Scuola Toniolo
La storia del signor Augusto Costantini
(testi e disegni dei ragazzi delle classi V A e V B)


 

Il risveglio all’ospedale 

 

Quando si risvegliò... pensò di essere morto.

 

Quando si risvegliò, si trovò disteso su un letto morbido e, dato che da quando era nei lager non dormiva sul morbido, pensò di essere morto. Sentiva anche dei rumori strani perciò si convinse di essere morto. Iniziò a darsi dei pizzicotti per verificare se era vivo e se stava sognando.

Ma non riusciva ad aprire gli occhi. Ad un certo punto si disse: “Adesso devi aprire gli occhi!” e così fu; aprendo gli occhi gli dissero che aveva fatto un balzo nel letto. Si trovava all’ospedale, un ospedale internazionale, gestito da una prigioniera lituana. Chi gli aveva salvato la vita?

 

Chi aveva salvato la vita ad Augusto?

 

Milda, la figlia del proprietario della fabbrica, non vedendo più Augusto, si era preoccupata e aveva chiesto a suo padre di cercarlo. Non trovandolo al campo di punizione volle cercarlo nelle celle di segregazione. Quando aprirono la porta Costantini aveva perso conoscenza e cadde sul nastro trasportatore che l’avrebbe portato dritto al forno crematorio.

 

Il padrone della fabbrica però lo sentì caldo e, anche se le SS gli dicevano che era morto, egli insistette per prendersi la responsabilità di quel prigioniero. “Ho bisogno di lui nella mia fabbrica - disse - lui non ha fatto niente, è stato punito per un fatto che non ha commesso perché quando sono state rubate le patate lui si trovava con me nell’ufficio della fabbrica”.

disegno di Marta

Milda, non vedendo più Augusto, si era preoccupata e aveva chiesto a suo padre di cercarlo.

home vai all'indice Come riuscì a guarire dopo tanta sofferenza?