LA DIFESA

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LA DIFESA

 

La Difesa Individuale

Quando parliamo difesa di squadra, il concetto di "posto sei avanzato" e "posto sei arretrato" è comune a tutte le squadre. Dal momento che le regole di gioco cambiano, come allenatori dobbiamo essere preparati a fare lo stesso. Con il cambio delle regole che permettono i contatti multipli e il tocco di ogni parte del corpo dobbiamo adesso ripensare i nostri schemi di pensiero difensivi. Questi schemi di movimento difensivo sono basati sulla raccolta di informazioni e sul mettersi in posizione per controllare l'attacco avversario. A seconda dell'età e dell'esperien­za dei nostri atleti dobbiamo avere la volontà di insegnare come leggere gli schemi di attac­co avversar!.

La difesa di squadra ha due com­ponenti: la prima e la seconda linea.

Se la prima linea è efficace, allora il compito della seconda è ben più facile.

Se, al contrario, la prima linea è indisciplinata, è molto più duro per la difesa die­tro essere vincente. Noi insegniamo ai nostri atleti il fondamentale individuale della difesa. Come murare e difendere, ma molte volte non insegniamo come leggere il gioco avversario.

 

SELEZIONE DELLA DIFESA DI SQUADRA

1. Determinare le abilità del giocatore.

2. Determinare le abilità del muro.

3. Determinare le abilità offen­sive dell'avversario.

4. Determinare le responsabi­lità di ogni posizione difensiva

 

DIFESA DI SQUADRA:

la difesa di squadra ha nelle tré semplici componenti "Pronti, Leggi e Reagisci " le tre regole della difesa.Le tré regole sono basate su informazioni che ottenete dai vostri avversari.

 

La difesa di prima linea:

 

IL MURO.

Il muro di una squadra è la sua prima linea di difesa e insieme d attacco, il suo aggressivo ed esplosivo movimento che chiude l'attacco avversario. La significati vita del muro sulla difesa di squadra non può essere sottolineata abbastanza. In via essenziale, se lo schema di muro di squadra, in prima linea, crolla, lo stesso acce de per la difesa dietro.

 

Filosofia di difesa di base:

 

FAM.

Fiducia La fiducia, per alcuni, è una qualità innata;per la maggior parte degli altri, deve essere appresa.

Aggressività Spingere nel campo avversario.

Mai darsi per vinti Conosciuta come "mai darsi per vinti".

FEED BACK Se date feed back al muro, questo fatto è positivo e asserti­vo.

Lettura

La difesa deve essere flessibile. Dentro la cornice della difesa di squadra, dobbiamo essere capaci di adeguarci per bloccare ciò che l'avversario fa meglio. La difesa deve essere una difesa di lettura. La lettura è l'abilità di giudicare dove andrà la palla prima che venga colpita. La parola chiave è "prima". Se come giocatori di difesa non avete ristretto le pos­sibilità prima del contatto, le possibilità di essere efficaci diminuiscono.

I sistemi tradizionali di difesa ci fanno piazzare nelle aree dove gli avversari più facilmente tirano la palla. Tuttavia, per raggiungere molti palloni occorre spostarsi rapidamente, al punto che l'area che si deve coprire varia a secon­da della velocità della palla. La migliore difesa pensata è inutile se i giocatori singoli non sono capaci di leggere ed anticipare la traiettoria della palla per spo­starsi dalla loro posizione base

verso dove la palla verrà indiriz­zata, prima che arrivi. L'anticipo arriva con l'esperienza. Una volta che la palla supera la rete ci si pone nella posizione di partenza, pronti, e si fa un rapido aggiustamento per fronteggiare lo schiacciatore (vedere se è mancino, basso, ama i pallonetti...). Ora volgete la vostra atten­zione sul palleggiatore, osservan­do il palleggio fino a che riuscite a determinare la direzione di alzata e lo schiacciatore scelto. Subito dopo, osservate solo l'at­taccante, giudicando la relazione tra la palla e la rete, se la palla viene toccata sopra la rete o staccata da rete; e in questo caso verrà schiacciata lunga, con per­dita di potenza, al contrario di una alzata stretta a rete che viene chiusa con un angolo piuttosto stretto. Le alzate staccate, di soli­to, vengono schiacciate in diago­nale. Se lo schiacciatore si porta la palla sopra la spalla e verso la linea laterale, tenderà a tirare forte in parallela. Di contro, se le palla è stretta verso il centro, rispetto al braccio dello schiac­ciatore, perché l'alzata è corta o l'attaccante è in ritardo, il colpo tenderà ad essere portato in dia­gonale.

