GENERATION
IN LOVE # 1
- MIOR -
CAPITOLO 2
Assieme a lui una ragazza dai lunghi capelli neri, un taglio scalato che, anche quando aveva i capelli raccolti come in quel momento, le lasciava cadere alcune ciocche seri-che ai lati del viso, incorniciandolo; ma quello che colpiva di più erano gli occhi: gri-gio-violetti, intensissimi. Sorrideva mentre il prof parlava con linsegnante di religione, dopo poco tutti notarono che indossava la divisa del Kouzu; il prof responsabile prese la parola e annunciò che da oggi avrebbero avuto una nuova alunna. Lei interloquì il mio nome è Sakura e vengo da Osaka, i miei si sono trasferiti qui per motivi di lavoro, credo che questa volta resterò a Tokyo per un bel po di tempo. Il professore poi lan-ciò la bomba Tachibana, se la memoria non mi inganna sei ancora in punizione, no? Allora, oggi pomeriggio ti puoi allenare se accompagni Minegawa a visitare la scuola, che dici? Tachi lo guardò con un espressione indifferente e un po strafottente nei grandi occhi neri ok. Si alzò e andò verso Sakura andiamo. Lei lo guardò sprizzi gioia e gentilezza da tutti i pori, vero? sorrise ironica e si incamminò nel corridoio. Appena usciti si girò verso Tachi e gli disse senti, tu non hai voglia di accompagnar-mi e io non ho voglia di seguirti. Ci troviamo qui fra un ora, ok? detto questo si girò e scomparve velocemente dietro langolo. Tachi rimare interdetto per un paio di secondi, poi si riscosse e si avviò verso la pale-stra. Cera già stato durante lora di religione e sapeva che non vi avrebbe trovato nessuno. Senza nessun rimorso entrò in palestra e iniziò a palleggiare per scaldarsi. *strana quella ragazza* pensò *di solito solo Sumire riesce a stupirmi, e neanche così facilmente poi ma comè che si chiama? Sakura. Sakura Minegawa. Da Osaka. Anche Testa di Sushi viene da Osaka.* poi tirò a canestro e, come gli accadeva sempre quando giocava a basket, dimenticò il mondo.
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