Scuola Toniolo
La storia del signor Augusto Costantini
(testi e disegni dei ragazzi delle classi V A e V B)


 

La fame

 

Durante gli otto giorni che non toccò cibo, il signor Costantini pensava a quando, da piccolo, sua madre gli presentava il minestrone e lui diceva sempre: “Che schifo, non  lo voglio, non mi piace!”

Augusto, non sopportando più la fame, pensava che la vita non fosse un dono prezioso. Ci ha raccontato che quando si ha fame si diventa nervosi, agitati, incapaci di ragionare e non si fa altro che pensare al cibo.

Durante la notte pensò:

“Invece di soffrire in questo modo è meglio farsi uccidere! Domani andrò alla buca e alzerò al pala fuori dall’acqua. Se il nazista sarà vicino a me lo colpirò col badile, così lui estrarrà la pistola e mi ucciderà.”

Ma il giorno dopo le cose andarono diversamente.

disegno di Giorgia

Augusto, non sopportando più la fame, pensava che la vita non fosse un dono prezioso.

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