L'OCCHIO ROSSO DELLA NOTTE
- ARAMIS -

Inuyasha non riusciva a crederci.
Era lì, nel Weyr di Benden, con il braccio attorno al collo di un draghetto bronzeo ancora incerto sulle gambe e aveva di fianco la ragazza che aveva sognato negli ultimi cinque anni.
(E' lontana la nostra caverna? Ho fame!)
Inuyasha si rivolse alla ragazza al suo fianco.
-Kagome, dice di avere fame, devo ancora stare nella caverna di fianco alla tua.?-
Kagome grattò Kyo sopra l'arcata sopracciliare, e scosse la testa.
-Credo di no…Ora verrò trasferita nella Caverna della Dama del Weyr e tu in una di quelle per i Cavalieri Bronzei. Però mi sembra che la Caverna a sinistra di quella della Dama sia libera.-
Ammiccò a Inuyasha.
-E c'è un solo, nuovo cavaliere di bronzo.-
Inuyasha arrossì, contento.
(Quando arriviamo? Ho…)
(Fame, lo so. Il tempo di arrivare, Tetsumeth)
Il cucciolo starnutì, come fanno i piccoli draghi quando hanno fame
(Non prendermi in giro!) Strillò
Inuyasha rise, sentendo l'amore che lo legava al giovane drago. Si domandò se anche per gli altri era così. Era un contatto eterno, niente lo poteva spezzare, tranne la morte.
Arrivò alla sua Caverna, e ci entrò dentro: era immensa, i soffitti altissimi, le camere ampie, spaziose, atte a ospitare un bronzeo nel pieno della sua forza. Benché abituato alla maestosità di Ruatha, Inuyasha si sentì piccolo.
Tetsumeth non ce la faceva più a reggersi in piedi e Inuyasha lo prese in braccio, portandolo nella zona più esterna della Caverna, quella riservata al drago.
(Fammi vedere! Voglio esplorare bene la caverna!)
(Ma non avevi detto di avere così tanta fame?)
(Si) Il draghetto abbassò il collo, poi lo rialzò finche i suoi occhi di un verde splendente non incontrarono nuovamente quelli di Inuyasha. (ma voglio vedere la caverna, se non mi ci porti tu, ci vado da solo.)
Si agitò in braccio al giovane hanyou, cercando di scendere, col solo risultato di graffiarlo con i suoi artigli.
(E va bene, piccolo matto! Ti ci porto, ma smettila di graffiarmi)
Il draghetto smise di agitarsi, e un'espressione soddisfatta gli si dipinse sul musetto appuntito.
Inuyasha portò Tetsumeth in giro per la caverna.
Nella parte destinata a lui, il Dragoniere, c'erano una stanza da letto, un bagno con acqua corrente, un pozzo dove ordinare cibo alle caverne inferiori e una sorta di "soggiorno" con scrivania e copie delle Cronache di quel Weyr.
La parte destinata a Tetsumeth, invece, erano due enormi sale, la prima dove il drago dormiva e mangiava, la seconda aveva un'apertura, e dava su un picco. Inuyasha, sempre con Tetsumeth in braccio osservò il panorama. Il cucciolo di drago sporse il collo all'infuori.
Da lì poteva vedere tutta la pianura di Nemert, e le due fortezze che se la spartivano: Ishtar e Ruatha. Il panorama era bellissimo: stava calando il sole, e la pianura diventava dorata, i campi di freee si tingevano di rosso sangue e i pascoli prendevano le tonalità del giallo, le fortezze in pietra risplendevano.
Osservò Ruatha, il posto dov'era cresciuto e che non aveva mai considerato casa sua, e provò un pizzico di malinconia.
Tetsumeth gli colpì piano con la testa il volto.
(Non essere triste, siamo assieme.)
Inuyasha si chinò a osservare il cucciolo.
(Si, siamo assieme)
Poi posò Tetsumeth nella conca, immensa e concepita per accogliere un drago bronzeo adulto.
