GENERATION IN LOVE # 1
- MIOR -

CAPITOLO 2
UNA NUOVA STUDENTE


Il giorno dopo Akane Tachibana sedeva, o per meglio dire, era stravaccato sul suo banco, in classe. Aveva passato i giorni di punizione ad allenarsi, ma finalmente do-mani poteva tornare a farlo con la squadra. Accanto gli sedeva Sumire, che chiacchie-rava con Mika di una relazione che avrebbero dovuto scrivere per il giorno dopo e che trattava un argomento che nessuna delle due aveva capito. Sumire si girò per chiede-re delucidazioni a Tachibana, ma rinunciò con un sospiro quando vide il suo sguardo perso nel nulla…era proprio bello, pensò, con i capelli neri sempre spettinati, gli occhi sempre neri così profondi, da perdersi… lo avrebbe guardato all’infinito… d’un tratto entrò il professore e la classe si ricompose senza particolare fretta. Era solo il prof di religione … Il prof iniziò a blaterare di rispetto per le persone più anziane ma nella classe la sua lezione era considerata alla stregua di un’ora di supplenza… vuoto asso-luto… per questo motivo l’entrata in classe del professore responsabile della classe (povero martire…) attirò subito l’attenzione.

Assieme a lui una ragazza dai lunghi capelli neri, un taglio scalato che, anche quando aveva i capelli raccolti come in quel momento, le lasciava cadere alcune ciocche seri-che ai lati del viso, incorniciandolo; ma quello che colpiva di più erano gli occhi: gri-gio-violetti, intensissimi. Sorrideva mentre il prof parlava con l’insegnante di religione, dopo poco tutti notarono che indossava la divisa del Kouzu; il prof responsabile prese la parola e annunciò che da oggi avrebbero avuto una nuova alunna. Lei interloquì “il mio nome è Sakura e vengo da Osaka, i miei si sono trasferiti qui per motivi di lavoro, credo che questa volta resterò a Tokyo per un bel po’ di tempo. “Il professore poi lan-ciò la bomba “Tachibana, se la memoria non mi inganna sei ancora in punizione, no? Allora, oggi pomeriggio ti puoi allenare se accompagni Minegawa a visitare la scuola, che dici?” Tachi lo guardò con un espressione indifferente e un po’ strafottente nei grandi occhi neri “ok.” Si alzò e andò verso Sakura “andiamo.” Lei lo guardò “sprizzi gioia e gentilezza da tutti i pori, vero?” sorrise ironica e si incamminò nel corridoio. Appena usciti si girò verso Tachi e gli disse “ senti, tu non hai voglia di accompagnar-mi e io non ho voglia di seguirti. Ci troviamo qui fra un ora, ok?” detto questo si girò e scomparve velocemente dietro l’angolo.

Tachi rimare interdetto per un paio di secondi, poi si riscosse e si avviò verso la pale-stra. C’era già stato durante l’ora di religione e sapeva che non vi avrebbe trovato nessuno. Senza nessun rimorso entrò in palestra e iniziò a palleggiare per scaldarsi. *strana quella ragazza* pensò *di solito solo Sumire riesce a stupirmi, e neanche così facilmente poi… ma com’è che si chiama? Sakura. Sakura Minegawa. Da Osaka. Anche Testa di Sushi viene da Osaka.* poi tirò a canestro e, come gli accadeva sempre quando giocava a basket, dimenticò il mondo.

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