Recensione di Sarah
Titolo: Il circo di Zeus
Autore: Roberto Piumini
Casa Editrice: Einaudi Ragazzi
Il racconto si svolge nella Grecia Antica.
Questo libro parla dei miti.
Voglio presentare un personaggio: è il Titano Prometeo. Lui
fa di tutto per vedere felici gli uomini e insegna loro molte cose.
Ma Zeus, il padre e re degli Dei, non è contento di questo,
e dice a Prometeo:
- Prometeo! Prometeo, se gli uomini sono uomini e gli dei sono dei,
bisognerà che ci sia qualche differenza tra loro! Non esagerare
dunque con la sapienza, Prometeo…
Ma Prometeo, senza esagerare, continua la sua opera. Allora il re
degli dei, furente, manda un diluvio in cui muoiono quasi tutti
gli uomini. Solo due restano in vita: Deucalione, figlio di Prometeo,
e Pirra, sua moglie. Deucalione, che aveva appreso prima dagli altri
uomini le arti del padre, aveva iniziato a costruire una grande
nave. I lavori finiscono il giorno del diluvio: lui e la moglie
salgono a bordo e così si salvano dal diluvio. Ermes, che
ha visto tutto, vola sul monte Parnaso, dove i due erano approdati,
e chiede:
- Volete gente? Ne volete tanta? Non dovete fare altro che gettare
dietro le spalle le ossa di vostra madre.
Pirra è spaventata ma Deucalidone, dopo aver meditato, dice:
- Ecco cosa intendeva Ermes: la terra è nostra madre. E le
ossa di
lei che dobbiamo gettare, sono le pietre!
Così lanciano dietro le spalle tante pietre e ne nascono
tanti uomini e donne.
Zeus manda un inverno molto rigido: gli uomini hanno freddo; allora
Prometeo va sul monte Olimpo per chiedere a Zeus il permesso di
portare agli uomini il fuoco, che non conoscono ancora, cosicchè
possano riscaldarsi e cucinare il cibo. Zeus però rifiuta
prendendolo in giro. Prometeo, però, prima di tornare sulla
terra, va a far visita ad Efesto, il fabbro dell’Olimpo. Durante
la visita riesce a farsi spiegare il modo per trasportare il fuoco:
bisogna procurarsi un giunco la cui polpa può bruciare per
molto tempo dentro lo stelo. Prometeo, tutto contento, si procura
il giunco e, ritornato da Efesto, riesce con l’astuzia a rubare
il fuoco.
Così quell’inverno gli uomini gli uomini possono scaldarsi.
Ma il padre degli Dei, scoperto l’inganno, riesce a catturare Prometeo
con l’aiuto del furbo Ermes, e lo condanna a un supplizio terribile;
viene incatenato ad una roccia per l’eternità e un’aquila
viene ogni giorno a divorargli il fegato. Per fortuna un giorno
Eracle, che passa di lì per caso, uccide l’aquila e lo libera
dal tormento. Alla fine si sentono rimbombare, tra le montagne,
le loro risate.
Il libro è stato bello e interessante: per questo mi è
piaciuto molto.
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