-Sembri minuscolo-
Il cucciolo si voltò a guardarlo, offeso, mentre si rigirava nel giaciglio.
(Sono un cucciolo! Un giorno ci starò tutto!) Strillò.
Inuyasha rise e ordinò della carne per la cena del piccolo Tetsumeth.
Tetsumeth cominciò a emettere quel suono pigolante tipico dei cuccioli di drago, e a colpire piano la spalla di Inuyasha con la testa: era in vena di coccole.
Inuyasha sporse la mano a grattare il punto giusto, sopra l'arcata sopraciliare e il piccolo si voltò sulla schiena, allungando ali ancora incomplete, continuando a emettere il caratteristico pigolio.
Inuyasha sorrise.
-Hai poca dignità, amico.-
(Stò giocando! Grattami l'altro sopracciglio)
Inuyasha eseguì, sempre ridendo. Si sentiva completo, realizzato.
Felice.
Mentre continuava a grattare il piccolo Tetsumeth, che esprimeva il suo compiacimento pigolando a più non posso, si trovò a pensare a qualcun altro, che pure completava la sua vita.
(Chissà cosa starà facendo Kagome…)

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Kagome aveva appena finito di dar da mangiare a Kyo, e la stava coccolando.
-Un giorno, piccola mia- disse piano alla giovanissima regina, che si girava pigramente nella sabbia della conca troppo grande per lei. -Io e te voleremo in alto su Pern! Nonostante quello che possono dire Hojo e gli altri.-
Kyo la fissò con un occhio opalescente, già velato dalla palpebra interna.
(Si. Io so di poter volare, è per questo che ho le ali, no?) E, quasi a riprova, le spiegò, tentando anche di sollevarsi sulle zampe posteriori, ma ricadde indietro nella sabbia.
Kagome rise.
-Hai solo poche ore, mia Kyo, calmati. Ce la farai quando sarai grande e forte. Una vera regina di Pern-
La rimproverò affettuosamente, accarezzandole le ali, ora chiuse, e la cresta dorsale.
Kyo cominciò a pigolare, chiedendo più carezze, e Kagome sorrise, intenerita da quella cucciolina tanto amabile e fiduciosa.
Le accarezzò il capo, che si protendeva verso di lei ad occhi socchiusi, poi Kyo sbadigliò.
(Ho sonno) Borbottò. (Buonanotte)
-Buonanotte, piccola Kyo- Mormorò Kagome.
In breve, la piccola si addormentò.
Kagome si guardò in giro, curiosa.
Il suo appartamento era anche più grande di quello dei cavalieri bronzei, e, paragonato alla sua caverna di allieva, molto sfarzoso.
Si alzò e osservò l'immensa apertura.
Kagome sapeva che era stata fatta moltissimi giri prima, quando le Regine volavano e combattevano…
Scendeva il buio, ormai, e le due lune di Pern, la Luna Bianca e la Luna Rossa, salivano dai lati opposti dell'orizzonte.
Kagome voltò lo sguardo verso destra, osservando l'interno del Weyr: il Masso del Solstizio, sopra il quale il sole passava una vola l'anno, il giorno del Solstizio d'Inverno.
E il Masso Della Stella.
Kagome corrugò la fronte: sapeva che c'erano delle Cronache che parlavano dell'utilità di quel masso, ma lei non le conosceva: Hojo le aveva proibito di leggerle, e F'nred non gliele aveva ancora date in mano.
(Ma forse c'è qualcuno che le conosce…) Voltò la testa verso sinistra: Inuyasha, nuovo cavaliere del bronzeo Tetsumeth, abitava lì. Solo che dall'apertura della sua caverna a quella della caverna di lui passavano almeno due lunghezze di Drago! [circa 30 metri, a quanto sono riuscita a capire…Nd Me]
Kagome osservò meglio: c'era una stretta cengia che passava dalla sua caverna a quella di lui.
