Scuola Toniolo
La storia del signor Augusto Costantini
(testi e disegni dei ragazzi delle classi V A e V B)


La signora delle vitamine

 

Dietro la fabbrica di carta catramata ce n’era una di medicinali e una signora che lavorava lì, vedendo questi prigionieri affamati e magri, ne ebbe compassione e ogni giorno lasciava un flacone di vitamine sul ciglio della strada, dopo essersi accertata che Costantini la guardava e che aveva visto il flacone.

disegno di Marta

Poi se ne andava. Alla sera Augusto distribuiva le vitamine ai suoi alpini e sono state preziose per sopravvivere in buona salute per un lungo periodo mangiando così poco!

 

La fornaia tedesca

 

Il nostro amico non potrà mai dimenticare la fornaia che gli regalò mezzo filone di pane e lo chiamò "figlio". Fu un grande gesto di bontà che ripagò Augusto di tante sofferenze che altri tedeschi gli avevano inflitto.

Gli aerei americani lanciavano denaro e tessere annonarie trovate nei territori conquistati. Anche Costantini ne ebbe una e con questa e i soldi andò a comprare il pane. La fornaia era una signora alta e florida, che al giovane Augusto ricordava la madre.

Quando le diede i soldi per pagare lei disse che non erano validi e lui se ne stava andando sconcertato e con la testa bassa, ma lei lo richiamò, prese un pezzo di pancarrè e glielo regalò: “Tieni, te lo regalo. Mettilo sotto la giacca”.

E gli raccomandò di non dirlo a nessuno. Poi lo salutò con una parola che i tedeschi usano solo in famiglia, per i saluti tra genitori e figli “Schiss, my kinder” che significa: “Ciao, ti bacio - e  aggiunse - figlio mio!”
Augusto si sentì molto felice perché quella donna, che assomigliava a sua madre, lo aveva trattato come un figlio.

disegno di Marta

...prese un pezzo di pancarrè e glielo regalò: “Tieni, te lo regalo. Mettilo sotto la giacca”.

 

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