Se lo schiacciatore si spinge sotto la palla, il colpo sarà profondo o piuttosto rallentato.

· Valutare la relazione della palla con il campo, se la palla viene colpita fuori dalle astine, " non si potrà certo tirare lungo linea.

· Valutate il tempo dello schiac­ciatore

- una rincorsa lenta o un salto basso di solito indica­no un attacco piazzato, lento. Se lo schiacciatore è in ritardo, c'è da aspettarsi un pallonetto.

· Valutate l'angolo delle spalle dello schiacciatore rispetto a rete

- questo ini­zia con l'osservazione del­l'angolo della rincorsa rispetto alla rete. Uno schiacciatore che tiri da fuori mano con molto ango­lo sulla rete è difficile che tiri in parallela e ci si può aspettare una schiacciata in diagonale molto stretta.

· Osservate il muro

- se il muro è in alto e oscura la vostra vista sulla palla, pro­babilmente la palla non vi arriverà addosso potente­mente. È probabile che siate fuori posizione e dovreste spostarvi a destra o a sinistra a seconda del­l'analisi dei fattori citati sopra. Ricordate che ogni schiacciatore ha i suoi colpi preferiti. Imparate quali sono. Osservate le gare pre­cedenti e il riscaldamento. Sulle alzate in primo tempo non anticipate, di solito si tira in diagonale. Appena lo schiacciatore tocca la palla, concentrate completamente sulla palla stessa. Provate ad ipotizza la palla, bloccandone il . fotogramma mentre si sposta verso di voi. Siate aggressivi, inseguendo sempre la palla. Fermare o bloccare i movimenti raramente si traduce in difese positive. Sii fiduciosi e abbiate piacere e... iniziate a camminare.

IL CONTATTO OCULARE: 1-2-3

PRIMO: i muratori devono coi centrarsi sulla ricezione del se zio. È staccata da rete o perfetta in mano al palleggiatore? L'avversario può giocare in combinazione o deve giocare in sicu­rezza? Queste decisioni devono essere quasi istantanee.

SECONDO: osservate stretta­mente il palleggiatore e i segnali che vi da il corpo di questi, potendo determinare dove indi­rizzerà l'alzata. Tipicamente se la palla è lontana dalla fronte ci sono buone possibilità che alzi avanti a se, di banda. Di converso, se la palla sta sulla linea mediana del corpo dell'alzatore o un po' più indietro, molto probabilmente l'al­zata andrà indietro. Spesso, alcuni alzatori hanno la tendenza a pal­leggiare in salto quando danno la palla allo schiacciatore in mezzo.

TERZO: appena si prende la deci­sione su dove è alzata la palla, il muro deve immediatamente anda­re sull'attaccante e leggere il suo corpo per determinare dove indi­rizzerà il colpo.

Le quattro regole per leggere lo schiacciatore sono le seguenti:

1) Se la palla sta dentro la spalla

dell'attaccante, le possibilità maggiori sono per un tiro dia­gonale.

2) Se la palla passa la linea mediana del corpo dell'attac­cante, le possibilità sono indi­rizzate sul lungo linea o sull'esterno del muro.

3) Se l'alzata è stretta, occorre saltare prima.

4) Se la palla è staccata da rete, sale la percentuale di una schiacciata diagonale. In que­sta situazione, il muro deve saltare nel punto in cui la palla attraverserà la rete.

E' necessario conoscere le ten­denze di attacco dell'avversario. Tira dritto sulla rincorsa? Ha una forte rotazione delle spalle? Quali sono i colpi favoriti? Spinge la palla in basso mentre attacca? Gli allenatori dovrebbe­ro essere responsabili di stimola­re quest'area, facendo statistiche degli avversar! prima di incon­trarli. Se non si possono fare scout prima della gara, l'allenato­re deve osservare l'avversario durante gli esercizi di riscalda­mento e durante il primo set e poi riferirne; ma anche i giocatori devono rendersi conto di queste tendenze.

