un nome... NDSei) siano finiti nei guai."

"Ehm... Takechan" esordì Uozumi guardando il suo ragazzo
"Sì?"
"Non si caisce un cavolo di quello che dici!"
"Un attimo fammi finire!" disse Akagi brusco.

"Dicevo? Ah sì! Allora... Maki e Jin sanno che tu sei fuggito di corsa, e che probabilmente eri sconvolto, giusto?"

Kyota annuì.

"Quando i ragazzi rientreranno si accorgeranno di sicuro della tua scomparsa. Qualcuno a quel punto dirà di averti visto correre verso il fiume a rotta di collo..."

"Aspetta, ferma tutto!" lo interruppe nuovamente Uozumi.
"Che c'è adesso?"
"E se nessuno lo avesse visto?"
"E noi chi siamo? Se nessuno si fa avanti diremo di averlo visto noi."
"E quindi?" chiese Kyota che non ci aveva ancor capito una mazza.

SIPARIETTO:
Seimei: Akagi, cavolo! Pensa prima di parlare! Non si capisce niente!
Akagi: Ma non mi fate finire! Quando avrò spiegato tutto si capirà di sicuro!
Seimei: Secondo me nemmeno tu sai bene cosa vuoi fare!
Akagi: Parla quella che ha iniziato 15 fic e non ne ha ancora finita una!
Seimei: Non sono fatti tuoi questi!
Akagi: Va bene, allora me ne vado!
Seimei: Vai vai, che spiego io, se no qui facciamo notte
Akagi: Vediamo che sai fare, stronzetta!
Seimei *con mannaia*: Zitto gorilla o ti scuoio!
Akagi *fugge*
FINE SIPARIETTO

Dunque, il piano di akagi consisteva in 5 punti principali:

1) Rientrare in albergo prima degli altri e far nascodere Kyota in una stanza vicino alla Hall.
2) Aspettare che Maki o Jin chiedano notizie di Kyota (cosa inevitabile, dato che è ovvio che si preoccupino dopo che l'hanno visto scappare)
3) Se qualcuno dice di averlo visto correre sconvolto verso il fiume bene, altrimenti il compito toccherà a uno di loro
4) Istruire qualcuno in modo che entri come un forsennato nella hall dicendo che è capitato un incidente nei pressi del fiume
5) Osservare e valutare la reazione del capitano e della guardia del Kainan.

Era un piano crudele, lo sapevano benissimo.
Ma Kyota non era in grado di parlare direttamente con i due ragazzi.
non in quel momento.
Aveva bisogno di una confessione indiretta che gli desse coraggio.
E quella era l'unica cosa che gli fosse venuta in mente.

Il piano era pressochè perfetto.
L'unico punto oscuro era il numero 4.

"Per una cosa del genere andrebbe bene Hikoichi!" disse Uozumi pensando al suo kohai.
"Non va solo bene, è proprio perfetto" sentenziò Aota "Se non sbagli ieri, durante l'allenamento, si è fatto male e quindi oggi non è andato a correre.
Se facciamo presto arriveremo abbastanza presto per spiegargli la situazione!"

"Amore sei un genio!" disse Akagi passandogli un braccio dietro la schiena.

Racolte le loro cose, i quattro si incamminarono a passo svelto verso l'albergo.

A Kyota (e anche a me! NDSei) scappava un po' da ridere a vedere quei tre energumi scambiarsi gentilezze e gesti d'affetto.
In effetti era una cosa abbastanza insolita.
Comunque li invidiava parecchio.
Altre tre persone che erano riuscite a coronare il loro sogno.
Però ora era molto vicino anche lui a raggiungere la sua meta.
E, grazie a quei tre fantastici gorilla, sentiva che presto ce l'avrebbe fatta.

Arrivano all'albergo con largo anticipo.
Andarono subito in camera di Hikoichi, dove trovarono il ragazzo intento a leggere un rivista di basket.
Gli spiegarono la cosa e Aida fu subito d'accordo.
Lo esaltava essere parte essenziale di un piano così ingegnoso.
Comunque non poteva rifiutare.
Uozumi, Akagi e Aota che ti minacciano non sono un bello spettacolo.

Come da copione Kyota si nascose con Hikoichi nella saletta della tv, accanto alla hall, e si mise in attesa.

Qualche minuto più tardi, dal bosco, ecco spuntare i loro compagni.

il piano stava per avere inizio.

Owari capitolo 20


Seimei: Che palle i capitoli di transizione! Li odio giuro!
Kyota: E se vede!
Seimei: Lo so sigh ;______;
Kyota: Non te la prendere, capita a tutti una caduta di stile!
Seimei: A me capita un po' troppo spesso ultimamente!
Kyota: Quando sarà il mio momento in sta fic del cavolo?
Seimei: Il momento di fare che?
Kyota *blush*: Bhe, dai, lo sai...
Seimei: Intendi quello che ho già fatto fare a chiunque con i loro ragazzi tranne che a te con Maki e Jin?
Kyota: Si, quello!
Seimei: Mi dispiace... non ho la forza di scrivere un'altra lemon...
Kyota *sviene*
Seimei: Quanto sono cattiva^^

Capitolo 21...