(Perché non provare? Hojo non mi darà mai il permesso, quindi me lo prendo. Ora sono la persona più importante del Weyr dopo Kyo, sono la Dama della Regina, non può più proibirmelo)
Si voltò a guardare Kyo, e non poté evitare di provare amore e tenerezza verso quella piccola addormentata.
Poi, cautamente, un piede alla volta, passò sulla stretta cengia.
Sotto di lei c'era il vuoto vertiginoso del monte di Benden, una parete quasi a picco che finiva 500 metri più in basso. Invece di spaventarla, questo la divertì: come si poteva diventare cavalieri o dame se si soffriva di vertigini? Inoltre, simili sentieri scavati nella roccia, passavano attraverso tutto il Weyr, collegando zone molto distanti e non erano mai protetti con corrimani, o simili.
Passò facilmente alla caverna del ragazzo.
Si guardò attorno e, non vedendolo, decise di chiamarlo per nome
-Inuyasha!Ehi! Dove sei?-

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Inuyasha stava studiando le cronache, visto che ormai Tetsumeth aveva mangiato e dormiva, quando si senti chiamare.
Mosse le orecchie.
(Kagome?! Ma che ci fa qui?)
Si diresse verso la porta, credendo che fosse venuta a salutarlo, ma udì una risata dietro di lui.
-Dove stai andando? Io sono qui!-
Si voltò di scatto.
Kagome era lì, in piedi davanti all'apertura della parte di grotta destinata a Tetsumeth. Sorrideva, mentre la sua figura, ancora vestita della divisa bianca degli apprendisti, si stagliava nitida davanti al cielo ormai stellato.
-Come sei arrivata qui?- Chiese, sgarbato.
Kagome fece spallucce.
-Da lì.- Disse, tranquilla, additando la cengia di roccia.
Inuyasha si avvicinò a lei e guardò dove le stava indicando
Per poco non impallidì: non era possibile che quella umana fosse passata di li! Era larga una mano (20 cm Nd Me^^].
-Feh! Razza di stupida, non raccontarmi idiozie! Tu non puoi essere passata di lì!-
Kagome sorrise.
-E invece si. Ma non sono qui per parlare di questo.-
-E per che cosa?-
Kagome indicò con un gesto della mano le pietre del Solstizio e della Stella Rossa.
-A cosa serve la Pietra della Stella? Tu sei esperto di Cronache quasi come F'nred, magari lo sai.-
Inuyasha sorrise a quel complimento, e drizzò le spalle.
-Vedi che è bucata?- Disse, dandosi arie di superiorità - Quando la Stella Rosa, all'alba del Solstizio d'Inverno, ci passa all'interno, allora i Fili sono vicini.-
Kagome annuì.
-Capisco.- Poi sorrise. -Ora devo ricambiarti il favore! Mentre i nostri draghi dormono, che ne dici di un giro per il Weyr? Immagino tu non lo conosca-
Inuyasha finse di pensarci su.
-E va bene, in fondo non ho niente di meglio da fare.- Lo disse come fosse una grande concessione da parte sua a Kagome. La ragazza sorrise.
-Va bene, seguimi.-
Uscirono con circospezione, di notte, il Weyr diventava un deserto.
I Draghi avevano bisogno di dormire molto, e, se andavano in ricognizione di giorno, di notte dovevano riposare, mentre le Caverne Inferiori smettevano di funzionare la notte.
Il Weyr diventava quindi insospettabilmente deserto.
Kagome aveva sempre apprezzato questo, e aveva l'abitudine di girare la notte, passando per grandi e piccoli cunicoli, molti li aveva trovati nelle antiche cronache, altri li aveva scoperti lei stessa.
-Vedi Inuyasha- Cominciò -Il Weyr di Benden è in realtà un monte…-
-Lo so. Taglia corto.-
Leggermente infastidita, Kagome continuò.
