L'indignazione | |||
da "Terraferma" di Crialese Su questa terra, compagni, il peccato
che paga può andare in ogni luogo e Herman Melville, Moby Dick . |
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Il
nostro vero guaio è che non ci lasciamo entusiasmare da niente.
Questa è la vera tragedia. Chi non si attizza più per
nulla si raffredda e così si comincia a morire. Bisogna
cominciare a desiderare. Trattenere forte, con tutte e due le mani
perché la vita non scappi. Altrimenti è tutto perduto |
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Nessuno libera nessuno, nessuno si libera da solo: gli uomini si liberano insieme. Paulo Freire |
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Hanno pianto un po' poi si sono abituati. F. Dostoevskij Quello che accade, accade non tanto perché una
minoranza vuole che accada, |
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Non è grave il clamore chiassoso dei violenti, Martin Luther King
Mi dicono: "Se trovi uno schiavo addormentato,
non svegliarlo, forse sta sognando la libertà". Khalil Gibran
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L'inferno dei viventi non
è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che
abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per
non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e
diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed
esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e
cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.
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Se voi avete il
diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel
vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in
diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall'altro. Gli
uni sono la mia Patria, gli altri i miei stranieri. e se voi avete il
diritto...di insegnare che italiani e stranieri possono lecitamente anzi
eroicamente squartarsi a vicenda, allora io reclamo il diritto di dire che
anche i poveri possono e debbono combattere i ricchi. e almeno nella scelta
dei mezzi sono migliore di voi: le armi che voi approvate sono orribili
macchine per uccidere, mutilare, distruggere, far orfani e vedove. Le uniche
armi che approvo io sono nobili e incruente: lo sciopero e il voto. don Lorenzo Milani |