FONDAMENTALI TECNICI:

 

la difesa in raccolta.

Funzione della raccolta

- creare una transizione vincente dalla difesa al contrattacco.

Filosofia di base:

la difesa non riposa mai

migliorare la palla

palla-corpo-pavimento

Terminologia:

difesa in bagher distendersi braccia ad ali di pollo fare il flipper fare la torta tuffarsi passi laterali passi scivolati

Progressione del fondamentale:

leggere posizionarsi assorbire recuperare

Sistemi di difesa di squadra:

posto sei arretrato posto sei avanzato (sulla linea dei tre metri) ondeggiare fuori dall'ombra rotazioni lettura

 

Tendenze:

giocare la palla in uno spazio a 360° spostarsi verso la palla ( un corpo in movimento è più rapi­do di uno che sta fermo)

flettere le caviglie posizione media

Obiettivi:

inseguimento senza rallenta­mento della palla

la palla non deve toccare il pavimento

Posizione iniziale del corpo individuale:

posizione media

piedi alla larghezza delle spalle

un piede leggermente avanti

peso spostato in avanti

ginocchia più avanti delle dita dei piedi

spalle davanti alle ginocchia

braccia staccate dal corpo e davanti al corpo stesso

 

Risposta al colpo

spostarsi in una posizione media

toccare la palla con due mani per un maggior controllo

tempo pazienza leggere lo schiacciatore corpo in movimento corpo tra la palla e il suolo

 

Quindi:

Esistono molti tipi di ricezione, ed ognuno ha i suoi pregi i suoi difetti. Gli schemi sono una diretta conseguenza delle scelte tecnico/tattiche di ogni allenatore. Parametro fondamentale nella costruzione di uno schema di ricezione è il numero degli alzatori. Infatti si possono avere uno o due alzatori (volendo anche 3 ma non lo prendiamo in considerazione). Nel caso di 2 vi è un’ulteriore differenziazione tra alzatore in penetrazione o meno (cioè chi alza è quello di seconda o prima linea)

La prima cosa da notare è il numero di ricettori, più sono e più aumentano le zone di conflitto in cui si può battere, poi se l’attaccante di prima linea riceve o meno. Se dovesse ricevere, di solito si posiziona in posto 5 sui 6 metri. In questo caso lo si deve "cercare" battendogli lungo nella sua zona, sugli 8/9 metri, in modo da farlo indietreggiare il più possibile, rendendogli l’eventuale attacco successivo più complicato se non impossibile (soprattutto nel femminile). Se poi gli alzatori sono 2, una buona scelta tattica può essere battere su quello che riceve, presupponendo che sia poco allenato su quel fondamentale, ma sempre facendolo "muovere". Per far muovere un ricettore bisogna battergli nelle 8 zone (più quelle di conflitto) a lui vicine come da figura.

Quando l’alzatore è seconda linea, battere sulla zona di penetrazione può mettere in difficoltà la ricezione. In ogni caso, palleggiare una palla che arriva da dietro le spalle risulta più difficile, quindi una battuta lunga in zona 1 quando l’alzatore penetra da 4 o 5 risulta essere una giusta scelta tattica. E’ ovvio poi che se la squadra avversaria riceve lungo, si preferirà battere corto o viceversa.

E’ inutile, quindi sconsigliato, variare il tipo di battuta se quella che sto eseguendo mette in difficoltà la ricezione. Infine ricordiamo che in battuta abbiamo tutto il tempo necessario per concentrarsi e pensare, magari eseguire un bel respiro, quindi facciamolo!

