Scuola Toniolo
La storia del signor Augusto Costantini
(testi e disegni dei ragazzi delle classi V A e V B)

La fuga del re

 

Il giorno dopo l’armistizio, il re e il governo fuggirono da Roma per salvarsi la pelle  e  si rifugiarono a Brindisi, nel territorio controllato degli alleati.

Vittorio Emanuele III, re d'Italia

Per questo il signor Augusto Costantini considera il re Vittorio Emanuele III un traditore di tutti i soldati che, quando andavano all’attacco, gridavano: “Savoia!”.

Ci ha detto che poichè si era consegnato nelle mani del nemico (gli alleati) il re, secondo il codice militare, avrebbe dovuto essere fucilato. Il codice militare infatti dice che, se un militare o un comandante abbandona il suo posto di battaglia, deve essere ucciso, mentre se si dà al nemico deve essere fucilato bendato e girato di spalle, senza avere l’onore di vedere chi lo uccide.

 

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