Capofamiglia

 


Il Codice dell’Italia unita (1865) considerava il marito capo indiscusso della famiglia. 
Il successivo Codice del 1942, rimasto in vigore fino al 1975, era ispirato a criteri di parità tra moglie e marito, peṛ riconosceva la caratteristica di “capo” al solo marito, di cui la moglie doveva assumere il cognome.
Essa era obbligata a seguire il marito là dove egli intendeva risiedere e non era comproprietaria dei beni acquisiti durante il matrimonio.
Anche i figli erano soggetti all’autorità del padre: si parlava, infatti, di “patria podestà”.

 

 

 


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