GLI ASPETTI PRINCIPALI DI UN FONDAMENTALE

L’aspetto più importante di un qualsiasi fondamentale, che va curato quindi con maggiore attenzione, è la parte del corpo che viene in contatto con la palla. Ciò significa che la postura del corpo e la sua frontalità, risultano essere concetti importantissimi affinché si possa eseguire correttamente il fondamentale, ma se poi il contatto con la palla avviene in modo errato, il lavoro di preparazione posturale viene del tutto vanificato, mentre non è vero il contrario, anche se risulta essere di più difficile attuazione. Facciamo l’esempio della ricezione. Dovremmo sempre assumere la postura precedentemente indicata, ma se il piano di rimbalzo formatosi con la massima distensione della braccia e l’eventuale successiva spinta, non risultano essere rivolti verso l’alzatore, difficilmente la palla potrà essere giocata nella maniera migliore. Mentre, se ci si trova in una postura scomposta (piedi incrociati, non frontali etc.), ma si è in grado di formare ugualmente un buon piano di rimbalzo ed eventualmente di direzionare la palla nel giusto modo, sarà sicuramente più probabile che la palla arrivi in modo tale all’alzatore, da consentirgli di attuare schemi di attacco. Quindi si deve sempre cercare di posizionarsi correttamente rispetto alla palla, ma se ci si accorge che ciò non sarà possibile, a causa magari di una errata interpretazione della traiettoria o dell’elevata velocità della palla, ci si deve fermare e "aggiustare" l’eventuale errore posturale con la sensibilità della parte del corpo che viene a contatto con la palla.

Un altro aspetto da considerare è che in ogni fondamentale vi è un prima, un durante ma anche un dopo. Spesso gli atleti pongono massima attenzione alle prime due fasi, al più delle volte principalmente alla seconda, ma nulla o quasi al dopo. Facciamo sempre un esempio per chiarire meglio il concetto e prendiamo a riferimento l’attacco. La fase "prima" racchiude la valutazione della palla, la rincorsa e lo stacco da terra, il "durante" ciò che avviene in volo ovvero il colpo sulla palla e il "dopo" la ricaduta. Quest’ultimo aspetto deve essere egualmente curato come i primi due soprattutto come prevenzione di infortuni (articolazioni delle gambe e schiena).

Ovviamente più l’esecuzione del fondamentale sarà fedele al modello tecnico che abbiamo dello stesso, meno probabilità ci sarà di sbagliare, quindi risulta importantissimo saperselo "costruire" nella maniera più idonea. Ciò lo si ottiene prendendo a riferimento chi lo esegue già correttamente, vuoi l’allenatore vuoi una nostra compagna o magari anche visionando la cassetta di partite di squadre evolute (quello che si chiama allenamento mentale). Poi in palestra, pensare ogni volta che eseguo il fondamentale, a cosa ho fatto di diverso da quel modello, cercando cosi’ di non ripeterlo. Se non si ragiona durante gli allenamenti, ma si eseguono solo le indicazioni dell’allenatore come un automatismo, difficilmente si migliorerà.

SCHEMI DI RICEZIONE

Di seguito gli schemi di ricezione e successivi attacchi per le 6 rotazioni. Per ogni rotazione viene riportata la posizione di partenza e relativo schema. Per alcune rotazioni verranno però riportati ulteriori schemi, per eventualmente cambiare a seconda delle caratteristiche dell’avversario (tipo di battuta, zona di muro più forte). Tutte le rotazioni prevedono attacco di seconda linea da posto 1 o 6, ma tali attacchi vanno usati principalmente come seconda opzione o quando risultano obbligatori (ricezione staccata e relativo spostamento da rete dell’alzatore)

ROTAZIONE 1

1.                  Lo schema iniziale prevede l’esclusione degli attaccanti di prima linea, lasciando cosi’ la responsabilità della ricezione totalmente alla seconda linea.

2.                  Se l’avversario tende a battere corto, si ha un muro più debole in 2 o per qualsiasi altra necessità, la centrale entra a ricevere le sole palle corte. La banda, per evitare il fallo di posizione, si sposterà centralmente risultando cosi’ facilitata nell’eseguire anche un eventuale attacco da zona 2.

Attacchi Schema 1: Il centrale può eseguire I o II tempo avanti cosi’ come la palla ad un piede dietro, mentre la banda attaccherà in 4 una palla alta o una super.

Attacchi Schema 2: Come per lo schema 1 ma nell’evenienza la banda può essere chiamata anche ad un attacco di banda da zona 2.


