Scuola Toniolo
La storia del signor Augusto Costantini
(testi e disegni dei ragazzi delle classi V A e V B)


 

L’arruolamento

 

Il padre del giovane Augusto, decise di scrivere a Roma per sapere se il cognome “Costantini” era ebreo. Passò un po’ di tempo e arrivò la risposta. La lettera diceva: “Lo Sato non può occuparsi si queste stupidaggini mentre l’Italia è in guerra!”

Per non rischiare di essere considerato ebreo, Costantini decise di arruolarsi nell'esercito come volontario con i soldati del re. Frequentò un corso per arruolarsi  nell’aeronautica e fu promosso sergente.

disegno di Fabrizio

Il signor Costantini decise di arruolarsi nell'areonautica, per fare la guerra come volontario con i soldati del re, a 17 anni.

Augusto in quel tempo aveva solo 17 anni perciò fu necessaria l’autorizzazione di suo padre.

Non gli fu data un’arma, ma dovette comprarsi con i suoi soldi una pistola, una “Beretta” calibro 9 che costava 290 lire.

La guerra combattuta senza mezzi

Subito si rese conto di essere stato tradito da Mussolini: gli aerei erano fatti di legno e cartone, mentre quelli dei nemici erano fatti di ferro e quindi i soldati italiani si sentivano svantaggiati.

disegno di Marta

Gli aerei italiani erano fatti di cartone e legno, l'esercito italiano era svantaggiato rispetto agli altri, perciò i soldati si sentirono traditi.

Scherzando dicevano che le armi e le mitragliatrici avevano il raffreddore, perché s’inceppavano e ad un certo punto non sparavano più. Costantini capì che per l'Italia la guerra era già persa.

 

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