Stavo giocando con mio fratello Paolo quando mamma e papà ci chiamarono
per dirci qualcosa:
"Marco! Paolo" disse papà.
"Abbiamo una bella notizia per voi: la mamma aspetta un bambino!"
Io non ci credevo e dissi che era uno scherzo. Poi la mamma mi mostrò
la sua pancia ingrossata, così capii che era la verità.
Passarono i mesi.
Un bel giorno tornato dall'asilo chiesi a papà:
"Papà dov'è la mamma?"
Papà rispose:
"E' andata all'ospedale"
"A far cosa?"gli chiesi
"Fra poco nascerà il nuovo fratellino!"
E Paolo chiese:
"Come si chiamerà?"
"Decidiamolo insieme."Rispose papà.
Così dopo molte proposte, tutti d'accordo, scegliamo il nome di Enrico.
Dopo poche ore, il 21 maggio, nacque Enrico!!
Io Paolo non stavamo più nella pelle e per passare il tempo aiutavamo
papà a preparare la casa: a pulire, a comprare la culla, a preparargli
la cameretta ecc….
Il terzo giorno andammo a prendere la mamma e vedemmo da vicino Enrico.
Era nella carrozzina blu dove, appena nato, c'ero stato anch'io.
Era piccolo e tenero come un grazioso gattino, pesava 3 chili e mezzo.
E così tornammo a casa con un nuovo "ospite".
(Marco G.)
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Il nove febbraio scorso io e la mia famiglia
abbia mo festeggiato il compleanno di mia sorella Emanuela. La casa era
piena di stelle filanti, la mamma e la nonna le avevano appese al muro
del salotto. In cucina avevamo attaccato cuoricini di colore rosso con
scritto" buon compleanno Emanuela!" La mamma aveva preparato
tre torte con nove candeline che avremo mangiato dopo cena. Io e le due
mie sorelle ci siamo vestite da carnevale, io da dama, Emanuela da principessa
e Gianfranca da regina Elisabetta. Ero molto felice perché era una giornata
di festa, io mi sono divertita molto quando ci siamo vestiti da carnevale.
Ecco arrivare l'amico di mia mamma con sua moglie e con i suoi figli,
da quel momento è iniziata la festa. Mia sorella Emanuela ha spento le
candeline, abbiamo cantato "tanti auguri a te"e abbiamo mangiato
le torte.
È stata una giornata che non scorderò mai.
(Elisabetta)
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Tanto tempo fa, quando c'era ancora mio nonno, ricordo
una festa di pasqua in cui ci siamo divertiti. Sono andata con il mio
papà a comprarmi un vestito: lo scelsi, era bellissimo ma costava
tanto. Papà disse:
Non te lo prendo perché costa tanto! Io sono rimasta
male e lui mi guardò e disse: Va bene, te lo prendo!
Ero contentissima quando siamo andati a casa. Ci
siamo vestiti e dopo sono venute tante persone a casa nostra. Io e i miei
amici prendevamo le uova e abbiamo fatto tanta confusione: battevamo sulle
nostre teste. Siamo andati in casa cera la musica e ci siamo messi
a ballare tutti.
Era bellissimo, e mio nonno mi ha comprato un uovo di pasqua. Abbiamo
ballato e ci siamo divertiti fino alle 2 di notte.
(Sabrina)
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