ROTAZIONE 2

1.      Lo schema iniziale prevede l’esclusione della banda di prima linea dando cosi’ priorità d’attacco da posto 2.

2.      Se invece si vuole agevolare l’attacco da posto 4, sarà l’opposto ad uscire dalla ricezione a discapito della banda prima linea

3.      La terza possibilità verrà applicata per far attaccare comunque la banda prima linea da posto 4. L’opposto dovrà cosi’ attraversare tutto il campo per eseguire l’attacco da posto 2. Soluzione molto remota da usare con cautela

Attacchi Schema 1: Il centrale può eseguire I o II tempo avanti, l’opposto attacca da posto 4 e la banda da 2

Attacchi Schema 2: Come per lo schema 1, cambia solo la ricezione

Attacchi Schema 3: La banda prima linea attacca da 4, il centrale può fare tutto e l’opposto di conseguenza, cioè se il centrale fa palla ad un piede dietro può eseguire gli attacchi avanti(I o II tempo), e viceversa.


ROTAZIONE 3

1.      Il Centrale riceve palle corte e l’opposto è completamente fuori della ricezione a discapito della banda prima linea. In questo modo l’alzatore si trova già nelle vicinanze della sua zona di alzata.

2.      Si esegue la cosiddetta "penetrazione lunga" per deresponsabilizzare la banda di prima linea in ricezione, facendo scendere a tale scopo l’opposto. Questo tipo di ricezione soffre molto la battuta corta al centro del campo ed ogni battuta la cui traiettoria si incrocia con quella eseguita dell’alzatrice per raggiungere la zona di alzata

Attacchi Schema 1: La banda alta o super in 4, l’opposto e il centrale possono scambiarsi gli attacchi a seconda delle necessità

Attacchi Schema 2: Come schema 1 solo che il centrale e l’opposto tendono ad eseguire i loro attacchi. 

ROTAZIONE 4

1.      Banda e centrale prima linea sono completamente fuori dalla ricezione. L’alzatore è in penetrazione e l’opposto scende a ricevere.

2.      Come lo schema precedente ma la banda viene responsabilizzata sulle palle corte spostandosi leggermente al posto 3

Attacchi Schema 1&2: Gli attacchi conseguenti a questa rotazione sono identici a prescindere dallo schema adottato ovvero, la banda e il centrale eseguono i loro attacchi a seconda della chiamata dell’alzatore.

ROTAZIONE 5

     

 Situazione tattica del tutto simile alla rotazione precedente sia per la ricezione che per i successivi contrattacchi, cioè giocatrici prima linea escluse dalla ricezione o eventualmente la banda prima linea a ricevere le battute corte

ROTAZIONE 6

Ancora una situazione simile alle precedenti due (rotazione 4 & 5). Gli attaccanti prima linea sono inizialmente esclusi dalla ricezione e nell’eventualità di battute corte, è il centrale che si sposta in ricezione.

Considerazioni

·        Nell’eventualità di modulo di gioco che preveda il doppio alzatore, saranno effettuate solo le rotazioni 2 3 e 4, poiché si preferirà far alzare dalla seconda linea per sfruttare sempre 3 attaccanti.

·        Gli schemi descritti vanno considerati come un’indicazione di massima poiché la pallavolo è un classico sport di situazione ed ogni azione (battuta, attacco ricezione), per quanto simile possa essere, risulterà sempre essere diversa dalla precedente.

·        Si devono avere bene in mente le regole sopra descritte prima di eseguire una ricezione

Si ricorda che la ricezione è il fondamentale più semplice e come tale va affrontato con la massima tranquillità e non sperando sempre nel compagno vicino che ci risolve tutti i problemi.

CORRELAZIONE MURO DIFESA

(schemi e tattica)

Vi sono due regole fondamentali da tenere conto inizialmente:

1.      Non esistono schemi o regole di difesa perfetti !

2.      La difesa e’ strettamente legata al muro.

Prima di pensare a qualsiasi schema difensivo vero e proprio, si deve assumere una posizione iniziale (neutra) di difesa/muro che consenta poi un rapido e breve spostamento per raggiungere la posizione finale in relazione alla zona e al tipo di attacco avversario.

