Scuola Toniolo
La storia del signor Augusto Costantini
(testi e disegni dei ragazzi delle classi V A e V B)


 

La posta

 

I tedeschi avevano inventato un sistema di comunicazione tra gli internati e le loro famiglie, che era costituito dalla posta già scritta, in un biglietto, con le seguenti parole: SONO PRIGIONIERO IN GERMANIA, STO BENE, MANDATEMI CIBO. Il prigioniero doveva solo firmare.

Il cibo chiesto dagli internati non arrivava mai perché veniva sequestrato dai nazisti.

disegno di Beatrice

Per scrivere ai propri familiari, i prigionieri dovevano firmare un biglietto già scritto

 

L’ispezione

 

Nel campo di concentramento i soldati ogni due giorni erano soliti contare i prigionieri. Questa procedura avveniva di notte e durava più di due ore. I tedeschi verso l’una entravano nelle baracche ubriachi, li svegliavano urlando e li facevano uscire benché fuori ci fossero in media 10 gradi sotto zero. Dovevano uscire in fretta perché gli ultimi quindici di ogni baracca venivano puniti. Per far presto alcuni non si mettevano neanche la casacca. Li allineavano per cinque in ordine di altezza e li contavano.

 

Le malattie

 

disegno di Marco G.

Nel campo di concentramento, i tedeschi, ogni due giorni, contavano i prigionieri.

Naturalmente, dopo essere rimasti al freddo, a molti veniva il raffreddore e la febbre, la broncopolmonite, la pleurite o la tubercolosi. Molti morivano perché queste malattie non venivano curate. 

Anche il signor Costantini, una volta tornato a casa, ha scoperto che aveva i postumi di una pleurite, che non sapeva di aver avuto.

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