-Sui Fianchi del monte si trovano le aperture per i draghi, almeno da una certa altezza in su, sotto ci sono le Caverne Inferiori, con le cucine, le infermerie, eccetera. Tutto il Weyr è in un monte cavo. Però, dato che è stato concepito per accogliere cinquecento draghi e ne ha un centinaio, ci sono moltissime caverne vuote. Io le conosco quasi tutte…Sono molto interessanti.-
Avevano continuato a camminare, e Inuyasha aveva l'impressione che Kagome lo stesse portando in un posto preciso.
-Si può sapere dove stiamo andando, per caso?-
Kagome annuì. Ridendo.
-Si. Stiamo andando a congratularci con un paio di amici-
-Che amici?! Io non ho amici!-
Kagome fece spallucce.
-io si. E poi dovrai anche cominciare a conoscere qualcuno, no?-
-Feh!-
Così discutendo, erano arrivati al centro del Weyr: lì si apriva un lago, di molto sopra il livello del mare, dove i draghi amavano sguazzare.
Inuyasha poté notare due figure.
-Sango, Miroku- Chiamò Kagome.
Le figure si voltarono.
-Era ora, Kagome! Ti stavamo aspettando!-
A parlare era stato l'uomo.
Inuyasha lo osservò, vestiva, come anche la ragazza, la tunica bianca degli allievi, era alto, con i capelli e gli occhi neri, non doveva avere molti anni più di lui, forse una ventina.
La ragazza aveva lunghi capelli neri, occhi nocciola e l'aria di chi ha da poco riacquistato un po' di felicità, doveva essere di poco più grande di Kagome.
-Inuyasha, questi sono i miei amici: Sango e Miroku.-

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-M'roku, ora sono un Dragoniere!- Esclamò il ragazzo, sorridendo.
Kagome rise.
-Si, me lo sono dimenticata. -Si voltò verso di lui. -Sono entrambi diventati Dragonieri oggi, come noi.-
-E' così, mia Dama del Weyr.- Replicò M'roku, con uno scherzoso inchino.
Kagome arrossì.
-Finiscila! La metti in imbarazzo.- Si girò a guardare Inuyasha. -Io sono Sango. E tu hai dato lo Schema di Apprendimento all'unico bronzeo che c'era, o mi sbaglio?-
Inuyasha annuì, lievemente imbarazzato: non era abituato a stare in mezzo a delle persone che non lo consideravano un essere inferiore, e che generalmente si premuravano di farglielo notare in tutti i modi.
M'roku lo guardò, sorridendogli.
-Allora sei un mio superiore, oggi ho dato lo Schema di Apprendimento a un marrone, uno dei due della covata.- Fece una smorfia -dieci uova erano proprio pochine, ma non mi lamento, ho l'impressione che io e Hath andremo d'accordo.-
Kagome lo fisso, con ironia.
-Contando i tuoi "istinti" ti sarebbe andato meglio un maschio verde.-
M'roku allargò le braccia, poi, si rivolse a Inuyasha.
-Tutto questo prendermi in giro perché mi piacciono le belle ragazze, ecco.-
Poi tese la mano destra a Inuyasha.
-Spero che noi due andremo d'accordo.-
Inuyasha, riluttante, tese la sua, e notò che quella del giovane uomo era coperta.
-Questo? Residuo di tre settimane fa.- Il suo volto si rabbuiò. -Il giorno in cui morì mio padre…-
-E tutta la mia famiglia.- Terminò triste Sango, seduta su una pietra, osservando il lago argentato dalla luna bianca.
Inuyasha si sedette.
-Cosa accadde?- Chiese, ignorando l'occhiata di ammonimento di Kagome.
M'roku sospirò, sedendosi anche lui, subito imitato da Kagome, che aveva l'aria di una che dopo avrebbe fatto al giovane hanyou una terribile ramanzina.
