TRA FANTASIA E REALTA'
- HIRONOBU -

CAPITOLO 2
I CONTRATTI, LA PREPARAZIONE, I CAMPIONATI: SI COMINCIA!

L'indomani mattina, Tsubasa e Sanae si svegliano molto presto, alle 07:30 circa. La presentazione è alla sede del Barcellona, mezz'ora dopo le dieci. Tsubasa viene accompagnato li da Gerardo Vallega, dirigente blaugrana. Alla conferenza stampa sono presenti le maggiori testate giornalistiche sportive spagnole. Il campione giapponese è accolto da un brusio fastidioso, ma sopratutto da un'ndifferenza generale. La domanda che tutti si fanno è:" Può un giovanotto così sostituire Rivaldo?" Lo scetticismo regna sovrano. Tsubasa cerca di rispondere alle domande, che si fanno sempre più pressanti. Alla fine un giornalista, facendo trapelare lo scetticismo non solo della stampa, ma anche del calcio spagnolo in generale, chiede:" Pensi di poter essere in grado di sostituire Rivaldo? Il calcio giapponese ha raggiunto un cosi alto livello?" Tsubasa non si scompone e ribatte:" Rivaldo è un grandissimo campione e sostituirlo non sarà facile. So che raggiungere il suo livello sarà arduo, ma ho la tecnica e la grinta giusta per onorare al meglio il compito. Il calcio giapponese non sarà sviluppato come quello europeo, ma è in forte crescita. Lo provano i passaggi di Hiyuga alla Juventus e di Matsuyama al Manchester United, oltre alla nostra vittoria nel mondiale under 20." " In che ruolo gioca?" " Sono una mezzala classica, un trequartista insomma. Ma all'occorrenza posso arretrare sulla linea di centrocampo, per fare il regista." " Quanti gol pensi di segnare?" " Non sono qui per segnare, ma per far segnare. E poi conta l'andamento della squadra, non il mio ruolino personale. Il mio obiettivo è giocare il più possibile e condurre la squadra verso i tragurdi che le competono" " Sei ambizioso, occhi a mandorla!" " L'ambizione, cosi come tecnica e grinta, sono qualità che non mi fanno difetto" e con un gsto di sfida, mostra la sua maglietta: OZORA, 10. La conferenza stampa finisce e l'asso nipponico, con Gerardo Vallega, incontra il presidente per definire i dettagli del contratto: lo scoglio è la durata dello stesso, 3 anni offre il Barça, 5 ne vuole Tsubasa. Alla fine le parti si accordano cosi: 2 milioni e mezzo di euro per 4 anni. Invece Kojiro alla Juve percepirà, per 3 anni, un compenso a scalare: 1,5-2-2,5 milioni di euro. Il centravanti giapponese ottiene anche una 166 3.0 v6 ed una villa a Stresa, con vista sul Lago Maggiore e uno sconfinato parco dove i suoi fratellini possano giocare beati. Intanto in Germania, Genzo perfeziona il suo trasferimento al Bayern e in Inghilterra Hikaru stringe una forte amicizia con David Beckham e si fa apprezzare per la sua ferrea determinazione. I giorni passano veloci e finalmente s'inizia a fare sul serio: cominciano i campionati nazionali! Nelle preparazioni pre-campionato i giovani calciatori giapponesi si sono messi in mostra, sopratutto Kojiro che con Del Piero al fianco ha messo a segno numerose reti. Tsubasa invece ha qlc difficoltà di inserimento, ma alla fine riesce a farsi apprezzare. Genzo studia i segreti di Khan e Matsuyama è diventato un prezioso alleato di Roy Keane nella gestione del centrocampo della squadra inglese. Il Barcellona inizia bene il campionato e la coppa del Re, Tsubasa si ritaglia sempre più spazio fino a diventare titolare inamovibile. Lui, Saviola e Kluivert s'intendono a meraviglia, e nella coppa nazionale ne fa le spese il Real dei campioni: 0-0 a Madrid, 3-1 a Barcellona, con reti di Saviola (2) e Kluivert, sempre su assist del fuoriclasse giapponese. Il trio delle meraviglie fa sfracelli anche in campionato: la formazione catalana è in testa con 6 punti di vantaggio sul Deportivo La Coruna. Per Tsubasa sembra andare tutto bene, solo Sanae gli crea qualche problema, causato da una salute non ottimale di lei. Comunque è finalmente arrivato, in Spagna, il giorno tanto atteso, lo scontro tra Deportivo e Barcellona. La partita va subito sotto l'egida del trio- meraviglia, con Tsubasa su tutti. Infatti al 25 minuto del primo tempo, la formazione blaugrana conduce già per due reti a zero, in virtù di un calcio franco di De Boer e di una spettacolare rovesciata di Ozora. Ma al 40° succede il fattaccio: Tsubasa riceve palla a centrocampo, tenta un dribbling sul suo diretto marcatore. Questi scegli male il tempo del tackle ed irrompe su Tsubasa. Il silenzio sul Nou Camp è tombale, Saviola non sa cosa pensare, Kluivert è sconvolto. Una volta accertata la gravità del fallo, il nostro eroe viene trasportato in barella fuori dal campo, tra gli appplausi scroscianti dei tifosi. Ozora invece, porta le mani al viso, per coprire il pianto. Ha già capito tutto. Infatti le analisi effettuate il giorno dopo rivelano una verità agghiacciante: rottura dei legamenti crociati, otto mesi di stop, stagione saltata. Tsubasa è disperato, Sanae anche, ma per un altro motivo..........

Capitolo 3...