domanda |
In una rivista scolastica, a proposito di linguistica collegata agli
alunni stranieri, |
L'arrivo di alunni stranieri pone in primo piano l'acquisizione della
lingua italiana (lingua2). Volendo ulteriormente suddividere le
richieste che vengono fatte agli alunni possiamo dividere le competenze
linguistiche in primarie (lingua della comunicazione) e secondarie
(lingua dello studio). La prima, che è anche più
importante è di più facile acquisizione, mentre la
seconda richiede metodi e strumenti più raffinati e tempi
notevolmente più lunghi. Volendo semplificare al massimo possiamo definire il BICS (Basic Interpersonal Communication Skills) come l'insieme delle competenze legate alla lingua della comunicazione e CALP (Cognitive Academic Language Profiency) le competenze più evolute legate alla lingua dello studio delle varie discipline. Nel BICS troviamo così il saluto, una domanda semplice, dare un nome ad oggetti di uso quotidiano, mentre nel CALP possiamo avere la capacità di fare domande complesse, di descrivere un oggetto o un'azione, di fare un riassunto o raccontare un evento suddividendolo in maniera sequenziale e così via. E' superfluo ricordare come il CALP diventa essenziale per un avvicinamento alle microlingue (le lingue delle singole discipline) e al proseguimento scolastico dell'allievo con buone probabilità di successo. Osserva il seguente schema:
L'alunno dovrebbe partire dal quadrante A, caratterizzato da una
comunicazione semplice e legata al contesto (qui e ora), transitare dal
quadrante B, comunicazione sempre legata al concreto, ma con richieste
cognitive più esigenti per approdare infine al quadrante C
quando verranno richiesti compiti in contesti cognitivi più
complessi su contenuti astratti. |