L'OCCHIO ROSSO DELLA NOTTE
- ARAMIS -

-I Draghi esistono per volare e combattere i Fili! Se Hojo sostiene che i Fili non esistono più, ammette che il Weyr è inutile!-
-Hai ragione, Inuyasha. Ma lui continua sostenere questo.-
-E se ne vada all'inferno! Per quanto possa essere interessante- Calcò con ironia sull'ultima parola- Fare voli di ricognizione, M'roku, non è lo stesso che una vera lotta!-
Il 7° squadrone, al comando di Inuyasha, cavaliere del bronzeo Tetsumeth, era in volo sulle Terre Altre, vicino al confine con il Continente Meridionale, era in un volo di ricognizione.
M'roku, vice comandante dello squadrone e cavaliere del marrone Hath, stava discutendo col Comandante.
-Be, i voli di ricognizione sono molto noiosi, ma almeno sei diventato comandante di uno squadrone!-
Sul volto del giovane Hanyou si dipinse un sorriso compiaciuto, Hojo, l'inetto Comandante del Weyr, aveva voluto negargli quel compito, ma poi era intervenuto Megàbyte, che gli aveva fatto notare che le Tradizioni imponevano, quando possibile, che fosse un Cavaliere Bronzeo il comandante di uno squadrone, e Hojo aveva dovuto cedere.
-Si- Annuì M'roku, indovinando i pensieri dell'amico -Non la spunta mai, con Megàbyte, come con F'nred, del resto: si appellano sempre a quelle Tradizioni che lui dice di rispettare tanto, e deve cedere sempre- M'roku sogghignò. -Li detesta entrambi.-
Inuyasha si fissò intorno, per nascondere un sorriso, a lui, invece, sia Megàbyte che F'nred stavano simpatici, anche se sarebbe morto prima di ammetterlo.
Si voltò all'indietro, osservando compiaciuto il suo squadrone, ne facevano parte due marroni, compreso Hath, quattro azzurri e otto verdi, per un totale di quindici membri. E lui, Inuyasha, ne era a capo.
(Un tempo non avrei mai sperato in tutto questo…Solo sei lune fa ero il figlio bastardo di Inu Taishou, ora sono addirittura comandante di uno squadrone)
Drizzò la schiena, soddisfatto.
Tetsumeth emise un rombo di soddisfazione, riecheggiando i sentimenti del suo cavaliere.
Sango portò Kirara vicino al comandante dello squadrone.
-Hojo ti invidia Tetsumeth: è il più bello tra i bronzei; ha solo sei mesi, ma è già molto grande, ed è perfettamente proporzionato- Disse, osservando ammirata i possenti muscoli delle ali, e i massicci quarti posteriori.
Tetsumeth inarcò il collo, soddisfatto di quei commenti sulla sua bellezza.
(Visto, signor cavaliere? Io sono il più bello)
-E anche il più vanaglorioso.- Replicò Inuyasha, poi, rivolto a Sango: -Smetti di fargli complimenti, che si monta la testa.-
Tetsumeth sbuffò, voltando il capo verso il suo dragoniere: la sua testa era già più grande di lui.
Sango rise a quel battibecco trai due.
Inuyasha notò soddisfatto che Tetsumeth aveva ragione: Sango sembrava aver superato il trauma per la morte del padre e del fratellino.
(io ho SEMPRE ragione) Replicò Tetsumeth
-Stai zitto! Piuttosto, oggi dovevano venire in visita i Signori di Fort e Ishtar, col loro Fabbro di Stelle, no?-
-Si- Confermò M'roku -E sono strani, entrambi.-
-In che senso "strani"?-
-Beh…sono gemelli, ma uno dei due è uno youko, l'altra è…be, una umana.-
-Ma come è possibile?!-
M'roku voltò il capo verso il Continente Settentrionale, verso il loro Weyr.
-Non lo so…-

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-I Signori di Ishtar e Fort con il loro Fabbro di Stelle?!-
La ragazza annuì, sorpresa da tanta veemenza.
-Si. Ma che ti prende?-
Il ragazzo si girò, e si avviò di corsa, per quanto la sua gamba rovinata gli permetteva.
-Io non esisto, sono morto, ok?-
-Ma insomma, Megàbyte! Non esagerare!-
il ragazzo si voltò di scatto.
-Esagerare?! ESAGERARE?! Kagome, ti assicuro che io non esagero affatto!-
Kagome, Dama del Weyr di Benden, osservò il futuro Maestro Arpista, Megàbyte.
Erano nella sua caverna, Kyo, la regina, dormiva ancora, come faceva per la maggior parte del tempo.