La posizione iniziale da assumere e’ la seguente:

Tale posizione si deve assumere nelle seguenti situazioni di gioco:

1.      Nostra battuta (il battitore deve preferire, ove possibile, la zona di battuta corrispondente alla sua zona di difesa iniziale al fine di poterla raggiungere non appena effettuato il fondamentale)

2.      Ogni qualvolta riusciamo a mandare la palla nel campo avversario (attacco, difesa diretta, palla regalata) possibilmente prima che la palla arrivi all’alzatore avversario.

Lo schema iniziale di difesa è quindi

Posti 1 e 5 sui 4 metri e posto 6 un po’ più lungo su 6/7 metri. Una volta raggiunta tale posizione si deve assumere la postura di difesa che consiste nel bacino basso (non eccessivamente altrimenti i movimenti risultano difficili), peso sugli avampiedi, gambe divaricate e braccia "libere" (con polsi ruotati verso l’alto) pronte ad assumere qualsiasi posizione, difesa in palleggio inclusa. La zona 6 di solito viene occupata dal difensore più forte e/o più esperto, o da colui o colei, in grado di attaccare da quella zona per il contrattacco successivo (questione di scelte prioritarie).

La posizione di arrivo deve essere raggiunta in questa postura ed eventualmente fermarsi ovunque ci si trova al momento dell’impatto della palla dell’attaccante avversario in modo da difendere completamente fermi, senza preoccuparsi di raggiungere la posizione finale ad ogni costo.  

Lo schema iniziale di muro è quindi

Posti 2 e 4 con le braccia altezza della testa gambe leggermente piegate a circa 1 metro e mezzo dalla banda laterale. Questa misura non e’ data da chissà quali calcoli matematici ma corrisponde ad un passo verso il centro del campo partendo da una distanza dalla banda tale da lasciar passare un pallone(lasciare l’attacco in parallelo). Posto 3 assume una posizione centrale e tiene le gambe piegate e le braccia completamente distese perché dovrà saltare senza abbassarle per darsi lo slancio.

La difesa dovrà essere mirata nel difendere le palle in percentuale più difendibili. Per esempio risulta essere una scelta errata difendere il pallonetto se magari se ne eseguiranno solo 2 o 3 a set, oppure difendere quei posti ove soltanto un buon attaccante e con continuità riesce ad indirizzare la palla (per esempio dentro 3 tre metri o sulle linee).

E’ evidente che soltanto in una situazioni di attacco forte, il campo risulta come dalle figure, ma se la palla e’ spiazzata dal muro o e’ rigiuocata nel nostro campo in palleggio o in qualsiasi altra situazione "facile", pallonetto compreso, il campo ritorna ad essere quello normale e va difeso per intero.

Le posizioni finali di difesa devono essere raggiunte a seconda dall’attacco avversario che può essere effettuato prima in ordine di tempo e cioè:

1.      Attacco o pallonetto di prima intenzione dell’alzatore

2.      Attacco di primo tempo o palla ad un piede dietro

3.      Attacco di secondo tempo

4.      Attacco di banda ed eventuale seconda linea  

Le posizioni finali da assumere sono le seguenti

1.      ATTACCO O PALLONETTO DI PRIMA INTENZIONE DELL’ALZATORE

Ovviamente questo tipo di attacco si presenta solo nelle tre rotazioni in cui l’alzatore avversario si trova in prima linea. La posizione e’ quella iniziale sia per il muro che per la difesa, non vi è quindi bisogno ne tempo di ulteriori spostamenti, di qui l’importanza di raggiungerla quanto prima. Il posto 4 si trova già di fronte all’alzatore avversario e salterà a muro quando e’ evidente l’intenzione dell’attacco e i posti 5 e 1 sono già in posizione per un eventuale pallonetto. Non è fatto divieto al centrale dare una mano a muro quando possibile!

E’ inutile e quindi proibito, saltare se l’alzatore ha i piedi a terra o se e’ seconda linea.

