Ricerca svolta dai ragazzi di V A e V B.

Insegnante di classe: Annalisa Iacono


Camillo Benso Conte di Cavour

(1810 - 1861)


Sostituitosi a Mazzini come bandiera dell'unità nazionale, divenne un "Padre della Patria" venendo ricordato dalla Storia come uno dei massimi artefici dell'unità nazionale.
Di Cavour rimane soprattutto un forte insegnamento di dedizione e di rispetto per lo Stato e le istituzioni e il suo impegno per il miglioramento e l'incremento dell'economia piemontese.
Il suo obiettivo era di quello di unificare l'Italia sotto il Regno di Sardegna.
In sintesi, Cavour fu "un grande uomo di stato per uno stato che ancora non c'era" come ebbe a dire G. Spadolini, grande politico contemporaneo.

La prima guerra d'Indipendenza

In seguito alla rivolta popolare di Milano, Carlo Alberto, re di Piemonte e Sardegna, decise di entrare in guerra contro l’ Austria.
Il Papa, il Granduca di Toscana e il re delle Due Sicilie inviarono truppe.
Conquistate Goito e Peschiera, i Piemontesi però subirono sconfitte a Custoza e Novara.Gli Austriaci occuparono di nuovo le città del Lombardo-Veneto.
Da questa guerra si è ottenuto solo il riconoscimento dell’indipendenza del regno di Sardegna, primo nucleo del “puzzle” da cui alla fine si vedrà l’ Italia unita: stato e nazione italiana.

La seconda guerra d'Indipendenza

Cavour nel 1859 diventa primo ministro del Regno di Sardegna e crea importanti alleanze con altre potenze europee. Con la Francia viene stabilito che il Piemonte verrà aiutato militarmente qualora sia l’Austria a dichiarare guerra (Accordo di Plombières). Un esercito venne schierato sui confini con l’Austria proprio per provocarne la reazione; l’Austria dichiarò così guerra al Piemonte che, con l’aiuto della Francia, conquistò la Lombardia.
Intanto erano state chieste con un plebiscito le annessioni di Emilia Romagna e Toscana.


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