-Megàbyte.- Disse Kagome, cercando di usare un tono ragionevole -Sono solo due Signori. Non credevo che, proprio tu, temessi i Signori…-
Megàbyte la fissò, sprezzante.
-Sai che me ne importa, dei Signori?-
-E allora?-
Megàbyte si lasciò cadere su una sedia, distendendo le lunghe gambe.
-Non voglio vedere quel Fabbro di Stelle!- Sbottò, infine, incrociando le braccia e buttando indietro la testa.
-Ah! E' questo, il punto!-
Lui la fissò, ironico e irriverente.
-Già, è proprio QUESTO il punto- Replicò lui.
Sarebbe sembrato un modo poco rispettoso di rivolgersi alla Dama del Weyr, ma Kagome sapeva bene che Megàbyte non mostrava rispetto a nulla o a nessuno, questo non voleva dire che non ne provasse, certo, solo, non amava mostrarlo in giro.
(Mi ricorda molto Inuyasha…) Pensò, osservando il giovane Arpista completamente stravaccato (Hanno un carattere simile, forse per Megàbyte tende più all'ironico che al presuntuoso…)
-E perché non lo vuoi vedere? Lo conosci?-
Megàbyte sospirò.
-HAL? [^____^ Chi è di inuyasha.it SA! Nd Me] Si che lo conosco, purtroppo.- Disse, con tono funereo.
-Ho come l'impressione che non ti vada di parlarne….-
-Infatti.- Replicò, lanciandole un'occhiata eloquente.
-Allora torniamo a parlare di quello di cui parlavamo prima: la Stella Rossa.-
-Si- Megàbyte si alzò e si diresse col suo passo leggermente claudicante verso le Cronache sul tavolo del "soggiorno" della caverna della Regina, le aveva portate lui lì, appositamente.
-Quando la Stella Rossa passa all'Alba nella Pietra della Stella significa che i Fili sono vicini.-
-Secondo Hojo, i Fili non torneranno più…-
Il giovane Arpista sbuffò.
-Hojo spara idiozie come al solito, l'orbita della Stella Rossa- Proseguì, aprendo una carta del sistema nel quale era Pern. -Non passa sempre abbastanza vicino a Pern per lasciar cadere i Fili, ci sono stati altri intervalli di 400 o addirittura 600 giri, anche F'nred e Inuyasha la pensano come me: presto i Fili torneranno a cadere, e….-
Un'altra voce completò il discorso di Megàbyte.
-…E noi non abbiamo abbastanza draghi.-
Kagome e il giovane Arpista si voltarono verso l'ingresso della Caverna, da dove proveniva la voce.
-Sei tu, Inyasha!- Esclamò Kagome, contenta di vederlo.
(E' ancora vestito con gli abiti da Volo, deve essere appena tornato) Pensò.
-Sei tornato presto!-
Il ragazzo fece spallucce.
-La ricognizione era noiosa, l'abbiamo finita presto-
Megàbyte ghignò.
-E come hai fatto a convincere quell'idiota comunemente definito Comandante del Weyr a lasciarti venire qui?-
Kagome si voltò a guardarlo, stupita.
-E perché non sarebbe dovuto venire?- Domandò.
Il giovane Arpista sbuffò.
-Dai, Kagome! E' chiaro anche alle pietre che non vuole per niente che voi vi frequentiate! E si può facilmente immaginare il perché.- Aggiunse, fissando i due giovani dragonieri maliziosamente.
Kagome arrossì fino alla radice dei capelli, mentre Inuyasha si toglieva la pesante casacca da volo in pelle di wher, fingendosi indifferente.
-Il Volo Nuziale- Terminò infine Megàbyte, quando vide che erano entrambi troppo imbarazzati per parlarne -Quando la Regina, a partire dal suo primo anno, vola. E il Comandante del Weyr sarà il Pilota del Drago che riuscirà ad acchiappare la Regina, e a…fare altre cose con la Dama della Regina…-
Kagome era rapidamente passata dal rosso al viola: si, sapeva di quello di cui Megàbyte stava parlando.
(Il Volo Nuziale. Non ci avevo mai pensato, ma in quel momento le menti dei Cavalieri si fondono con quelle dei loro draghi, in fondo. Hojo teme che Kyo faccia il Volo Nuziale con Tetsumeth? Già…così perderebbe la carica di Comandante del Weyr, a favore di Inuyasha) Fissò il ragazzo, evidentemente imbarazzato almeno quanto lei, che stava guardando il giovane arpista come se volesse ucciderlo, con gran divertimento di quest'ultimo. (Sarebbe un bravo Comandante, Inuyasha, meglio di Hojo…)
Il filo dei suoi pensieri venne interrotto dalla voce di Inuyasha.
