Se vuoi la pace educa al conflitto

CONFLITTO NO
A prima vista questa affermazione ci appare stonata: non abbiamo sempre puntato a limitare, od eliminare i conflitti? Non li abbiamo sempre considerati come qualcosa di negativo, da evitare? la politica non dovrebbe fare questo nel macrosociale, così come noi nei nostri rapporti interpersonali nel microsociale? E a scuola, non invitiamo i nostri ragazzi a non bisticciare e a "comportarsi bene"? E nel senso comune, guardando la TV o leggendo i giornali, al termine conflitto non vien data sempre un'accezione negativa?

CONFLITTO SI
Un numero crescente di autori (primo fra tutti Johan Galtung, ma anche Erich Fromm) sta rivalutando il conflitto, vedendo in esso un potenziale di distruttività ma anche di costruttività umana. Essi sostengono che il conflitto è un'esperienza inevitabile, intrinseca ai rapporti umani.
Il gioco sta tutto qui (essi dicono): il conflitto fa parte della natura umana, non si può eliminarlo, ma si può lavorare per trasformarlo in potenzialità positive. Tutte le nostre conquiste individuali e psicologiche nascono da situazioni conflittuali che abbiamo superato positivamente e ci hanno fatto crescere. Reprimere i conflitti, non fa altro che farli crescere dentro di noi con rischi di insicurezze, disadattamenti, implosioni che nei casi più gravi possono portare ad esaurimenti o manifestazioni improvvise e "inspiegabili" di violenza. Il conflitto, insomma, può essere sia fonte di violenza, sia di crescita costruttiva, decisivo è il modo con cui lo si affronta.

CONFLITTO COME
Allora se il conflitto è connaturato all'uomo, lo sforzo nostro sarà quello di governarlo e indirizzarlo positivamente per farlo diventare un momento di crescita e di maturazione. Sono nate così diverse tecniche per far emergere il sommerso, il non detto, il nascosto, che fanno parte integrante di un conflitto, ma che non compaiono e che spesso sono poco chiare anche per i contendenti.
Nascono così le tecniche per la gestione e la risoluzione del conflitto, per la sua trasformazione nonviolenta, orientate quindi alla prevenzione di un suo esito violento. Ulteriori tecniche sono comunque attivate, quando la violenza è esplosa per trovare rapide soluzioni, per ridurre il danno e ricomporre il conflitto. Teniamo presente comunque che prevenire è meglio, è più economico e più facile: dopo diventa tutto più difficile.

Bibliografia sulla gestione del conflitto