Scuola Toniolo
La storia del signor Augusto Costantini
(testi e disegni dei ragazzi delle classi V A e V B)


Il bagno

 

disegno di Beatrice

I prigionieri furono condotti alla baracca verde per fare la doccia, ma dopo un'attesa di ore, ebbero un'amara sorpresa.

Un giorno, mentre parlava con un francese, il signor Costantini fu scoperto da una SS che voleva sapere di cosa parlavano. Egli chiese quando si sarebbero lavati. Le SS ad ogni domanda rispondevano “Morgen”, cioè “Domani”, e il giorno dopo ancora “Domani”, perciò quel  domani voleva dire “Mai”.

Il signor Costantini fu stupito quando la SS rispose “Domani mattina alle nove ”.Il mattino seguente li portarono nella baracca verde fuori del campo.

Un giorno, mentre parlava con un francese, il signor Costantini fu scoperto da una SS che voleva sapere di cosa parlavano. Egli chiese quando si sarebbero lavati. Le SS ad ogni domanda rispondevano “Morgen”, cioè “Domani”, e il giorno dopo ancora “Domani”, perciò quel  domani voleva dire “Mai”.

Il signor Costantini fu stupito quando la SS rispose “Domani mattina alle nove ”.Il mattino seguente li portarono nella baracca verde fuori del campo.

Avevano paura perché sapevano che insieme all’acqua, poteva uscire un gas nocivo, oppure solo gas. C’era anche il pericolo che sotto le grate del pavimento ci fosse cianuro di potassio, che, a contatto con l’acqua, emanava un gas letale. Furono fortunati perchè non morirono, anche se non riuscirono a fare il bagno. Li fecero attendere nudi per ore, poi i tedeschi aprirono l’acqua gelida che venne giù con una tal velocità da far male e, alle lamentele dei prigionieri, aprirono l’acqua bollente così le persone che erano sotto le docce si ustionarono.

 

Le ustioni

 

Un infermiere aveva insegnato al signor Costantini a curare le vesciche che si erano formate sulla pelle dei soldati dopo le ustioni: bisognava prendere un ago con il filo, bucare la bolla che si era formata e lasciare il filo dentro. Il filo s’inzuppava dell’acqua che si trovava dentro la bolla, così l’ustione si sgonfiava e guariva. In questo modo Costantini dovette curare molti suoi compagni che si erano ustionati.

 

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