-Per tornare al nostro discorso…-
-…E abbandonare questo…-
Inuyasha fulminò il futuro Maestro Arpista.
-Inuyasha- Disse questo, portandosi la mano al cuore. -Se gli sguardi potessero uccidere, io dal tuo sarei rimasto gravemente ferito…-
Inyasha decise che era meglio per la sua salute ignorarlo, si rivolse a Kagome.
-Abbiamo solo dieci squadroni, e neanche tutti completi, per un totale di centoquarantaquattro draghi, di cui solo sei bronzei, incluso Tetsumeth-
Li guardò entrambi, serio.
-Se i Fili cominciassero a cadere, non avremmo draghi a sufficienza.-
Il silenzio che cadde sulla stanza fu più che eloquente.
(Di che vi preoccupate? Ci penserò io, a ripopolare i Weyr abbandonati)
Kagome si riscosse, stupita: Kyo era sveglia.
(Si, da un po', ma è interessante sentire i vostri discorsi.)
Kagome si rivolse a Inuyasha e a Megàbyte.
-Kyo è sveglia, devo andare.-
Loro annuirono, con un cenno della testa.
-Sarà meglio continuare a discutere da un'altra parte, Inuyasha: se Hojo ti becca qui, passerai i guai della tua vita…-
Il volto del giovane hanyou si oscurò: non temeva Hojo, e non voleva che questo si pensasse.
-Oh, so che non hai paura di quel incompetente, e, dopo il magnifico volo di tre lune fa, nessuno lo crede, ma è meglio non cercare guai, spesso sono loro a cercare noi.-
Il tono comicamente lugubre della risposta del ragazzo strappò un sorriso a Kagome.
-Stai pensando ad HAL?-
-Si.- Stavolta il tono risultava essere pesantemente comico, tanto era cupo.
Anche Inuyasha si concesse un vero sorriso.
Kagome lo fissò, era raro vederlo sorridere così, un sorriso vero, non sarcastico
(E' bellissimo quando sorride)
Megàbyte, invece, non apprezzò.
-Perché ridete? E' tragico!-
A quel punto Kagome si recò da Kyo, perché Megàbyte non la vedesse ridere.

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(era ora! Ho una fame tremenda)
Il tono lamentoso e petulante di Kyo strappò un sorriso a Kagome.
-Tu hai sempre fame, Kyo-chan.- Tese una mano a grattarle le arcate sopracciliari, Kyo iniziò a cantilenare.
-Ma prima il bagno quotidiano, Kyo, quando mangi ti viene sonno, e sei troppo pesante perché sia possibile trasportarti.-
Kyo arcuò il collo, con aria delusa, poi rialzò l'immensa testa dorata e la guardò, gli occhi iridescenti si posarono su di lei.
(Va bene…)
Si mossero verso il lago che si trovava al centro del Weyr.
Kagome accompagnava Kyo, al fianco della sua Regina.
Notò, una volta di più, che quando Kyo era fuori tutto il Weyr fermava la sua attività.
Si raddrizzò, orgogliosa, accarezzando la testa di Kyo, poi vide un giovane bronzeo volteggiare nel cielo, diretto evidentemente al suo stesso luogo, poteva essere solo Tetsumeth.
Kagome non poté fare a meno di paragonare la discesa sgraziata di Kyo all'agile volo di Tetsumeth: la Regina era cresciuta troppo in fretta, e non aveva avuto modo di imparare a coordinare i movimenti.
Kagome si morse il labbro inferiore: Hojo le ripeteva sempre che le Regine erano in grado di volare solo per il Volo Nuziale, e lei, paragonando la discesa aggraziata del giovane bronzeo al goffo incedere di Kyo, temeva che fosse vero.
Erano arrivati al Lago, Kagome osservò Kyo immergersi, con uno sbuffo di piacere, nell'acqua fresca.
-E' cresciuta troppo in fretta.- Disse Inuyasha, appena Tetsumeth si fu posato, sollevando refoli di polvere con le grandi ali bronzee. -Col tempo diventerà più aggraziata.-
-Ma anche la crescita dei maschi è veloce, eppure loro non sono così…-
-I maschi non diventano grandi quanto le Regine, e poi si esercitano in continuazione.-
-…A volare!- La rabbia di Kagome era evidente, Inuyasha le prese la mano.
Stupita da quel gesto per lui tanto insolito, Kagome si voltò a guardarlo.
Lo sguardo dell'hanyou era dolce.
Inuyasha le sorrise, poi fece per dirle qualcosa…
-Che state combinando, voi due? Non sapete che oggi arriverà il Fabbro di Stelle di Fort?-
Hojo era giunto vicino a loro, Inuyasha lasciò andare la mano di Kagome, di colpo.
