domanda

Ha imparato l'italiano, mi capisce quando parlo e comunica bene con i suoi compagni, ma non impara niente e non ha voglia di studiare...

 

Gli alunni stranieri al momento del loro arrivo si trovano a doversi confrontare con diversi usi e "registri" della nuova lingua: 
-    l'italiano per comunicare nella vita quotidiana, lingua che possiamo dire "contestualizzata", concreta, del "qui e ora";
-    l'italiano per studiare, lingua astratta e dei concetti, "decontestualizzata" attraverso la quale apprendere le altre discipline e riflettere sulla lingua stessa.

Il passaggio dall'una all'altra non è così automatico come immaginano molti insegnanti. In genere, con tutte le variabili possibili (età, lingua madre, "contatti" con la lingua2...) si impara la lingua della comunicazione in un anno. Passare alla lingua dello studio richiede tempi più lunghi (anche 3/4 anni) e metodi di insegnamento che l'insegnante deve conoscere se vuole favorire il successo scolastico dell'allievo. La capacità di selezionare i contenuti , di semplificare i testi, di preparare unità didattiche ad alta comprensibilità sono oggi abilità indispensabili per un docente.

vedi anche BICS & CALP