-Nessuno lo sa, di preciso… Erano in un normale volo di pattugliamento. A un certo punto, gli altri draghi non li sentirono più. Andarono a vedere cos'era successo. Non trovarono che cadaveri di uomini e draghi. Morirono in tanti, quel giorno: cinque cavalieri marroni, incluso mio padre e quello di Sango, e sette cavalieri azzurri.- Raccontò M'roku, con lo sguardo perso nel vuoto.
-E il mio fratellino, Kohaku- Terminò pianissimo Sango.
-Che ci faceva lì, un bambino?-
Kagome lo guardò, furente (Deve per forza rigirare il dito nella piaga?)
Inuyasha la ignorò. Tre settimane prima era morto suo padre, troppe coincidenze.
-Era andato con mio padre, gli piacevano i draghi, era solo un volo di ricognizione, non c'erano rischi…-La voce della ragazza si spezzò, Kagome le poggiò la mano sulla spalla.
La giovane Dama del Weyr si girò verso Inuyasha, e terminò la storia.
-Inoltre, morì anche un cavaliere di bronzo, Onigumo, il suo corpo non venne ritrovato. Fatto strano, dato che gli altri erano tutti lì, e il suo drago, Ryoukokusei, non andò a morire nel mezzo.-
Inuyasha sussultò.
-Ryoukokusei, hai detto?-
-Si, lo conosci?-
-E' il nome del Drago che uccise mio padre. A quanto pare. -Aggiunse, amaro. -Abbiamo altro, in comune, oltre al fatto che siamo diventati tutti dragonieri oggi…-
-Già- annuì M'roku.
-E quello strano guanto, allora?-
M'roku scosse la testa.
-Non so. Mio padre mi disse di non toglierlo mai, poco prima di partire. Furono le ultime parole che gli sentii dire…-
Tutti rimasero in silenzio per diversi istanti.
-Non è il momento di essere tristi.- Disse infine M'roku -Oggi siamo diventati cavalieri!-
Sango si riscosse e sorrise.
-Hai ragione. In fondo, io ho Kirara, ora.-
Inuyasha li fissava. Quelli erano altri giovani dragonieri di Pern! Come lui…
(Ora mio fratello non potrà più considerarmi un inferiore.) Pensò, felice.
-E' ora di tornare nelle nostre stanze.- Disse Sango. Prima che ci becchino fuori e ci prendiamo una punizione le prime dodici ore dopo che siamo diventati Dragonieri!-
M'roku annuì.
-Giusto! Tanto, ci rivedremo domani.-
Si voltò verso Inuyasha.
-Riprestineranno la Pattuglia di Onigumo, dato che sei l'unico Cavaliere di bronzeo libero, è probabile che, tra qualche mese, tocchi a te.-
Inuyasha annuì.
-Non prima di tre mesi: Tetsumeth deve imparare a volare.-
Sentirono Kagome sbuffare.
-Non prendertela, Kagome, sono certa che, quando Hojo non sarà più Comandante del Weyr tu potrei volare sul collo della tua Regina.-
-Si, Sango. E spero presto: quell'uomo mi da sui nervi…-
-Da sui nervi a tutti, a quanto ho capito, anche a me che lo conosco da meno di un giorno.- Replicò Inuyasha.
-Beh, non ce lo porteremo sul groppone per sempre…E' meglio andare, ora: domani comicia l'addestramento e io non voglio addormentarmi.- Aggiunse M'roku, con una smorfia.
Si salutarono.
Inuyasha sentiva la presenza di Kagome al suo fianco, mentre tornavano alle loro caverne; anche se sarebbe morto piuttosto che dimostrarglielo, le era grato per avergli presentato quei suoi amici.
Si voltò verso la ragazza al suo fianco.
(Non appena Hojo smetterà di pretendere di essere il Comandante del Weyr, sono sicuro che diventerà la Dama migliore che si sia vista a Pern da molto tempo)
Sollevò lo sguardo sul cielo stellato di Pern.
(Tra tre mesi, io e Tetsumeth voleremo in quel cielo…)

Capitolo 5...