 

2.      ATTACCO DI PRIMO TEMPO O PALLA AD UN PIEDE DIETRO

Nella pallavolo femminile l’attacco di primo tempo viene eseguito molto raramente ed ha un tempo completamente diverso da quello maschile, fondamentalmente è molto più lento, quindi tatticamente più prevedibile.

Infatti nella pv maschile quando l’alzatore tocca la palla, il centrale è già in aria mentre, nella pv femminile, il centrale si trova ad effettuare lo stacco da terra. Per la palla ad un piede dietro, inesistente nel maschile, quando la palleggiatrice tocca il pallone il centrale esegue il penultimo passo (piede destro).

La posizione è ancora una volta quella iniziale, quindi valgono tutte le attenzioni del punto 1 con la differenza della responsabilità del muro che in questo caso è maggiore per il centrale e di aiuto per le bande. E’ compito loro infatti raddoppiare se l’attacco di I o II tempo verrà eseguito nella loro zona. Principalmente sarà il posto 4 a raddoppiare. Quest’ultimo si dovrà preparare al muro in relazione alla posizione di prima o seconda linea dell’alzatore avversario.  

·        Palleggiatore prima linea: il posto 4 ha la responsabilità del muro su attacco di prima intenzione dell’alzatore, ma se è evidente che ciò non avverrà (ricezione staccata, piedi a terra etc.) si sposta anticipatamente verso posto 3 cercando di raddoppiare il muro con il centrale, privilegiando tale scelta sull’eventuale seconda linea da posto 2 poiché si fa comunque in tempo. 

·        Palleggiatore seconda linea: la responsabilità del nostro posto 4 si sposta sul posto 2 avversario che diventa quindi la scelta tattica da privilegiare mettendo in secondo piano il raddoppio al centro. 

Per il centrale invece la posizione dell’alzatore risulta ininfluente poiché deve eseguire sempre un muro in lettura (per il maschile è diverso) che consiste nel seguire la rincorsa del centrale avversario, posizionarcisi davanti, aspettare l’alzata (leggere) ed eventualmente saltare (senza abbassare le braccia!) o andare a raddoppiare se l’alzata è verso una delle due bande.

 LA PALLA AD UN PIEDE

 La palla ad un piede dietro è eseguita generalmente dal centrale sia su ricezione che su contrattacco. La responsabilità del muro è del nostro posto 4 con il centro che non cerca di raddoppiare a tutti i costi, ma vista l'impossibilità del raddoppio difende il pallonetto corto.

Come da figura, posto 1 rimane corto nella posizione di partenza mentre il 6 si sposta sulla seconda diagonale avanzando. Posto 5 copre la parte di campo lasciata dal muro, ovvero se il muro copre la diagonale il 5 difende la parallela o viceversa, difende la terza diagonale vicino posto 6. La prima soluzione tattica è da preferire. Se viene eseguita vicino all’alzatore, il centrale fa in tempo a spostarsi in modo da avere muro a due insieme a posto 4.

 

 

1.      ATTACCO DI SECONDO TEMPO

 

E’ l’attacco più usato per il centrale (specialmente in zona 3 ma non solo) e talvolta dalle bande in combinazione d’attacco nelle varie zone, da il tempo di raddoppiare a muro. La tattica delle bande è identica alla situazione di primo tempo ma con la differenza che essendo la palla più lenta, è più semplice raddoppiare se viene eseguito fuori da posto 3.

Le bande prima linea che non murano, "escono" da rete (il posto 2 quasi sempre) e difendono l’attacco forte fuori dal muro o eventuale pallonetto. I posti 1 o 5 difendono la diagonale lunga, o sui 4 metri (non totalmente fuori dal muro) a seconda da dove viene l’attacco. Il posto 6 difende lungo per le palle toccate o piazzate lunghe, spostato sulla seconda diagonale, o si posiziona al centro del muro, avanzando leggermente, in caso di mancato raddoppio. Se il muro risulta poco efficace, posto 6 tenderà a rimanere dietro il muro.

Ogni attaccante e specialmente i centrali privilegiano una zona o un colpo di attacco, quindi lo schema muro/difesa si adeguerà in tal senso.

