Scuola Toniolo
La storia del signor Augusto Costantini
(testi e disegni dei ragazzi delle classi V A e V B)


I soldati italiani diventano IMI

 

Ora i prigionieri portavano solo una tuta da lavoro di cotone e avevano cancellato la scritta Kgf (prigioniero di guerra) del lager precedente e avevano scritto IMI che significa: Italiani Militari, Internati.

disegno di Marta

La sigla IMI, che avevano i soldati italiani, li differenziava da tutti gli altri prigionieri di guerra.

Solo gli italiani avevano questa sigla perché, dato che in Italia il governo era caduto e il re era scappato a Brindisi, i soldati italiani prigionieri potevano essere trattati peggio degli altri, senza rispetto per le convenzioni di Ginevra, tanto nessun governo avrebbe chiesto spiegazioni ai tedeschi.

 

Il soldato

 

Il soldato che aveva il compito di controllare i militari italiani era un ragazzo universitario tedesco. Il signor Costantini aveva il grado più alto di tutti perciò venne nominato capo dei suoi compagni.

Quando avevano bisogno di qualcosa o desideravano sapere qualcosa lui lo chiedeva al soldato ed egli rispondeva in tedesco “Non capisco”. Così faceva sempre.

disegno di Matteo Z.

Il soldato tedesco che sorvegliava i prigionieri, quando il signor Costantini gli chiedeva qualcosa, rispondeva: "Non capisco."

Stanco di questo il signor Costantini gli propose d’insegnargli l’italiano e d’imparare un po’ il tedesco ma il soldato non voleva saperne. Allora il nostro Costantini cominciò a fare come lui e quando il soldato gli diceva qualcosa rispondeva “Non capisco”. Così il soldato si convinse: insegnò il tedesco a Costantini e imparò da lui un po’ d’italiano.

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