Hojo passò davanti al giovane Hanyou, lo urtò, deliberatamente, con la spalla, facendolo vacillare e allontanandolo da Kagome.
-Dama del Weyr, dovreste ricordarvi un po' di più i vostri compiti.-Disse, occhieggiando al ragazzo- Ed evitare di farvi vedere con giovani cavalieri, è per la reputazione del Weyr.-
Kagome arrossì di rabbia.
(Cosa intende? Che io e Inuyasha…) Raramente era stata tanto furiosa, stava per rispondere per le rime, quando…
SPLASH!
Un'ondata, suscitata da un'ala di Kyo, ricoprì completamente Hojo d'acqua.
Kagome ebbe l'impressione che le si stessero rompendo un paio di costole nel tentativo di non ridere: Il "Comandante del Weyr" con un aria da pulcino bagnato era troppo buffo!
Hojo si voltò verso Kyo, che lo fissò con occhi simili a gemme d'acqua.
Era evidentemente infuriato, ma tacque: neppure lui poteva dire nulla alla Regina.
-Vado a cambiarmi.- Disse, rigido, consapevole che tutto il Weyr, concentrato prima sul bagno della Regina, ora stava ridendo di lui.
Kagome lo osservò, divertita, poi si voltò verso Inuyasha.
-Devo cambiarmi anche io, e dare da mangiare a Kyo…-
L'hanyou, ancora furioso per l'insulto appena ricevuto, annuì, Kagome fece per seguire Kyo, che si era già incamminata verso la loro grotta, ma cambiò idea e si voltò di scatto.
-Inuyasha?-
L'hanyou, sul punto di salire in groppa a Tetsumeth, si girò a guardarla.
-Vali mille volte lui.-
Sul volto del giovane dragoniere si disegnò un sorriso.

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Megàbyte camminava, col suo passo claudicante, verso la Sala dove erano già riuniti tutti, per salutare l'arrivo di importanti visitatori.
(Ci mancava solo HAL, stavo così bene qua, prima…)
Prese il suo posto al fianco di F'nred, che lo fissò con la solita ironia.
-Qualcosa non va, ragazzo?-
-Tutto a posto, come no.- Borbottò Megàbyte in risposta.
Poi si mise a tamburellare con le dita sul tavolo di legno davanti a lui, in attesa.

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Inuyasha si era cambiato e lavato, ora attendeva, nel posto riservato al più giovane tra i cavalieri bronzei, i nuovi visitatori.
Gli risuonavano nella mente le parole da poco udite da Kagome: "Vali mille volte lui".
(E' questo che pensa? Sarebbe bello…)
L'arrivo di un giovane uomo lo distrasse dalle sue riflessioni: portava l'uniforme blu e argento dei Fabbri di Stelle, che si occupavano di scrutare il cielo, era alto, con capelli di un biondo chiarissimo, tagliati corti sul collo, lisci; la frangia evitava che facessero ombra a due occhi azzurri come l'acqua del mare meridionale, il fisico asciutto era snello, quasi esile, dalle movenze eleganti.
(Mi ricorda qualcuno…)
Il nuovo venuto si rivolse a Kagome e a Hojo.
-I miei Signori, Nekoyasha e Nekoningen non sono potuti venire, per via di dei problemi nelle loro Fortezze, io sono giunto come Fabbro di Stelle per studiare il Weyr, come predisposto.-
Hojo si alzò.
-Bene, dato che i Signori di Fort e Ishtar non verranno, dichiaro sciolta la seduta, voi, Fabbro di Stelle, potete prendere una a vostro piacimento tra le caverne sfitte.-
Il giovane si inchino, anche troppo profondamente.
(lo vuole prendere in giro…Anche lui) Inuyasha sorrise a quel pensiero.
-Grazie, Hojo di Benden.-
Qui la presa in giro era ovvia: anche questo nuovo venuto non chiamava Hojo col rispetto dovuto ai dragonieri.
Inuyasha ghignò, mentre notava che Hojo faceva come se non avesse sentito.
La Sala si svuotò lentamente, Inuyasha si avvicinò a Megàbyte e a Kagome: si erano messi d'accordo per incontrarsi nella caverna di lei e continuare il discorso interrotto, con anche M'roku e Sango.
HAL si avvicinò loro.
-Ehilà! Ci si rivede, Megàbyte, Fratellino! Sempre in giro a curiosare, eh?-
Inuyasha osservò confuso l'amico, che ricambiava lo sguardo del nuovo venuto.
Era chiaro persino a lui che quei due si detestavano cordialmente.
-Be, gente- Disse il Giovane Arpista, con aria pesantemente ironica.- Vi presento il mio CARISSIMO fratello maggiore: HAL.-

Capitolo 7...