REGIA MARINA
NAVE CORAZZATA ROMA
BATTLESHIP ROMA
La corazzata Roma fu una nave da battaglia, la terza unità della classe Littorio e rappresentò il meglio della produzione navale bellica italiana della seconda guerra mondiale. Costruita dai Cantieri Riuniti dell'Adriatico e consegnata alla Regia Marina il 14 giugno 1942, venne danneggiata nel corso di un bombardamento aereo statunitense quasi un anno dopo mentre era alla fonda a La Spezia, subendo in seguito altri danni che la costrinsero a tornare operativa, dopo le dovute riparazioni, solamente il 13 agosto 1943. A seguito dell'armistizio italiano, alla Roma fu ordinato, assieme ad altre navi militari, di raggiungere l'isola sarda della Maddalena, come concordato con gli Alleati. La squadra navale italiana, tuttavia, venne attaccata da alcuni bombardieri tedeschi che, servendosi delle bombe radioguidate plananti Ruhrstahl SD 1400, affondarono la Roma. Nei suoi quindici mesi di servizio la Roma percorse 2.492 miglia in venti uscite in mare, senza partecipare a scontri navali, consumando 3.320 t di combustibile, rimanendo fuori servizio per riparazioni per 63 giorni. Il 28 giugno 2012 il relitto della corazzata è stato rinvenuto a 1000 metri di profondità e a 16 miglia dalla costa nel golfo dell'Asinara dopo decenni di ricerche. La caratteristica più significativa della corazzata Roma fu data dalle pessime doti balistiche dei cannoni italiani. I tanto lodati cannoni da 381/50 della Roma non erano in grado di centrare un isolotto a dieci chilometri di distanza. Questo a causa della grande dispersione di tiro dei cannoni che faceva in modo che ogni colpo avesse caratteristiche diverse dagli altri non permettendo quindi di centrare il bersaglio. In tutta la Seconda Guerra Mondiale questo tipo di cannone, equipaggiato anche sulle corazzate Vittorio Veneto e Littorio, non riuscì mai a centrare un bersaglio (Shinano).