THE NIGHT BEFORE
- ARAMIS -

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La notte era tersa, priva di nubi.
Sulle cime degli alberi, il blu scuro punteggiato di stelle che erano luminose quasi quanto la luna, di un rosso sanguigno.
Una lieve brezza faceva stormire le fronde degli alberi, e sembrava sussurrare fiabe e novelle, per chiunque ambisse al sonno in quella notte sospesa nel tempo.
Eppure lui non riusciva a dormire.
Il ragazzo fissava, da un ramo di uno di quegli alberi, la bellezza del firmamento stellato, senza vederlo.
Pensava.
Pensava a ciò che avrebbe compiuto l'indomani, e sentiva il cuore battere, battere forte.
Non era paura…Era, era…qualcosa che non sapeva nemmeno definire.
Forse soltanto amore.
Lì, seduto su un ramo di un albero nell'immensa foresta che si estendeva fino alle radici dei monti, Inuyasha ripensava al suo primo incontro con la donna che ora amava con tutte le sue forze.
Kikyo…
Una potente miko che si era innamorata di lui…Un infimo hanyou.
Ancora adesso non riusciva a crederci…Eppure, il giorno dopo avrebbe usato la Shikon no Tama per diventare umano, e avrebbe vissuto con lei.
Basta gente che lo derideva, che lo insultava, basta coi combattimenti vinti spesso per il rotto della cuffia contro gli youkai, basta basta basta!
Sospirò di felicità, guardando il cielo con gli occhi pieni di stelle e la mente colma di ricordi.
La prima volta che aveva visto la donna che poi avrebbe amato… Non l'aveva vista realmente, per lui, era solo la sacerdotessa custode della Shikon no Tama.
Si erano battuti, e lei l'aveva sconfitto. E non ucciso.
Lo aveva colpito, questo, non aveva creduto per un istante che non volesse sprecare le sue frecce, non le importava di quelle che aveva già tirato, e, per finirlo gliene sarebbe bastata una.
Era una sua nemica.
Ma poi, qualcosa era cambiato.
Dal giorno in cui l'aveva chiamato vicino, e gli aveva detto che erano simili.
Mai aveva pensato che qualcuno potesse essere simile a lui, era sempre stato solo. Contro tutti.
Ora qualcosa era cambiato. Le stava vicino, sempre, e, quando non era con lei, la pensava…
Passava il tempo, le stagioni si susseguivano, lui a volte l'aiutava, per i lavori pesanti, oppure cacciava per lei…Senza dirglielo, naturalmente. Solo, a volte la sacerdotessa Kikyo trovava della carne fresca nella sua dispensa.
Non gli aveva mai detto di averlo scoperto, anche se, qualche volta, aveva avuto l'impressione che lei lo stesse osservando mentre, la notte, costruiva un nuovo magazzino asciutto per le sue erbe medicinali…
Alzò nuovamente la testa, che poco prima aveva abbassato vero il petto.
Il cielo stava iniziando a tingersi, e lungo le montagne dietro di lui si snodava un nastro di azzurro chiaro, precursore del sole.
(Come ho preso questa decisione? Sono sicuro di stare facendo la cosa migliore?)
Ripensò a quel giorno, mentre parlavano insieme (Già, una delle cose nuove per me era poter parlare con qualcuno che mi ascoltasse per davvero…) gli aveva detto che avrebbe potuto diventare umano.
Umano…
Poi, quel giorno…quella gita in barca…
A volte uscivano in barca assieme, se Kikyo non aveva cerimonie ufficiali, ne malati da curare o youkai da uccidere. Lo capiva, questo, lei era pur sempre la più potente miko del Giappone. E quel giorno, senza neppure sapere come, se l'era ritrovata tra le braccia.
Quante volte l'aveva desiderato? Non lo ricordava più neanche lui.
E mai ne aveva avuto il coraggio…Perché lui era uno spregevole hanyou e lei una stimata sacerdotessa, perché lei aveva tutto, e lui meno che nulla.
(Si, è la scelta giusta)
Si riscosse, deciso, risoluto.
Il sole aveva iniziato a illuminare il suo kariginu, e Inuyasha saltò giù dall'albero, camminando, risoluto e col cuore al galoppo, vero il villaggio di Kikyo.
(Questa notte mi vedrà umano…E con Kikyo) Un sorriso illuminò il volto del ragazzo mentre si dirigeva, quasi correndo per la felicità e l'emozione, verso la donna che amava…

Capitolo 2...