di Daniele
Gioia
Il 12 e 13 giugno
si voterà per un Referendum importante per tutti noi, si voterà
per l'abrogazione parziale della legge 40 sulla procreazione
medicalmente assistita. Il Referendum proposto in prima istanza
era quello totalmente abrogativo, cioè chiedere agli italiani se
cancellare o meno la legge. Questo Referendum è stato bocciato,
dopo il ricorso del Governo alla Corte Costituzionale. Ora siamo
chiamati, con l'istituto del Referendum, a decidere se abrogare
parzialmente questa legge.
Il tema è difficile tecnicamente, si parla di argomenti che non
sono entrati nella profondità del senso comune. C'è da dire che
se il Parlamento avesse modificato i quesiti messi a Referendum
successivamente alla pronuncia della Corte Costituzionale, il
Referendum non ci sarebbe stato. Questo non è avvenuto per
mancanza di tempo o per mancanza di voglia; si demanda tutto
alla sovranità popolare.
Siamo consapevoli che i temi affrontati, genitorialità,
sessualità, malattia sono temi che scuotono la coscienza e fanno
riportare un giudizio piuttosto personale, da rispettare,
qualunque esso sia.
La domanda a cui dobbiamo rispondere, informandoci dei quesiti e
guardando in fondo alla nostra coscienza, non è se noi faremmo
uso della fecondazione eterologa - per la cronaca con donatore
esterno alla coppia - o meno, ma se è giusto dare la possibilità
a chi vuole ricorrere a queste tecniche di utilizzarle o meno.
Così per tutti gli altri quesiti. Se noi fossimo malati di
Parkinson o Alzheimer vorremmo che la ricerca progredisse per
curare queste malattie? Diritto di scelta.
Ci stiamo chiedendo se è legittimo considerare l'embrione un
soggetto di diritto e poi mal tutelare le donne che ricorrono
alla terapia, far risaltare più i diritti degli embrioni che
quello delle donne.
Ci stiamo chiedendo se è giusto limitare, per un'etica di stato
e per un abuso di potere il ricorso al progresso per dare la
vita e per conservarla.
Ci stiamo chiedendo perchè questa legge è in controtendenza con
la maggiorparte della legislazione europea. E' possibile che si
inizi - cosa già iniziata da un anno a questa parte - un turismo
procreativo che porti le coppie italiane ad utilizzare questo
metodo nella cattolicissima Spagna. Alcune coppie, quelle più
fortunate e ricche, potranno volare oltre le Alpi, quelle più
povere saranno costrette a reprimere il loro desiderio di avere
un figlio.
Altro tema che va affrontato è quella della laicità dello stato,
uno dei fondamenti della Costituzione italiana. La separazione
tra Stato e Chiesa. Vedi Costituzione, art.7 carta dei principi
fondamentali.
Ci sono alcuni centri di ricerca, una ventina, dove sono
conservati migliaia e migliaia di embrioni. Se questa legge non
fosse modificata dove finirebbero ? Sarebbero distrutti ... ? Ma
l'embrione non era vita!? Non è più giusto e di buonsenso
utilizzare quegli embrioni per la ricerca, utilizzare quelle
cellule per dare altra vita?
Ho il timore, questo intimo e personale, che questa legge apra
la revisione della legge 22 maggio 1978, n.194 - Norme per la
tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria
della gravidanza-, una battaglia che la maggiorparte del popolo
italiano ha già vinto.
Non ho il timore che inizi in Italia la corsa alla clonazione
umana, come paventato da qualcuno o che ricomincino esperimenti
pazzi in continuità con l'opera di Hitler.
Per tutto questo il mio invito è quello di andare a votare, non
privandosi del diritto di scelta e considerando, il
diritto-dovere del Referendum come una delle eredità
democratiche più importanti. Sovranità popolare. |
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