True story
I personaggi non sono miei ma del Tensai Inoue Sensei!!!!!!! E di tutti
gli aventi diritto, fuor che Hiroyuki e Sumire Tachibana, che sono frutto
del quel poco cervello che ho ricevuto a metà con il mio amico
Dono! (NOTARE LE CITAZIONI
)
Purtroppo non ci guadagno niente a scrivere... (era meglio!)
Attenzione: ho manipolato i personaggi a mio piacimento, al limite dell'incoerenza!!
Ooc x intendersi.
Dedico questa fic ad Elwing che mi ha dato lo spunto con un suo vecchio
sogno. (Tanto non leggerà mai queste parole). A Dono con cui passo
ore e ore a parlare al bar. Alle ex-bariste di Caffellatte, senza di voi
dobbiamo cambiare bar
snif! A P-chan cui Dono fa masterizzare i cd
x me.
Perdonatemi!!!!!!!
Laguna.
Capitolo 1
Pow Rukawa
Conduco questa doppia vita da tanto tempo ormai, ma non riesco a smettere.
Il motivo è semplicemente il basket. Già il basket, per
continuare a giocare devo continuare a fingere di essere un ragazzo, anche
se in alcuni momenti è pesante mantenere il segreto. Mi andava
bene come stavo, fino al giorno in cui lo incontrai circa un anno fa.
Ero sulla terrazza ed avevo appena finito di pestarmi con dei sempai,
quando è arrivato lui. Mi sono presentata nella mia versione maschile
e lui voleva pestarmi per non so quale ragazza. <Che scemo, però
sembra simpatico a modo suo...> pensai. Lo rividi in palestra durante
l'esilarante sfida col capitano Akagi. Quella testa rossa stava entrando
prepotentemente nella mia vita e non mi accorgevo neppure quanto.
Mentre ero persa nei miei pensieri una voce, mi fece destare "Baka
Kitsune, torna tra noi, te lo ordina il grande Tensai!!!"
"Hm" fu la mia risposta e cominciammo a pestarci. "La volete
far finita? Sakuragi, Rukawa, smettetela!" disse Miyagi, il nuovo
capitano. "Ma Ryo-chan è stata la stupida volpe ad iniziare!
"Non è vero, si può sapere cosa ti ho fatto???? Per
smettere cosa vuoi? Soldi? Il Rukawa shinetai?? Te lo regalo, vuoi l'Akagi???
Sposatela, anzi ti aiuto a conquistarla, ma smetti di stressarmi!".
Dovevo avere un'espressione terribile, visto che nessuno provò
a fermarmi. Me n'andai di corsa. Arrivai a casa in un baleno, ma mi accorsi
di aver lasciato le chiavi in palestra. Dovevo andare a lavoro non avevo
tempo di passare a recuperarle.
Entrai al ristorante vestita da ragazzo, ma nessuno mi notò <meno
male, non ho voglia di dare spiegazioni.>, mi cambiai e uscii come
una perfetta cameriera.
"Karin, prendi i tavoli della terrazza", "Ok capo.".
La serata fu uguale a tante altre fino al momento in cui andai a prendere
le ordinazioni al tavolo 10. Un inconfondibile ragazzo con i capelli rossi
stava seduto a quel tavolo con una donna, presumibilmente sua madre visto
la somiglianza, un uomo molto imbarazzato ed una ragazza sui 17/18 anni.
Feci finta di niente, con la gonna non mi avrebbe nemmeno collegata a
Kaede. Ma i problemi erano appena cominciati quando mi accorsi che l'uomo
era mio padre e la ragazza era la mia sorella gemella, erano due anni
che non li vedevo e mai mi sarei aspettata di incontrarli in quell'occasione.
L'uomo, Hiroyuki Tachibana mi disse: "Il migliore champagne, dobbiamo
festeggiare il nostro fidanzamento" guardando con occhi languidi
la donna. Per tutta la sera feci il mio lavoro al meglio, ma ad un certo
punto l'odiosa ragazza mi fece lo sgambetto ed io versai dell'ottimo Brunello
di Montalcino, sui pantaloni del malcapitato rossino. "Sono mortificata
lasci che le ripaghi i pantaloni!". <ma che brava, ci si mette
anche Sumire a farmi sentire in imbarazzo? Oggi non è proprio giornata!>.
"Figurati, non è niente, tranquilla non ti chiedo i danni!".
Feci di tutto per poter rimediare al mio errore, e sembrava che ci fossi
riuscita, perché quando se n'andarono mi lasciarono anche la mancia.
Capitolo 2...
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