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Gran Maestro |
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di Domenico
Piccolo |
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“Il Gran Maestro di ricercata solitudine,
volle donare il primo segreto della
contemplazione, a colei che si rese degna di esplorarne i profondi
significati.”
Era riuscito a visitare i remoti luoghi della
sua fervida mente, e, come un grande archeologo, aveva scavato
paziente e costante, sino a scoprire inestimabili tesori, pur
rischiando di non poterne sostenere il peso.
Non pochi erano stati i tormenti, nel comprendere quanto ampia fosse
la distanza, tra, la più autentica, illuminata conoscenza, e il misero
quotidiano vivere, ma ciò nonostante, a ogni inoltrarsi in quell’immensa
foresta sinaptica, godeva, passo a passo il rigenerarsi della propria
coscienza.
In quella privilegiata dimensione, giorni, mesi e anni avevano perduto
il proprio inesorabile valore temporale, donando al suo vivere una
pienezza ben lontana dall’umana decadenza.
Meraviglioso fù quel giorno, nel quale il suo sguardo si posò
sull’incantevole volto di una viaggiatrice dai modi eleganti e
gentili, che mostrò immediata curiosità, rivolgendosi a lui, con una
sorprendente naturalezza, tanto da scuoterne il fisico distacco.
Ella rinunciò a proseguire il viaggio, invitandolo a renderla
depositaria del suo antico lavoro,
nell’intento di non vanificare quella preziosa essenza, che poteva
nutrire i tanti giardini del mondo, donando agli afflitti pace e
ristoro.
Ora, è giunto il tempo che la viaggiatrice riprenda il cammino, con il
nuovo bagaglio, pronta a disseminarne il contenuto, lungo il suo
nobile tragitto.
“Và, libero pensiero, vola privo della
paura che stringe i cuori, segui le grandi rotte migratorie,
congiungiti ai possenti venti, che, tempestosi, spazzino l’aria,
purificando il nostro respiro.”
[Castelluccio
Inferiore, martedì 1
dicembre 2002, ore
03.43]
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