 

2.      ATTACCO DI BANDA ED EVENTUALE SECONDA LINEA

E’ anche l’attacco che in percentuale si effettua maggiormente nel femminile, quindi è quello che si deve difendere di più e meglio.

Le bande guidano il muro ovvero, una volta accertato che l’alzata arriverà nella loro zona da murare, lo sguardo non seguirà più il pallone ma bensì la rincorsa dell’attaccante in modo da potercisi mettere di fronte (la mano esterna del muro della banda deve coincidere con la mano dell’attaccante). Soltanto dopo aver saltato si dovrà tornare a guardare la palla. Poiché l’attacco più frequente è quello in diagonale, lo si dovrà murare con priorità, lasciando lo spazio per la parallela, senza quindi "cercare" la palla in volo a tutti i costi , poiché ciò può portare ad eseguire muri storti o in movimento ma soprattutto perché la difesa si è schierata conseguentemente. Si deve staccare da terra leggermente dopo lo stacco dell’avversario (di solito quando inizia il caricamento del braccio) mettendo la spalla esterna più avanti rispetto a quella interna con il polso girato verso il centro del campo, in modo da formare un corretto piano di rimbalzo, eseguendo contemporaneamente uno spostamento delle braccia verso l’interno, evitando cosi’, per quanto più possibile, il "mani e fuori". Il centrale esegue il raddoppio a muro con il tipo di passo, incrociato o accostato che più gradisce, a seconda soprattutto della situazione e della distanza da coprire durante lo spostamento, senza guardare la palla. Solo dopo aver affiancato la banda si deve tornare a porre l’attenzione sulla palla. Le bande che non murano, escono dalla posizione iniziale e vanno sui 3 metri per difendere l’attacco diagonale stretto o il pallonetto. I posti 1 e 5 con il piede esterno in prossimità della riga laterale ma dentro il campo, si posizionano in difesa dell’attacco parallelo lasciato dal muro, sui 6/7 metri, o in diagonale a seconda della provenienza dell’attacco avversario.

Il posto 6 è quello che generalmente ha più responsabilità in difesa ed il suo posizionamento risulta essere in funzione a diversi parametri i quali potrebbero essere : l’istinto, lo spostamento del posto 3 a muro ovvero, se il centrale non riesce a raddoppiare dovrà posizionarsi tra lo spazio privo di muro avanzando sui 5-6 metri (un attacco senza muro cade sicuramente più avanti), se invece si forma un buon muro, difenderà la diagonale o la parallela sui 7-8 metri, seguendo precise scelte tattiche a seconda del tipo di gioco dell’avversario. Per esempio se questi privilegia, attaccando da posto 4, pallonetti e/o le zone 1 e 6, il posto 1 avanza leggermente e il 6 va a difendere la parallela cosi’ come i posti 5 e 4 ruotano conseguentemente (per l’attacco da posto 2 sarà speculare).

Fino a quando il muro non da garanzie certe, non conviene al difensore posizionarsi completamente fuori dal suo cono d’ombra, ma leggermente dentro di esso.

Per difendere un attacco di seconda linea si deve ritardare il muro o, se non molto incisivo, non eseguirlo affatto. La difesa di disporrà come un attacco di banda.

Si può difendere con il palleggio ma la postura iniziale deve essere propedeutica alla difesa di bagher ed eventualmente poi assumere quella a mani aperte.

 

Considerazioni

·        Lo scopo di ogni difensore è quello di almeno toccare la palla, poi cercare di tenerla alta al centro del campo ma, soprattutto su attacchi difficili, non è quello di direzionarla verso l’alzatore !!

·        L’atteggiamento di un difensore rispetto la palla non deve essere "passivo", cioè sperare che la palla arrivi miracolosamente sulle braccia o addirittura che non arrivi affatto, ma "attivo" quasi ad andarsela a cercare.

·        Con il nuovo sistema di punteggio la difesa (insieme alla battuta) sarà uno dei parametri determinanti nell’esito finale della partita

·        Una buona media di muro consiste nell’eseguire 2 muri positivi a set per ogni atleta

·        Si devono ricercare gratificazioni personali e di squadra anche nell’esecuzione di una difesa o di un muro, cosi’ come le si hanno per un attacco