MARINA IMPERIALE DEL GIAPPONE

- CORAZZATE -


CLASSE YAMATO

YAMATO BATTLESHIP CLASS


CORAZZATA MUSASHI

BATTLESHIP MUSASHI


STORIA

Il varo del Musachi fu un vero atto di valore (il suo peso di varo di 35.757 tonnellate era superato  solamente dalle 37.387 tonnellate della Queen Mary nave di linea di oceano) e fu eseguito con la massima segretezza.


La corazzata  immediatamente si unì alla Prima Divisione di Navi da guerra  ed fu avviata ad un  addestramento intenso.

La corazzata Musachi si unì allo Yamato all'isola di Truk il 22 gennaio del 1943 e divenne nave ammiraglia di flotta l'11 febbraio 1943.


Dopo la perdita di Guadalcanal e l'imboscata e morte di Yamamoto nel 1943, fu deciso di ritornare la corazzata Musachi e la Yamato, alla terra natia per affrontare i guai in aumento là. 

Le ceneri di Yamamoto furono portate sulla corazzata Musachi. 

Quando lei arrivò in Yokosuka, l'imperatore giapponese Hirohito la visitò per primo.


Quando lei arrivò in Giappone fu immediatamente messa all'Arsenale di  Kure per riparazioni.

In mezzo 1943 la corazzata Musachi navigò di nuovo a Truk per proteggere le isole di Gilbert ed il Marshall Islands, dove lei fu congiunta alla Yamato, comunque loro non trovarono mai un'opportunità di combattere e rimasero a Truk la maggior parte del tempo.


Il Musachi fu ordinato ritirarsi da Truk febbraio 10,1944 e capeggiare ad atollo di Palau. 

Il 29 marzo 1944  lasciò Palau sotto paura di attacchi aerei contro lei. Quella sera lei fu attaccata da un sottomarino americano e colpita da tre siluri. Fu colpita sull'arco, ricevendo danni molto piccoli anche se sette uomini furono uccisi e 11 altri furono feriti. Lei arrivò in Kure il 3 aprile.

Mentre subiva riparazioni per il danno causato dai siluri il suo armamento di AA fu aumentato. 

Le sue torrette antinave da 6.1 pollici furono rimosse e tre mitragliatrici da 0.98 pollice triplo (25mm)  furono installate al loro posto. 

Lei anche ricevette 21 cannoni tripli supplementari da  0.98 pollice  (25mm) e 26 mitragliatrici da  0.98 pollice (25mm) le pistole. Questo lavoro fu completato nell'Aprile del 1944.


Alle corazzate Musachi e Yamato fu ordinato poi di andare a Tawitawi nell'Arcipelago di Sulu che fu designato come il punto iniziale per lo showdown disponibile coi Poteri Alleati nell'Ovest Meridionale Pacifico, dove vi arrivò il 16 maggio.

Fu così costituita la Prima Flotta Mobile come  gruppo atto a sostenere le portaerei giapponesi.


Quando gli Stati Uniti sbarcarono su Isola di Biak in Ghinea Nuova e Dell'ovest verso la fine di maggio, la marina militare giapponese decise di usare la Yamato per lanciare un contrattacco sulla forza di invasione di nemico. 

Ma questo piano ambizioso andò a vuoto e i giapponesi si trovarono costretti a fermare a tutti i costi la nuova  minaccia  dell'invasione di Isola di Saipan nell'arcipelago delle Marianne.


La battaglia delle Isole Filippine (Battaglia delle Marianne) che ebbero luogo a mezzo-giugno del  1944 si risolse in una disfatta della flotta giapponese che perse tre portaerei e soprattutto più di 400 aerei, lasciando per sempre campo libero all'aviazione americana.


La Yamato e la Musachi uscironon indenni dalla battaglia e  furono richiamate casa, dove vi arrivarono  verso la fine di giugno.


Si prepararono poi per la difesa della Filippine, Formosa, Okinawa e la terra natia giapponese che erano tutti minacciata da invasione a causa della perdita di Saipan e le altre isole nell'arcipelago delle Marianne.

Ricordiamo infatti che le Marianne divennero una base di lancio fondamentale per permettere ai bombardieri americani di bombardare direttamente il Giappone, basti pensare che l'Enola Gay partì dall'isola di Tinian, dotata dell'aeroporto più grande dell'intero arcipelago.


Il 9 Luglio del 1944 la Yamato e la  Musachi, lasciarono il Giappone e andarono verso l'ancoraggio di Lingga, dove loro arrivarono il 16 luglio 1944 e subirono un addestramento intenso per le battaglie imminenti. 

Essendo diventato il potere di aereo delle portaerei giapponesi  virtualmente nullo, i giapponesi furono costretti per contare solamente sui grandi cannoni delle navi da guerra.


Quando ad una guardia su Isola di Suluan all'ingresso a Golfo di Leyte balenò il rapporto di "nemico avvistato e nemico che sbarca" la forza di superficie a Lingga fu immediatamente allertata. 

La Yamato e la Musashi andarono via il 18 ottobre 1944 ed arrivarono due giorni più tardi al Brunei. 

Dopo avere rifornito di carburante loro lasciarono Brunei il 22 ottobre  per fare un'audace missione attraverso le Filippine per lanciare un attacco sul nemico a Golfo di Leyte.


Nell'inizio di mattina del 23  ottobre, a nord est di Isola di Palawan, due incrociatori pesanti furono attaccati, e furono affondati ed uno fu danneggiato gravemente da un sottomarino Americano. 

Mentre la squadra navale stava attraversando a tutta forza il Mare di Sibuyan  nella mattina del 24 ottobre, fu attaccata da una grande forza aerea proveniente dalle portaerei americane.

 Sebbene le navi risposero con uno sbarramento pesantissimo di fuoco di AA, la Musachi subì la maggior parte dell'attacco.


Dall'inizio di pomeriggio dopo che la seconda onda di aerei era andata via, il terzo ponte fu allagato  mentre si stava preparando  per virare.

 La sua velocità dovette essere ridotta a 22 nodi. 

Era stata colpita nelle prime due onde da almeno 7 bombe e da un numero di siluri che da andava da 9 a 15.

Come la Musashi  potesse andare a 22 nodi era semplicemente stupefacente.

Fu solamente dopo la terza onda di attacchi aerei nei quali fu colpita da un 10 bombe da   11 siluri chela  Musachi cominciò a diminuire la velocità ed ad avere seri problemi di manovrabilità.


Il suo scafo era così profondamente inondato che la sua velocità dovette essere ridotta a 6 nodi. 

Ancora la Musashi  recuperò la sua inclinazione di 4 gradi. 

Verso la sera, approssimativamente quattro ore e mezza dopo che il terzo attacco finì, la situazione divenne improvvisamente catastrofica. La sua inclinazione aumentò enormemente e affondò portando con sè 1.039 ufficiali ed uomini su di un equipaggio di 2.400.

In totale aveva incassato 19 bombe e 26 siluri prima di affondare!


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