Scuola Toniolo
La storia del signor Augusto Costantini (testi e disegni dei ragazzi delle classi V A e V B)
|
|||||||||
L'educazione fascista
|
|||||||||
La parola “fascismo” deriva dal fascio littorio usato dagli antichi Romani che divenne simbolo del fascismo: il bastone più grosso al centro rappresentava Roma e gli altri erano le conquiste fatte, cioè gli Stati che combattevano per l’Impero. Questi continui richiami all’Impero Romano significavano, nell’intenzione di Mussolini, che il fascismo avrebbe voluto restituire all’Italia la grandezza che aveva in quell’epoca. |
I ragazzi di quinta elementare, sapevano smontare e rimontare un fucile. |
||||||||
Il fascio littorio, simbolo del fascismo. |
Sopra il fascio c’era un’accetta che indicava la guerra. I fascisti vennero chiamati anche “camicie nere” per il colore della loro divisa. A quei tempi i docenti erano molto severi e insegnavano il fascismo come al giorno d’oggi si insegnano italiano e matematica. Inoltre insegnavano loro il francese e non l’inglese, poiché gli inglesi erano nemici dei fascisti. I bambini di quinta elementare sapevano smontare e rimontare un fucile e i ragazzi di terza media sapevano smontare e rimontare una mitragliatrice ad occhi bendati.
|
||||||||
I ragazzi venivano premiati con un distintivo, se riuscivano, nel minor tempo possibile, a smontare e rimontare un'arma ad occhi bendati |
I giovinetti gareggiavano e, chi riusciva a smontare e rimontare un’arma nel minor tempo possibile, veniva premiato con un distintivo raffigurante l’arma stessa. Anche il nostro protagonista Augusto vinse la gara e, quando camminava fra i suoi compagni, faceva di tutto per mostrare il distintivo ricevuto in premio! Mussolini, tramite l’educazione fascista, inculcava in testa anche ai ragazzini piccoli idee violente e nazionaliste, che invogliavano i ragazzi a fare la guerra. |
||||||||