Io sono il Sile e una storia ti racconto una storia… sei pronto? 1,2,3 e… via!
Un giorno viaggiavo verso il mare quando vidi un camion pieno di sacchetti verdi e puzzolenti. Il camion me li rovesciò addosso e un polverone nauseabondo m’intossicò. Continuai il mio percorso finché non incontrai lo Storga, uno dei miei tanti affluenti, e gli chiesi il giornale del fiume, lui me lo diede e lessi:
“Attentato degli uomini ai fiumi”
“Spezzato il contratto tra i fiumi e l’uomo”
Allora capii, l’uomo si era stancato di vivere in mezzo alle immondizie e quindi ha scatenato la sua rabbia su di noi rompendo il contratto.
Arrivammo all’Adriatico e il mare ci disse, osservandoci con disprezzo: - Guardate come siete ridotti!
Noi rispondemmo in coro: - L’uomo si è arrabbiato con noi e adesso ci riempirà di immondizie e diventeremo discariche mobili a cielo aperto!
Gli demmo il giornale fresco fresco di oggi.
- Oddio!!! - Esclamò il mare.
Passò molto tempo e io diventai il più saggio dei fiumi. Nel 1991 divenni un parco regionale, ero felice. I miei affluenti, lo Storga, il Limbraga, il Melma, il Nerbon, il Musestre insieme agli altri fiumi al Mar Adriatico con gli altri mari mi fecero la festa. Perfino il Grande Po mi chiese il permesso di passare sul mio territorio e io acconsentii.
Arrivò il giorno in cui l’uomo aveva esagerato, dai semplici carretti trainati da cavalli lui era arrivato fino ai camion con rimorchi.
Allora io come tutti i miei amici fiumi preparai la mia armata:
· i castori, abbatterono gli alberi sulla mia riva così bloccarono il mio corso e straripai buttando fuori i sacchetti e allagando le coltivazioni circostanti;
· gli uccelli, defecarono sulle persone dirette verso di me che avevano in mano sacchetti delle immondizie;
· i pesci misero delle pietre sugli scarichi delle fabbriche e queste scoppiarono e i dipendenti scappavano coperti di sostanze nauseabonde.
Da quel giorno l’uomo non ruppe più il contratto e noi restammo per sempre puliti e contenti.


(Luca V.)