Al Fotografo Navale

 

Fotografo navale. - Chi non sa

dell'esistenza di colui che a bordo

con macchina a tracolla altro non fa

che foto, sempre foto, per ricordo

ma sopratutto per documentare

la vita che si svolge sopra il mare ?

 

Specialità pur questa che s'inquadra

tra quelle che servir debbon le navi.

come altrimenti tu la bella squadra

ammireresti e i cannonieri bravi

nell'ora della lotta e del cimento

in cui imperversa un gran combattimento ?

 

Ragazzi anch'essi che, con gli obiettivi

e gli acidi che s'usan pel fissaggio

fanno la guerra, e con i negativi

e con le bacinelle pel lavaggio.

Anch'essi, è noto "mirano"; ed a fuoco 

ti mettono il nemico. E ti par poco ?

 

E parlano di tempo, di angolare,

di scatto, di diaframma, di riflesso,

così che a volte pare di ascoltare

degli ottici riunitisi in congresso.

Senza contare che strane manie

ti prendono di far fotografie.

 

Naturalmente a capo della truppa,

c'è chi nella bell'arte è competente;

c'è chi ogni foto, allor che si sviluppa,

classifica e distingue accortamente

con lettere e con numeri, per cui

se vuoi una foto, c'è soltanto lui !

 

Al Fuochista

 

Innanzi ai forni o presso la motrice,

dove non giunge mai raggio di sole,

tu vivi la tua vita e sei felice,

e fai la guerra non con le parole.

La tua fatica, o indomito fuochista,

è nota solamente a chi l'ha vista.

 

  A chi l'ha vista, e a chi ha vissuto l'ore

  della costanza tua, del tuo tormento,

  quando a cinquanta gradi di calore

  s'impuntano le pompe d'alimento.

  Quando in sentina, sotto il pagliolato,

  soffia una giunta, o un tubo s'è spaccato.

 

Tutt'occhi e tutt'orecchi, tu, da presso,

sorvegli i meccanismi complicati ;

e pensi a una licenza o ad un permesso,

ed ai quattrini che son già sfumati, 

Tu lucidi gli ottoni, tu martelli,

tu mi rovini tutti gli scalpelli.

 

 Berretto a sgembro, ilare e lucente, 

 poi scendi a terra. - E allora, o mio fuochista,

 corri ai giardini dove puntualmente,

 t'aspetta la sartina o la modista.

 E' lì, che dal fotografo  di piazza,

 ti fai il ritratto assieme alla ragazza.

 

E quel ritratto, poi, nel dì seguente,

spedisci a casa unito a questo scritto :

<< Mia cara mamma, questo bastimente

si sta facendo onore e tira dritto !

Donde per cui, dopo di aver penzato,

mi songo, come vedi, fidanzato>>.

 

Le Poesie di Michele Paturzo pubblicate nel volume "GLI ELOGI" - Edizione a cura dell'Istituto Andrea Doria

Casa Editrice G. D'Onofrio - Napoli - Sorrento - 20 Gennaio 1960

Poesie dedicate ai Marinai della Marina Militare