Scuola Toniolo
La storia del signor Augusto Costantini
(testi e disegni dei ragazzi delle classi V A e V B)


Il viaggio in treno verso la deportazione

disegno di Francesca

Il signor Costantini, insieme al suo gruppo, venne rinchiuso in un vagone merci.

Il signor Costantini, insieme al suo gruppo, venne rinchiuso in un vagone merci. All’esterno c’era una scritta: portata massima 8 animali o 40 uomini. Le SS invece fecero salire 60 prigionieri. Una volta dentro i più giovani si addossarono alle pareti del vagone, permettendo ai più anziani di sedersi.

 

Il signor Costantini chiese alla massa di persone se c’era qualche soldato col grado più alto del suo, ma nessuno rispose. Questo voleva dire che toccava a lui prendere il comando.

Con il passare del tempo i problemi iniziarono. Il primo fu quello di respirare perché c’era solo una minuscola finestrella in alto. Decise di fare una scaletta usando le valigie dei soldati. Per respirare salivano due alla volta per dieci minuti dandosi il cambio. Il signor Costantini, essendo uno dei pochi che sapevano leggere poteva capire il percorso del treno leggendo i nomi delle città alle stazioni. Lo lasciarono così più tempo alla finestra dove si poteva respirare un po' d’aria fresca.

Un altro problema era il “bagno” che naturalmente lì non c'era. Con una baionetta e uno scarpone degli alpini formarono un buco sul pavimento del vagone. Per fare i bisogni più “consistenti” bisognava deporli su un pezzo di carta e poi gettarli fuori dal buco. Tutto ciò influiva negativamente sulla morale dei soldati e si può capire quanto la dignità umana fosse danneggiata.

Il vagone merci era troppo stretto per 60 persone, perciò non potevano sedersi, inoltre c'era solo una finestrella in alto per respirare.

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