La mia mamma di Kimbarly Masi Mamma, la tua voce per me è melodia, che tu suoni ma il vento non porta via. I tuoi occhi color marrone, sono come il ghiaccio del Polo Nord che brilla a tutte le ore. I tuoi capelli sono lisci e neri, come la notte che non speri. La tua bocca è una fragolina, che quando la baci senti molto vicina. Le tue mani sono petali di rosa, che sfiorarle altri non osa. Mamma, dopo tutte queste cose, voglio donarti solo un fascio di rose. La guerra di Luca Gallone La guerra è un avvenimento di rottura, in due parti il mondo ha una spaccatura. Cittadini chiudete a chiave le porte, altrimenti arriva la morte. Centinaia di soldati in marcia, agli Ebrei danno la caccia. Ci sparano dai carrarmati, i miei fratelli son tutti scappati. Io, qui da solo, silenzioso e fermo, non sopporto più quest’inferno. L’albero di Alessio Forte L’albero è educato e fa un bel bucato. L’albero è come un soffio di vento e io mi sento al cento per cento. L’albero per l’uomo è una vera gioia, mentre io mi sento una vera noia. Il vento di Antonio Fusaro I M A volte, nella notte, il vento si risveglia e io lo sento. Poi si ferma e a volte riviene. sentendo il freddo nelle vene. Poi, al mattino, risvegliandosi, si vede un canarino spaventato dal vento e da un boato. Calcio in città di Simone Arcaro Il calcio in città è ormai bello, lo si sa. Giocare in uno spiazzo, oppure in un palazzo, si gioca tanto o poco con regole di gioco. Il calcio è divertimento ma si rischia di battere il mento. Il calcio è salute ma anche tante battute. Il calcio è giocare Che significa sognare. |
In questo numeroAltre poesie pag. 1
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