Scuola Elementare Toniolo Vita nella Roma Antica classe IV |
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Inizialmente
leducazione era compito dei genitori, poi furono istituite le prime
scuole pubbliche che però erano a pagamento, perciò potevano
frequentarle solo i figli dei cittadini benestanti.
I ricchi si recavano in scuole comode e luminose, mentre i poveri andavano in stanze buie e talvolta malsane, arredate con qualche panca dove si sedevano gli alunni, i quali, per scrivere, appoggiavano la tavoletta cerata sulle ginocchia. I bambini dai sette ai quindici anni si alzavano all'alba e stavano tutta la giornata a scuola tranne un breve ritorno a casa per il pranzo. Imparavano a leggere su una specie di sillabario ed a scrivere su tavolette ricoperte di cera. Su queste ultime l'alunno scriveva con uno stilo di legno, d'avorio o di metallo, appuntito da una parte per incidere la cera e appiattito dallaltra per cancellare. Successivamente i Romani iniziarono a scrivere su fogli di papiro che si usavano da tempo in Egitto o sulla pergamena. Essa si otteneva con pelli di pecora raschiate e levigate con pietra pomice. Sulla pergamena si scriveva come sul papiro, con una cannuccia o una penna duccello tagliata di sbieco ad un estremità . Linchiostro era fatto con acqua, resina, nero di seppia e fuliggine ed era conservato in calamai portatili. I ragazzi imparavano a leggere e a scrivere in modo meccanico, facendo soprattutto esercizi di dettatura. Laritmetica si apprendeva con laiuto del pallottoliere (abacus) . La disciplina era severissima, il maestro aveva una bacchetta (ferula) con cui colpiva le mani dellalunno che sbagliava o si distraeva. La maggior parte dei ragazzi smetteva di studiare a dodici anni circa. I ricchi proseguivano con insegnanti privati, spesso schiavi Greci. Studiavano letteratura, geometria, aritmetica, storia, geografia, musica,astronomia.
GIULIA e MICHELE |
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