REGIA MARINA
CORAZZATA IMPERO
CARATTERISTICHE TECNICHE
Nave |
Impero |
Classe | Littorio |
Tipo |
Corazzata |
Cantiere |
Cantieri Ansaldo, Genova |
Impostazione |
14 maggio 1934 |
Varo |
15 novembre 1939 |
Entrata in servizio |
mai avvenuta |
DIMENSIONI |
|
Lunghezza |
237,80 metri |
Larghezza |
32,90 metri |
Immersione |
9,60 metri (vuota) 10,50 metri (a pieno carico) |
DISLOCAMENTO |
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A pieno carico |
45.752 tonnellate |
Normale | 43.624 tonnellate |
Standard vuota | 41.176 tonnellate |
Di disegno | 35.000 tonnellate |
MOTORI |
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Caldaie |
8 caldaie a coppie |
Turbine | 4 turbine Belluzzo |
Potenza |
140.000 cavalli |
Velocità |
30 nodi 32 nodi raggiunti in prova |
Combustibile |
4.000 tonnellate |
Autonomia |
4.580 miglia marina a 16 nodi |
PROTEZIONE |
|
Prua | inferiore: 100 - 249
mm.
media: 350 mm. superiore: 61-129 mm. |
Poppa | inferiore: 100 - 162
mm.
media: 71 mm. superiore: 104 mm. |
Lanciasiluri | 40.6 mm. |
Torrette principali | davanti: 289.5 mm.
lati: 210 mm. dietro: 100 mm. barbette laterali: 350.5 mm. |
Torrette secondarie | davanti: 134.6 mm.
lati: 61 mm. dietro: 35.6 mm. barbette laterali: 100 mm. |
Ponte di comando | 259 mm.
200 mm. corridoio di comunicazione |
ARMAMENTO |
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Principale | 9 x Ansaldo/OTO da 381 mm., modello del 1934, in 3 torri trinate, 2 a prua ed 1 a poppa |
Secondario | 12 x Ansaldo da 152 mm., modello del 1936 in 4 torri trinate |
AAW | 12 x OTO da 89 mm. in
12 torrette singole
20 x Breda da 37 mm. in 10 torri binate 20-28 x Breda da 20 mm. in torri binate furono aggiunti numerosi cannoncini da 13.2 mm. |
Altro | 4 x 40 mm. mitragliatrici antiaeree |
AEREI |
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Aerei | 2 Reggiani Re 2000 con 1 catapulta di lancio |
RADARS |
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Ricerca aerea | Non presente |
Ricerca di superficie | Non presente |
Controllo di tiro | Non presente |
EQUIPAGGIO |
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In tempo di pace | 1.872 |
In tempo di guerra |
1.960 |
La
classe Littorio fu l'ultima e più perfezionata tra le navi da battaglia
(corazzate) della Regia Marina durante la seconda guerra mondiale. Dopo
l'arresto di Mussolini, dopo il 25 luglio 1943 la classe venne ribattezzata
Italia. Talvolta questa classe di navi da battaglia è anche indicata come classe
Vittorio Veneto, dal nome della seconda nave di questa classe.
Le corazzate della cosiddetta classe Littorio furono la punta di diamante del
programma, peraltro assai discutibile, messo in campo dall'ammiraglio Cavagnari
per potenziare la Regia Marina. Venne prevista una classe di quattro unità,
nominalmente da 35.000 tonnellate (secondo i parametri del Trattato navale di
Washington), ma che in realtà superarono abbondantemente le 40.000 t. Per queste
quattro unità vennero previsti i nomi di Littorio, Vittorio Veneto, Roma e
Impero. La loro progettazione, iniziata quantomeno nel 1934, venne curata per
cercare la massima velocità e potenza di fuoco. Entrambe vennero sicuramente
raggiunte, ma non senza prezzo. La dotazione di carburante era di circa 4.000
tonnellate: apparentemente molte, in realtà permettevano un'autonomia di circa
4.000 miglia nautiche (circa 7.000 chilometri) navigando alla velocità di 20
nodi, troppo poco persino per navigare con sicurezza attraverso l'Atlantico.
Navigando alla massima velocità (30 nodi / 56 km/h) l'autonomia scendeva ad appena 3.000 km, pari a 2 giorni di navigazione, sufficienti per attraversare tutto il Mar Mediterraneo da un estremo all'altro. La differenza con le corazzate classe Bismarck era notevole in quanto, nonostante i problemi riscontrati nell'efficienza delle turbine tedesche (strano ma vero, i tedeschi ebbero continui problemi di ordine meccanico con le loro turbine navali), grazie a ben 7.700 tonnellate di combustibile, queste avevano un'autonomia tale da attraversare l'Atlantico e poi tornare in madrepatria. Questo significa che le Littorio, possedendo sì una potenza di fuoco, protezione e velocità comparabili o superiori alle Bismarck, avevano l'impossibilità pratica di essere impiegate in contesti (come quelli "corsari") che prevedevano un lungo tempo di navigazione, in ambiente oceanico.
Le 3.700 tonnellate di combustibile in meno erano quindi un preciso handicap per le operazioni fuori dal Mediterraneo, e quindi le Littorio non erano in effetti pensate per compiti globali, ma per confrontarsi con la Marina Francese in brevi e veloci azioni di combattimento, grazie alla potenza di 140.000 hp garantita da turbine a vapore su 4 assi, che fece raggiungere nelle prove circa 30,5 nodi (presumibilmente a pesi ridotti) come era costume della Regia Marina all'epoca.
Nella situazione reale di combattimento della battaglia di Gaudo gli incrociatori inglesi "da 32 nodi" distanziarono in pochi minuti la Vittorio Veneto.