Scuola Toniolo
La storia del signor Augusto Costantini
(testi e disegni dei ragazzi delle classi V A e V B)


Costantini non fa la spia

Il giorno seguente le SS chiesero al signor Costantini il nome del colpevole ma egli non lo volle dire. Alle loro insistenze egli esclamò: “Se le patate fossero azzurre, rosse o verdi si potrebbe riconoscere il colpevole, ma le patate sono tutte uguali e quindi io non so chi sia stato!”.

Per questa risposta fu “processato” e condannato a sette settimane di lavori forzati allo STRAFLAGER (= lager di punizione).

disegno di Fabrizio

Il signor Costantini esclamò: “Se le patate fossero azzurre, rosse o verdi si potrebbe riconoscere il colpevole, ma le patate sono tutte uguali e quindi io non so chi sia stato!”.

 

 

La buca

 

Il campo di punizione si trovava alla foce dell’Elba. Il lavoro consisteva nello spalare la sabbia dalla zona del fiume che, durante l’alta marea, veniva invasa dalle acque. Nelle sei ore di bassa marea questo lavoro era possibile e lo svolgevano gli operai, nelle sei ore di alta marea i condannati erano costretti a svolgere un lavoro impossibile: immersi nell’acqua fino alle spalle, dovevano togliere la sabbia dal fondo e metterla sui carrelli.

 

disegno di Beatrice

...immersi nell'acqua fino alle spalle, dovevano togliere la sabbia dal fondo e metterla sui carrelli.

 

Naturalmente, prima che la pala raggiungesse il carrello, la sabbia era scivolata via, perciò i condannati rimanevano lì fermi, appoggiati alla pala. Quando andò alla buca il signor Costantini trovò un Russo con lui. I condannati alla buca, infatti, non potevano essere di lingua uguale, perché così non potevano parlare tra loro. Le SS li guardavano che non lavoravano ma non dicevano niente. Come mai? Alla sera lo capirono.

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