GERMANIA
REICHSMARINE
NAVE CORAZZATA TIRPITZ (NAVE DA BATTAGLIA)
BATTLESHIP TIRPITZ
APPARATO MOTORE
(Tratto da: "Grandi navi da battaglia tedesche della Seconda Guerra Mondiale" di M.J. Whitley, 1989)
L
'impianto a vapore principale della corazzata Tirpitz comprendeva dodici caldaie installate a coppie in
sei sale disposte in doppia fila nei cornI menti XI e XIII e separate da
pannelli di controllo principali e ausiliari. Le caldaie erano del modello
Wagner (realizzato Blohm & Voss per la corazzata Bismarck e dai cantieri di
Wilhelms1 insieme alla Deschimag per la corazzata Tirpitz) con un coefficiente di
evaporazione di 50.000 Kg/h che operavano ad una pressione Kg/cm2 e 450°C
producendo 54 tonnellate circa di vapor tonnellate a secco).
Erano
dotate di surriscaldatori Askania a regolazione automatica e di un pre
riscaldatore ad aria orizzontale, ma non avevano economizzatori e, come molte
caldaie tedesche, avevano resa piuttosto bassa all'80%. Erano dotate anche di
due scarichi ausiliari per il vapore di cui uno alimentava il deaeratore Kg/cm2,
mentre l'altro, a 8 Kg/cm2, andava dalle pompe di alimentazione al riscaldatore di
seconda fase che portava la temperatura fino a 350°C. Su ogni caldaia erano poi
installati due bruciatori Saacke.
Le
turbine della nave da battaglia Tirpitz erano sistemate su tre assi con la sala mac, centrale all'estrema poppa
e le turbine laterali in compartimenti separati a poppa delle sale caldaie. Come
le unità precedenti che le Schlachtschiff F e G adottarono delle turbine diverse
per modello e per fabbricazione. La F (poi Bismarck) usò le B
& Voss e la G (poi Tirpitz) le Brown-Boveri. Le turbine del Bismarck
erano simili a quelle installate sull'Admiral Hippe per problemi di
lunghezza erano senza impulsi d'alimentazione flusso radiale.
La
turbina di AP comprendeva un sistema Curtis e 40 f reazione, mentre la turbina
di MP aveva una reazione ad( flusso con 15 fasi. La turbina di AP (indietro) con
sistema unico Curtis, si trovava in un corpo a parte sul lato opposto del p ne
rispetto alla turbina di MP. La turbina di BP (avanti) av fasi di reazione e,
come al solito, era connessa al condensatore principale. La turbina di BP
(indietro) era del tipo a doppio so diviso. La potenza piena normale era di
38.300 HP per con un massimo di 46.000 HP. I giri arrivavano fino a 265 minuto e
ogni asse aveva dei giunti disinseribili.
Le
turbine installate sulla corazzata Tirpitz erano a impulso-reazione nei corpi da
crociera e di AP, a reazione diretta nei corpi di e di HP e avevano i rotori
cavi. Come si può vedere a pag. corpi da crociera e di AP erano all'estremità
di poppa del riduttore principale e quelli di MP e BP all'estremità opposta. La
turbina di AP (indietro) era all'estremità anteriore del corpo d separata con
un diaframma. La turbina di HP (indietro) er fase a reazione a doppio flusso
posta al centro dell'alloggial1 per la turbina di BP (avanti). Tutti i riduttori
erano a riduzione semplice, doppio elicoidali.
La
potenza ausiliaria era fornita da una caldaia ausiliaria primo ponte
direttamente a prua della sala caldaie n° 2, II l'energia elettrica era
prodotta nelle quattro sale dei gene principali, sempre sullo stesso ponte. Le
sale generatori n° 2 si trovavano a destra e a sinistra nel compartimento VIII
e
tenevano
ognuna quattro unità diesel da 500 KW. Le n° 3 e n° 4 erano disposte allo
stesso modo nel compartimento XIV, ma ognuna conteneva tre turbogeneratori da
690 KW.
L'
Ammiraglio Raeder considerava queste navi come le prime cori delle sale motori
di dimensioni adeguate-
La
corazzata Bismarck aveva 7.400 tonnellate di capacità di stivaggio, la Tirpitz 7.780
tonnellate massime utilizzabili e una capacità effettiva di 8.297 tonnellate
(la differenza non poteva essere pompata in superficie). Il raggio d'azione
previsto era di 14.000 miglia nautiche a 15 nodi, ma già nell'ottobre 1936, l'OKM
si rese conto che erano cifre calcolate sulle condizioni più favorevoli del
tempo di pace, e il raggio venne così dimezzato a 7.000 mn a 15 nodi. Fu un
passo drastico che rimise in discussione la possibilità di tornare, se
possibile, ai motori diesel. Non si prese nessuna iniziativa fino all'agosto
1941, quando i Tedeschi entrarono in possesso delle "Istruzioni tattiche
della Royal Navy" che riportavano dettagliatamente il consumo di carburante
di tutte le navi da guerra britanniche. A quel punto l'autonomia della Bismarck
era calcolata di 8.600 mn @ 15 nodi/8.150 mn @ 21 nodi/5.200 mn @ 27 nodi e
3.750 mn @ 30 nodi. (Mancavano ancora i calcoli per la Tirpitz).
Il carburante ammontava a115% del dislocamento con carico pieno al 75%. Partendo dal carburante usato per 100 tonnellate di dislocamento per 100 miglia nautiche a vapore, alla Tirpitz vennero attribuite le seguenti cifre: 1,7 m3 @ 15 nodi/1,8 m3 @ 21 nodi/2,9m3 @ 27 nodi e 3,9 m3 @ 30 nodi.
I dati della Sharnhorst
e della Gneisenau (rispettivamente 3,4 e 4 m3 a 27 nodi) mostrano
che le loro installazioni a bassa pressione erano meno economiche di quelle
della Bismarck.